Secondo Antonio Decaro il ministro responsabile del Pnrr Raffaele Fitto ha penalizzato senza motivo i Comuni nell’ultima revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il sindaco di Bari e presidente dell’associazione dei comuni italiani (Anci) ha accusato Fitto di voler stralciare le gare d’appalto dei Comuni italiani che finora hanno avviato il novantaquattro per cento dei progetti previsti in base ai trentasette miliardi di euro (su quaranta) già stanziati. Spostare i fondi o annullare le gare d’appalto vorrebbe dire sprecare il gran lavoro fatto dai Comuni solo a causa del ritardo dei ministeri: «Ci sono ministeri molto indietro, ancora in fase di progettazione, nemmeno hanno fatto le gare. A fine maggio i Comuni, compresi quelli del Sud, avevano avviato 52mila gare, cioè il cinquantuno per cento del totale delle risorse del Pnrr, ma noi sindaci gestiamo solo il diciannove per cento delle risorse. Questo significa che altri comparti dello Stato non stanno facendo il loro dovere. Allora perché tagliare noi?».
Decaro chiede al ministro Fitto di mantenere a disposizione dei Comuni i tredici miliardi che il Governo intende riallocare, spostandoli in altri interventi per il territorio, rispettando i requisiti europei come gli interventi di efficientamentoe nergetico, l’installazione dei led per l’illuminazione stradale o dei pannelli solari sugli edifici pubblici e sulle scuole. Del resto, le Ferrovie dello Stato, altro soggetto attuatore del Pnrr, hanno mantenuto i fondi per alcune opere stralciate e li hanno dislocati su altre linee da realizzare. Possiamo avere lo stesso trattamento?»
Il sindaco di Bari propone a Fitto un metodo: valutare assieme ai sindaci quali sono le supposte opere non in linea con i dettami della Commissione europea e quali rischiano davvero di sforare i tempi, giustificando un taglio. «Quali sono? A noi non risultano. Devono dircelo loro. Comunque, si tratta di esaminare e selezionare. Poi, una volta deciso che le opere vanno stralciate, si tolgono dalla lista, ma il sindaco deve poter usare quei soldi per altri progetti».
Il rischio per Decaro è di subire il trattamento del sindaco di Firenze Dario Nardella che avrebbe dovuto ricevere cinquantacinque milioni di euro per la costruzione del nuovo stadio di calcio e dopo lo stralcio del progetto finanziato col Pnrr non ha visto riallocare i fondi in altri progetti. Finanziamenti spariti. «A noi hanno promesso di restituire i soldi per finanziare i progetti esclusi dal Pnrr, ma non ci hanno detto come e quando:il servizio studi di Camera e Senato dichiara che ad oggi non c’è ancora una copertura finanziaria. Per noi la cosa fondamentale è che lo spostamento di risorse sia contestuale: mi togli quelle del Pnrr e subito mi versi le altre. Altrimenti si blocca tutto».