Senza fondoSul Pnrr il governo è nei guai, dice Calenda

Intervistato dal Domani, il leader di Azione accusa la pessima gestione dell'esecutivo sul Piano nazionale di ripresa e resilienza: «Nei primi sei mesi del 2022 Mario Draghi ha speso dieci volte quello che hanno speso loro», Poi definisce «fallita» la promessa di creare un unico partito liberaldemocratico e respinge la proposta di dividere i gruppi parlamentari di Azione e Italia Viva:

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«Il Governo è nei guai fino al collo. Ha scelto di definanziare anche progetti già iniziati. Non hanno un’idea di come finanziarli in altro modo e se non lo fanno, piccoli e medi comuni salteranno per aria. I sindaci, anche di destra, insorgeranno perché non riusciranno a chiudere i bilanci». Secondo Carlo Calenda la gestione del Piano nazionale di ripresa e resilienza è pessima e tra poco tutti i problemi verranno a galla. 

Intervistato dal Domani, il leader di Azione spiega che il governo Meloni non ha idea di cosa fare su sanità, scuola, lavoro. E ora gli alibi sono finiti: «Nei primi sei mesi del 2022 Mario Draghi ha speso dieci volte quello che hanno speso loro. Ma del resto Fitto è di un partito che il Pnrr non lo ha neppure votato. Glielo metto per iscritto: alla fine spenderemo fra il quaranta e il cinquanta per cento dei fondi».

Calenda consiglia alla presidente del Consiglio di approvare la proposta delle opposizioni sul salario minimo a nove euro l’ora e di riprendere il progetto di Draghi sui centri per l’impiego, creando una sinergia con le agenzie interinali che al momento cercano circa cinquecentottantamila posti di lavoro. «Ma tutto quello che necessita il funzionamento dell’amministrazione non si fa perché non lo sanno fare».

Nell’intervista al Domani, Calenda si è soffermato anche sulla crisi del Terzo Polo, definendo ormai «fallita» la promessa di creare un unico partito liberaldemocratico e respinge la proposta di Roberto Giachetti di dividere i gruppi parlamentari di Azione e Italia Viva: «Abbiamo i gruppi eletti col mio nome e il nostro simbolo, che lavorano anche bene, dalla delega fiscale al Pnrr. Se vogliono andarsene, lo facciano pure».

A ottobre Azione deciderà lo schema di alleanze per le elezioni europee con una assemblea nazionale «tireremo le somme parlando con tutti, da +Europa a Italia viva ai liberaldemocratici europei». Infine Calenda annuncia di voler appoggiare la candidatura di Marco Cappato alle elezioni suppletive per il Senato al collegio di Monza: «Merita, ha fatto tante battaglie di libertà Capisco che qualcuno possa avere malumore, non siamo una caserma».