Meritare l’EuropaLa scuola di formazione politica di Italia Viva e i giovani che vogliono svegliare l’Ue

A Terrasini, in provincia di Palermo, cinquecento ragazzi hanno avuto un’occasione di confronto e discussione con i parlamentari e i rappresentanti del partito di Renzi. «Abbiamo parlato di populismi, di periferie, di giustizia e naturalmente di Europa e politica estera. La partecipazione e l’entusiasmo sono stati incredibili», dice a Linkiesta Lella Paita

Pixabay

L’Europa è da sempre una destinazione, un punto d’arrivo, un’ambizione dei riformisti, in Italia come in tutti gli altri Stati membri dell’Unione europea. E proprio per questa ragione non può essere data per scontata: negli ultimi anni partiti e politici populisti, sovranisti, euroscettici hanno provato a minare alla base il sogno di un’Europa più forte, unita, comune o addirittura federale. Allora per i riformisti è diventato sempre più chiaro che l’Europa, in qualche modo, bisogna costruirla, curarla, meritarla anche. È proprio questo, non a caso, il nome della quarta edizione della Scuola di Formazione Politica per Under-35 di Italia Viva, che proprio ieri ha chiuso la sua tre giorni a Terrasini, in Sicilia, provincia di Palermo.

Dopo il successo dei primi tre appuntamenti – nel 2019 al Ciocco, nel 2020 a Castrocaro e nel 2021 a Ponte di Legno – e la pausa nel 2022 per la concomitanza con le elezioni politiche, “Meritare l’Europa” ha visto la partecipazione di oltre cinquecento giovani: un’occasione di formazione, incontro e discussione che vuole fornire ai giovani gli strumenti per capire il presente e soprattutto il futuro, formando così una nuova classe dirigente competente, coraggiosa, appassionata.

I parlamentari e i rappresentanti di Italia Viva per tre giorni sono stati in costante dialogo con i giovani partecipanti, con una generazione che troppo spesso la politica ignora. «È un contesto bellissimo, siamo riusciti a coinvolgere cinquecento ragazzi, c’è un clima di grande entusiasmo», dice proprio da Terrasini Lella Paita, senatrice e coordinatrice di Italia Viva. Parlando a Linkiesta, Paita descrive il clima che questo appuntamento è riuscito a creare negli anni: «I giovani sono molto attenti, estremamente partecipi. Abbiamo parlato di populismi, di periferie, di violenza sulle donne, con una iniziativa bellissima di Maria Elena Boschi e Lucia Annibali. E poi di dissesto idrogeologico, di giustizia con Giachetti e Gaia Tortora, delle esperienze di sindaci e di amministratori locali. E naturalmente di Europa e politica estera. La partecipazione e l’entusiasmo sono stati incredibili».

“Meritare l’Europa” quest’anno ha costruito un collegamento tra il cuore dell’Europa e la Sicilia, che dell’Unione europea rappresenta di fatto un confine meridionale. «L’Europa è una bellissima costruzione che non può essere data per scontata», dice ancora Paita. «Oggi c’è bisogno di svegliare l’Europa, altrimenti rischiamo di perderla sulla spinta dei sovranisti e dei populisti. Serve che l’Europa torni ad essere protagonista, e questo è il senso della operazione che stiamo portando avanti. Il Centro sarà decisivo per mantenere gli attuali equilibri, ma dando una scossa all’Europa. E questa scuola è un po’ il simbolo del progetto, perché è rivolta a giovani di tutti i paesi. I partecipanti stranieri sono tanti e ci sono state una costante contaminazione e scambio con i ragazzi italiani».

Investire sui giovani, dopotutto, è uno dei pilastri di Italia Viva, fin dall’inizio. E una scuola di formazione in qualche modo è un investimento su una generazione che preferisce la politica seria alle scorciatoie del populismo.

Scommettere sui giovani significa credere nella loro capacità creativa, nel radicamento territoriale, nella partecipazione dei ragazzi alla vita politica: è sopratutto un atto di fiducia verso il futuro. « Noi ci poniamo come obiettivo anche quello di formare i giovani – dice Paita – discutendo con loro del fatto che i populismi di destra e di sinistra, sono il male di questo paese. Il populismo fa promesse che non è in grado di realizzare, produce un consenso sulla base del niente. Il superbonus è un po’ l’esempio più eclatante di questo modo di fare politica».

Eppure molte scuole di formazione politica chiudono dopo un anno o poche edizioni. Quella di Italia Viva è già al quarto appuntamento, esiste dal 2019: «Questa è una scuola vera, con tanti contributi anche dall’esterno. Dura tre giorni, quindi rende possibile un approfondimento molto serio, e i ragazzi apprezzano, approcciando le lezioni con incredibile dedizione. Per noi è una parte integrante della nostra identità, e questo i giovani lo avvertono», spiega Paita.

Un appuntamento come “Meritare l’Europa”, a nove mesi dalle elezioni Europee che ridefiniranno i rapporti di forze tra famiglie politiche a Bruxelles, ha ancora più valore. Perché alle urne i cittadini europei dovranno scegliere quale Europa vogliono, o immaginano o sognano. Matteo Renzi ha da poco annunciato la formazione di una nuova realtà politica con cui si presenterà all’appuntamento, mettendosi in gioco, Il Centro. «Un progetto affascinante», dice ancora Paita, «che si propone di essere sintesi tra le culture liberal riformiste, cattoliche popolari e socialiste e non solo, e come alternativa a sovranismi e populismi di destra e di sinistra. Ci aspettiamo di superare la soglia del quattro per cento, che non vogliamo assolutamente abbassare, e di essere un punto di forza all’interno di Renew Europe».