AUTUNNO TIEPIDO
La prima settimana di ottobre comincia con i dati Istat sul lavoro, che ad agosto fanno registrare sì una ripresa degli occupati, ma solo grazie a un aumento dei contratti temporanei. E terminerà con il corteo del 7 ottobre a Roma, che la Cgil ha organizzato senza le altre sigle sindacali, sottolineando ormai – qualora servisse – la distanza del sindacato di Maurizio Landini dalla Cisl di Luigi Sbarra.
Mercato debole Ma andiamo con ordine. Dopo la frenata di luglio, i posti di lavoro lo scorso agosto sono tornati a crescere. Non sono grandi numeri, parliamo 59mila occupati in più (rispetto ai 73mila persi il mese prima), ma con delle novità che pongono qualche domanda.
Mentre il mese precedente si erano persi contratti a termine (-62mila), stavolta crescono solo i rapporti di lavoro temporaneo. Ad agosto si contano 39mila contratti a termine in più, mentre i contratti a tempo indeterminato e gli autonomi crescono entrambi solo di diecimila unità. Sarà il segnale di un ritorno dell’incertezza per le imprese tra i venti di recessione, i tassi che salgono e una legge di bilancio dalla coperta troppo corta? Bisognerà aspettare nuovi dati per poterlo dire.
… E anziano Altro aspetto interessante da guardare è quali sono le fasce d’età che recuperano occupati. Crescono, anche se di poco, i 25-34enni, guadagnando 14mila posti di lavoro in un mese. Ma rimbalzano soprattutto gli over 50, tra i quali si registrano 70mila posti in più. Non è un caso che, al netto della componente demografica, non siano più i giovani a guidare la crescita del mercato del lavoro. In testa ci sono gli anziani over 50, tra i quali gli occupati crescono in un anno del 3,7 per cento, contro il 2,5 per cento degli under 35. Un segnale dell’invecchiamento della popolazione lavorativa, tra inverno demografico e maggiore permanenza in azienda. Nel 2030 la popolazione italiana sarà diminuita di 900mila unità. Sentiremo parlare sempre più di lavoratori che non si trovano. Ma non sembra che qualcuno se ne stia occupando.
Sindacato cosa? Anche perché nel mondo sindacale italiano è calato il gelo. Mentre negli Stati Uniti abbiamo visto Joe Biden con il megafono ai picchetti del sindacato dell’auto United Auto Workers, da noi lo scontro politico si sta consumando attorno alla vertenza dello stabilimento della Marelli di Crevalcore. Dopo Elly Schlein, a visitare gli operai in sciopero contro l’ipotesi di chiusura è stato Carlo Calenda, che se l’è presa con la Fiom e la Cgil di Landini per aver aizzato gli operai contro lui, accusandolo di non aver dato battaglia contro il graduale disinteresse di Stellantis per l’Italia.
Mondo Cgil La Cgil dice che è in corso una «campagna denigratoria» contro il sindacato. Proprio per il 7 ottobre ha organizzato due cortei a Roma in collaborazione con un centinaio di associazioni del terzo settore, ma senza le altre sigle sindacali. Elly Schlein dovrebbe essere in piazza, così come Giuseppe Conte. L’elenco delle motivazioni della manifestazione è lungo: dalla difesa della Costituzione alla pace, dalla lotta alla precarietà al salario minimo, fino alla contrarietà al Jobs Act. Dalla piazza verrà certamente lanciata la proposta di uno sciopero generale contro la legge di bilancio, su cui è stata lanciata una consultazione tra i lavoratori. Intanto si segnala che non si è visto neanche un banchetto per il famoso referendum contro il Jobs Act, che pure era piaciuto alla segretaria del Pd Elly Schlein.
E gli altri che fanno? La Cisl non ci sarà il 7 ottobre in piazza, ma nell’elenco dei partecipanti non compare al momento neanche la Uil. E se la Cgil appoggia il salario minimo, la Cisl è contraria e ha presentato un manifesto in 13 punti contro la precarietà e il lavoro povero.
– Il segretario della Cisl Luigi Sbarra ha già detto che prima di proclamare lo sciopero contro la legge di bilancio vuole aspettare di vedere cosa c’è dentro (anche perché scioperare costa 70-80 euro per lavoratori che sono già in difficoltà con il caro vita).
– In alternativa alla piazza della Cgil, la Cisl ha organizzato per il 13 e 14 ottobre le “giornate della partecipazione” nelle piazze e nelle aziende, dopo aver raccolto le firme per presentare una proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori alle decisioni di impresa e ai consigli di amministrazione. Dopo i tanti elogi da destra a sinistra, ora bisognerà vedere quali partiti si faranno carico dell’iter parlamentare di una legge di questo tipo.
Reminder: A pagina 24 della mozione «Parte da Noi», con la quale la segretaria del Pd Elly Schlein ha vinto il congresso, c’era scritto: «La partecipazione dei lavoratori è in grado di migliorare la qualità dell’impresa e la produttività, come insegnano alcuni modelli interessanti diffusi in altri Paesi europei tra cui la Germania».
Staremo a vedere.
L’ANGOLO DEL GIUSLAVORISTA
Senza segreti? La direttiva europea n. 970/2023 è entrata in vigore lo scorso 7 giugno 2023. Stabilisce che i datori di lavoro dovranno pubblicare o rendere accessibili, a richiesta dei dipendenti, i criteri utilizzati per determinare gli stipendi, i dati riguardanti il divario retributivo di genere e la progressione economica dei lavoratori. Dovrà essere recepita dall’Italia entro il 7 giugno 2026. Quindi toccherà aspettare, e non poco – come spiega Labour Weekly.
UN MESE SENZA REDDITO
La piattaforma Siisl, quella con cui i percettori del reddito ritenuti occupabili dovrebbero trovare un lavoro, ha compiuto il suo primo mese di vita. Su 186mila persone rimaste senza assegno, e tutte candidabili ai 350 euro del Sistema formazione e lavoro, appena 40mila ne hanno fatto domanda.
Quindi? Dal governo sono contenti: dicono che è la prova che molti non ne avevano bisogno perché lavoravano in nero. Ma i fattori della scarsa partecipazione possono essere altri: in primis il caos burocratico e la difficoltà a presentare la domanda che stanno denunciando in tanti. La tecnologia diventa un ostacolo, non tutti hanno le competenze per farlo da soli. Tanto più che centri per l’impiego non possono accedere alla piattaforma. E i patronati, che hanno l’accesso, fanno fatica a caricare le richieste.
Per ora, comunque, il magico “matching” tra domanda e offerta di lavoro sulla piattaforma non si vede. Al netto delle offerte scadute inserite per fare numero, i corsi presenti sulla Siisl – per le regioni in cui sono presenti, cosa che non accade sempre – non sono tarati né sulle esigenze del territorio né sui poveri curriculum degli ex percettori di reddito. Ma il governo festeggia.
Riecco l’Anpal E poi c’è un’altra questione che preoccupa la ministra del Lavoro Marina Calderone. Il suo consigliere, nonché presidente di Anpal servizi, Massimo Temussi, è risultato tra gli indagati dell’ultima operazione della Dda di Cagliari sul cosiddetto “mondo di mezzo” della Sardegna. Si tratta tra l’altro della seconda volta, da quando è presidente di Anpal, che Temussi risulta indagato. Il Pd ha presentato un’interrogazione a Calderone e Giorgetti. Temussi intanto si è difeso con una dichiarazione pubblicata sul sito istituzionale di Anpal.
MANOVRA ZOPPA
La Nadef è stata trasmessa al Parlamento. Giorgetti ha già detto che la situazione è delicata. Cresce il deficit, ma non basta a coprire una manovra da 26-26 miliardi. Mancano altri dieci miliardi circa. Il Mef si aspetta due miliardi di tagli dai ministeri, ma solo due o tre dicasteri hanno già risposto. Da gennaio entra in vigore la Global minimum tax al 15% sui giganti del tech, che potrebbe fruttare uno-due miliardi. Un’altra fonte di risorse potrebbe venire dai giochi. Ma ancora non basta.
Agenda Ieri è stato avviato il trimestre anti-inflazione sui prodotti di prima necessità (ma c’è già chi dice che si risparmia solo una fetta di prosciutto). Da oggi è partita la seconda edizione del Btp Valore. Domani l’Istat diffonde i conti economici trimestrali.
DOSSIER D’AUTUNNO
I fantastici quattro Un anno fa, quando Giorgia Meloni arrivava al governo, i dossier più urgenti e complessi erano quattro: Mps, Ilva, Tim, Ita. Un anno dopo, sono sempre gli stessi e poco è cambiato.
Ve la ricordate l’Intel? La multinazionale americana dei microchip ha chiuso gli accordi con Germania e Polonia, ma sull’ipotesi di un maxi-investimento per un polo italiano non si hanno più notizie. Eppure l’Italia era in lizza per la realizzazione del primo impianto europeo di packaging per la fabbricazione di chip per il quale sono previsti 1.500 nuovi posti di lavoro. Era un dossier ereditato da Draghi di cui si è persa traccia con l’attuale governo.
COSE DI LAVORO
Generici In Italia resta alta l’offerta di lavoro per personale non qualificato con oltre 811mila posizioni nel 2022. Il trend prosegue nel 2023: a settembre le aziende hanno cercato più di 69mila addetti con bassa qualifica, circa il 13 per cento del totale. Nell’81 per cento dei casi non è richiesto alcun titolo di studio specifico.
Camici bianchi È stata firmata la pre intesa per il nuovo contratto dei medici. Oltre agli aumenti in busta paga, ci sono nuove regole su orari delle guardie, turni e reperibilità.
La solita gig economy La sezione lavoro del Tribunale di Milano ha stabilito che i quattromila licenziamenti comunicati ai rider con una email da Uber Eats – che ha deciso di lasciare il mercato italiano lo scorso giugno – sono illegittimi e devono essere revocati.
Eppur si muove Amazon ha ritoccato al rialzo i salari iniziali dei lavoratori italiani che hanno il contratto della logistica. La revisione annuale degli stipendi è un fattore cruciale per la multinazionale per garantire una retribuzione competitiva ai dipendenti e contenere l’elevato turn over.
Voglia di scioperi Mentre da noi le sigle sindacali si dividono, negli Stati Uniti è un momento di grande popolarità per i sindacati. Gli scioperi e i picchetti, nonostante le basse iscrizioni ai sindacati, sono ormai molto diffusi. In realtà, il numero di giornate di sciopero è rimasto invariato, ma aumentano i lavoratori che vi partecipano. Il lungo sciopero degli operai dell’auto lo dimostra. E se i lavoratori capiscono che questi movimenti possono funzionare, la partecipazione è destinata ad aumentare – scrive Bbc. È la nuova era del sindacato americano? Vedremo.
Per oggi è tutto.
Buona settimana,
Lidia Baratta
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