L’altro fronteGli scontri con il Libano a nord di Israele

L’esercito dello Stato ebraico è impegnato da giorni anche contro i militanti di Hezbollah, sostenuti dall’Iran, dotati di un enorme arsenale di razzi e di un esercito tra i più potenti del Medio Oriente

AP/Lapresse

Mentre Israele prova a mettere in sicurezza le città nel sud del Paese dopo l’incursione terroristica di Hamas e raduna le forze al confine con Gaza, parte dell’esercito si concentra anche alla frontiera settentrionale. Il confine con il Libano è storicamente instabile e da quattro giorni sono aumentati gli scontri tra le forze armate. Diverse fazioni palestinesi in Libano hanno rivendicato la responsabilità degli attacchi di questa settimana in territorio israeliano. Ma è soprattutto Hezbollah, l’organizzazione militante più potente del Libano – un gruppo sciita sostenuto dall’Iran che ha come fine ultimo la distruzione dello Stato ebraico – che rimane la minaccia più seria per Israele.

Hezbollah, scrive Bloomberg, ha un vasto arsenale di razzi e migliaia di combattenti esperti che hanno acquisito esperienza militare nella guerra civile nella vicina Siria. Si pensa che disponga di decine di migliaia di missili e gli analisti hanno detto che potrebbe scegliere di attaccare Israele con più forza, soprattutto se le truppe israeliane si spostassero a Gaza.

Fondato nel 1985 per combattere l’occupazione israeliana del Libano meridionale, Hezbollah, alleato di Hamas, è diventato una potente organizzazione il cui leader, Hassan Nasrallah, ha anche trasformato il gruppo in una forza politica influente all’interno del Paese. Hezbollah ha già espresso solidarietà ad Hamas dopo gli attacchi iniziati lo scorso fine settimana.

Gli scontri degli ultimi giorni al confine tra Libano e Israele rappresentano l’escalation più grave dalla guerra del 2006, quando Israele invase per un breve periodo il Libano dopo che Hezbollah aveva attraversato il confine e rapito due soldati israeliani. Nonostante gli scontri episodici degli anni successivi, le tensioni al confine da quel momento sono rimaste relativamente contenute.

«Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito che un missile anticarro è stato lanciato dal Libano verso una postazione militare israeliana vicino al villaggio di Arab al-Aramshe, che si trova appena a sud della linea blu delimitata dall’Onu, il confine non ufficiale che separa Israele e Libano», scrive la Bbc. Hezbollah ha affermato di aver preso di mira la posizione «come una decisiva rappresaglia all’aggressione sionista lunedì» e ha anche rivendicato diverse vittime israeliane causate dal lancio del missile. La risposta dell’Idf è stata un attacco aereo contro una postazione di osservazione all’interno del Libano appartenente a Hezbollah. L’artiglieria israeliana ha anche bombardato il sito di lancio dei missili.

«Abbiamo schierato decine di migliaia di unità aggiuntive lungo il confine settentrionale», ha detto mercoledì il portavoce delle forze di difesa israeliane Jonathan Conricus, riferendosi alla fanteria, alle forze speciali, alle forze corazzate, all’artiglieria, alle forze aeree e ai servizi segreti.

Hamas ha rafforzato di nuovo i legami con l’Iran e Hezbollah negli ultimi anni, dopo un periodo di relazioni più fredde durate circa un decennio – dovuto soprattutto al fatto che i due gruppi armati appoggiavano fazioni opposte nella guerra civile siriana.

Secondo molti esperti al momento sono pochi i segnali che dicono che Hezbollah sia pronto a lanciare una guerra vera e propria contro Israele, è più probabile che si limiti ad attacchi sporadici dal Libano per non costringere Israele a intensificare la sua risposta. Ma in uno scenario in perenne evoluzione, giorno dopo giorno, ora dopo ora, è impossibile prevedere se questo calcolo resterà valido ancora a lungo.

 

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