I terroristiA Beirut c’è stato un vertice tra Hamas, Hezbollah e Jihad islamica

I tre leader del terrorismo islamico si sono riuniti per capire come «raggiungere una vera vittoria per la resistenza» nella striscia di Gaza. Nel frattempo l’esercito israeliano ha diffuso il video in cui i terroristi catturati ammettono che Hamas ha pagato diecimila dollari e un appartamento a chiunque ha portato ostaggi nel raid del 7 ottobre

LaPresse

Il leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, il vice capo di Hamas Saleh al-Arouri e il capo del Movimento per il Jihad Islamico in Palestina Ziad al-Nakhala si sono riuniti a Beirut in Libano per valutare come operare per «raggiungere una vera vittoria per la resistenza» nella striscia di Gaza. La notizia è stata riportata dalla emittente televisiva al-Manar dello stesso partito armato libanese filo-iraniano, che ha riportato le immagini dell’incontro. 

L’esercito israeliano ha diffuso un video degli interrogatori a sette terroristi di Hamas catturati il sette ottobre in cui i terroristi palestinesi ammettono di aver ricevuto l’ordine di «uccidere tagliare teste, mutilare, rapire i civili» e addirittura il «permesso di stuprare il cadavere di una ragazza». I terroristi hanno ricevuto anche l’ordine di rapire il maggior numero di persone confessando che a Gaza chiunque porti un ostaggio riceve un appartamento diecimila dollari: «È così che funziona nelle brigate al Qassam, perché volevano il maggior numero di ostaggi»

Nel frattempo le conseguenze del brutale attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre si fanno sentire: nelle ultime ventiquattro ore sono morti settecentoquattro palestinesi, di cui trecentocinque minori, il numero più alto di morti in un giorno dall’inizio delle ostilità, come riportato dall’Ufficio di coordinamento dell’Onu per gli affari umanitari (Ocha).

«Il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza continua a destare grave preoccupazione. Dobbiamo discutere, in primo luogo, su come garantire con urgenza l’effettiva fornitura di aiuti umanitari e l’accesso ai bisogni più elementari», ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in una lettera ai leader dei ventisette stati membri per invitarli al prossimo summit Ue. «Dobbiamo impegnarci, in un fronte unito e coerente con i partner per evitare una pericolosa escalation regionale del conflitto» e «rilanciare il processo di pace basato sulla soluzione dei due Stati, è l’unica via da seguire»

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