Il malumore delle RegioniFitto rassicura sulla quinta rata del Pnrr, ma i progetti cancellati sono senza coperture

Tra gli investimenti espunti dal piano, ce ne sono molti che facevano capo ai governatori riuniti ieri a Torino, come gli 1,2 miliardi per la gestione del rischio alluvione e la lotta al dissesto idrogeologico. Mentre sul conto del Fondo Sviluppo e Coesione si è aggiunto anche il Ponte sullo Stretto di Salvini

(La Presse)

Sarà una quinta rata «mutilata» quella del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto lo sa. Incassa il riconoscimento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma davanti alla platea del Festival delle Regioni è costretto a elencare «la difficoltà dei passaggi», dovendo gestire in queste ore l’ennesima revisione del Pnrr.

«Il governo sta lavorando per portare a casa il risultato», dice. Ma dietro «la serenità per il lavoro» messo in campo, c’è la consapevolezza che l’operazione di rimontaggio dei progetti del Piano impatta a Bruxelles e anche in casa. E sono proprio i governatori regionali, accorsi al “raduno” di Torino, a ricordare a Fitto il rischio che incombe sul suo disegno.

La rimodulazione generale del Pnrr scarica i suoi effetti collaterali su alcuni degli obiettivi della quinta rata, che scadono il 31 dicembre. Ci sono miliardi di investimenti cancellati, come gli 1,2 per la gestione del rischio alluvione e la lotta al dissesto idrogeologico, che fanno capo proprio alle Regioni. Il governo promette rifinanziamenti, ma i progetti cancellati dal Pnrr non hanno ancora una copertura.

Ma i malumori vanno anche oltre. I presidenti di Regione avevano avvisato il governo ad agosto, con una lettera, paventando un blocco dei cantieri se – come Fitto aveva ipotizzato – si fosse utilizzata la quota regionale del Fondo Sviluppo e Coesione per rifinanziare i progetti del Pnrr rimasti a secco. Non è cambiato nulla da allora, anzi. Al conto si è aggiunto anche il Ponte sullo Stretto: le prime risorse saranno prelevate proprio dall’Fsc.

Il governo punta a rimodulare complessivamente il Pnrr entro l’anno e a raggiungere entro fine dicembre gli obiettivi della quinta rata. «La terza rata», spiega Fitto alla Stampa, «ha completato il suo iter e nei prossimi giorni sarà materialmente erogata e quindi incassata dall’Italia. Sulla quarta rata abbiamo compiuto una scelta, quella di anticipare la rimodulazione cambiando 11 su 28 obiettivi. La Commissione Europea e il Consiglio hanno approvato questa nostra proposta, abbiamo fatto richiesta di pagamento ed è in corso la fase di verifica per il raggiungimento degli obiettivi. Noi siamo fiduciosi che questo possa accadere entro il 31 dicembre di quest’anno». Poi, ha proseguito, «ci sono altri due fronti importanti: la rimodulazione complessiva del piano sul quale abbiamo un confronto costante con la Commissione europea e speriamo di chiudere anche questo entro l’anno e nel frattempo, al 31 dicembre contiamo di raggiungere gli obiettivi della quinta rata. Questa è la sintesi delle scadenze e mi piace sottolineare il fatto che il percorso sia stato portato avanti e realizzato con una proficua e molto positiva collaborazione con la commissione europea».

Ma tra i meccanismi da correggere, per il ministro, c’è proprio il rapporto con le Regioni. «Penso di poter affermare che il coinvolgimento delle Regioni nella fase di predisposizione del Pnrr non sia stato il massimo e che sia necessario mettere in campo un lavoro di coinvolgimento sui diversi livelli istituzionali. Soprattutto perché riteniamo che non solo ci sia la necessità di utilizzare al meglio le risorse disponibili, ma anche perché è quantomai necessario cercare di utilizzare queste risorse con una visione di insieme. Il tema della leale collaborazione con le Regioni è centrale nell’azione del governo».

I governatori sono lì ad aspettarlo. E il dissenso va anche oltre il Pnrr. «Dove sono i 5 miliardi del fondo perequazione per le infrastrutture di Draghi?», chiede il governatore della Puglia Michele Emiliano.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter