Un’ottima annata Non tutta la pioggia è venuta per nuocere

Le frequenti precipitazioni primaverili hanno regalato equilibrio alle vigne franciacortine, oltre a qualche preoccupazione. Adesso che l’uva è stata raccolta, il silenzio delle cantine culla il riposo del nuovo vino

Foto Franciacorta

Il 10 agosto il taglio del primo grappolo di Pinot Nero nel Parco della Santissima a Gussago ha inaugurato la vendemmia in Franciacorta, sancendo il ritorno alla normalità dopo la campagna di raccolta del 2022, anticipata ai primi giorni del mese a causa della forte siccità. E questo “revival” è stato di buon auspicio perché le operazioni si sono concluse più che positivamente, in termini di resa e di qualità, nonostante un inizio anno preoccupante che sembrava essere in arida continuità con il precedente. Le precipitazioni limitate, accompagnate da temperature ben superiori alla media stagionale, hanno catalizzato lo sviluppo vegetativo in vigna per poi lasciare spazio alle piogge primaverili, che hanno incoronato il maggio con la maggiore frequenza di eventi piovosi degli ultimi venticinque anni.

Tutta questa acqua ha messo a dura prova – fisica e psicologica – i viticoltori: l’umidità ha creato un ambiente favorevole per la diffusione della peronospora, dando del filo da torcere sia a chi opera in biologico che in regime convenzionale. Le attività di prevenzione hanno però dato i loro frutti, scongiurando i danni eccessivi cha hanno colpito le regioni dell’Italia centrale e meridionale. Al contrario, lo stato di salute delle uve franciacortine ha rasentato la perfezione, al netto di qualche microzona caratterizzata da terreni argillosi e scivolosi, in cui il susseguirsi delle precipitazioni ha reso difficoltoso l’accesso ai vigneti per l’esecuzione di trattamenti fitosanitari. E anche la minaccia di qualche grandinata acuta si è fortunatamente risolta senza ripercussioni sensibili sul raccolto.

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