Biografia artisticaUna nuova retrospettiva celebra la carriera e la lungimiranza di Salvatore Ferragamo

La maison fiorentina inaugura l’esposizione “Ferragamo 1898-1960”: un nuovo viaggio per ripercorrere la vita del fondatore e analizzare il suo spirito pionieristico, le sue relazioni e le sue creazioni iconiche

“Salvatore Ferragamo 1898-1960”. Courtesy of Ferragamo

Quest’anno ricorre il centesimo anniversario dall’apertura della prima boutique del brand a Hollywood, risalente al 1923: un luogo di arte e artigianalità che in breve tempo diventò la destinazione preferita di star e celebrità internazionali come Pola Negri, Mary Pickford, Joan Crawford e Rodolfo Valentino.

Per questa occasione la mostra “Salvatore Ferragamo 1898-1960”, esposta a Firenze al Palazzo Spini Feroni e aperta fino al 4 novembre 2024, ricorda i momenti e gli eventi più importanti della storia di un uomo, un artigiano, un imprenditore e visionario, un “Calzolaio delle Star” che ha saputo anticipare i tempi dando vita a una tradizione di creatività e modernità che ancora oggi, con la sua eleganza ed eccellenza, guida e ispira la maison.

Cartolina del Calzaturificio Ferragamo & C. in via Mannelli 57 a Firenze. Courtesy of Ferragamo

Dopo la prima retrospettiva itinerante inaugurata a Palazzo Strozzi nel 1985, seguita dalla fondazione dell’Archivio Ferragamo e del Museo Ferragamo, questa nuova indagine a ritroso non si pone esclusivamente come una sintesi delle idee e delle opere di Salvatore Ferragamo, bensì vuole proporre uno spunto di riflessione sul ruolo del museo inteso come complesso sistema culturale e curatoriale impegnato nel dialogo costante, nel continuum tra passato e presente, a cavallo tra heritage e contemporaneità.

Scritti, oggetti, opere d’arte, fotografie e filmati testimoniano l’infinita passione e lungimiranza di Ferragamo, che oltre al virtuosismo estetico delle sue calzature, ha lasciato un prezioso contributo nel percorso di rinascita dell’artigianato e della valorizzazione del Made in Italy.

Palazzo Spini Feroni e il laboratorio di Ferragamo situato in alcune delle sale affrescate, 1938. Courtesy of Ferragamo

L’esposizione “Salvatore Ferragamo” riunisce e connette dimensioni molteplici di ricerca, esplorazione e ispirazione che si uniscono, si stratificano e si intrecciano, approfondendo il pensiero e indagando le vedute sconfinate del fondatore: gli studi anatomici, la perizia delle lavorazioni e delle decorazioni, la sperimentazione cromatica, la ricerca audace compiuta sulle forme e sui materiali, le diverse ispirazioni artistiche e culturali che, infine, hanno riportato Salvatore in Italia, nel 1927, più precisamente a Firenze, città simbolo del Rinascimento e della maestria artigianale.

Il percorso espositivo della mostra si compone di quattordici sezioni, ognuna approfondisce un aspetto fondamentale del brand. Come, per esempio, i materiali e le ispirazioni di Ferragamo, che vengono descritti attraverso una dettagliata antologia di pellami, oggetti e opere d’arte che fanno intuire lo spirito avanguardista di un artista creativo, curioso e intraprendente. Un artigiano che ha rivoluzionato il mondo delle calzature lavorando con ogni tipo di materiale, attingendo da diversi mondi, culture, correnti artistiche.

Gessi usati da Salvatore Ferragamo e da suo nipote Jerry per lo studio della calzata, anni cinquanta. Courtesy of Ferragamo

Ma anche studi d’equilibrio, anatomia e progetti quasi architettonici delle calzature, concepite come un equilibrio armonico e perfetto di simmetrie, pesi e misure. I brevetti per la costruzione delle scarpe riflettono un’attenzione progettuale tipica del mondo del design, che propone l’idea di poter ridurre in multipli anche le creazioni artigianali più esclusive. La preziosità di ogni pezzo si ritrova anche nell’esemplare uso disinvolto dei colori, interpretati in monocromie primarie, patchwork geometrici ed effetti optical, che si ispirano alle avanguardie futuriste e cubiste, dal ricordo della propria terra ai paesaggi californiani.

Dall’alto: Tirassegno, décolleté in camoscio con applicazioni in capretto, 1957; Sandalo con tomaia formata da listini in vitello, 1950; Drapia, due pezzi in camoscio e vitello, 1950-1952. Courtesy of Ferragamo

L’ultima sala del percorso espositivo crea una connessione invisibile tra le calzature del calzolaio prodigioso e le loro destinatarie: star del cinema, protagoniste del jet set internazionale. Le immagini delle celebrità sono accostate a quelle delle creazioni commissionate a Ferragamo, che prendeva personalmente le misure dei piedi annotando anche le piccole manie, le preferenze, i gusti personali di ogni cliente.

La forma in legno del piede di Sophia Loren, cliente di Salvatore Ferragamo, 1955. Courtesy of Ferragamo

In occasione della nuova mostra, Chora Media e il Museo Ferragamo presentano “Salvatore Ferragamo: Il calzolaio dei sogni”, una nuova serie podcast composta da otto episodi della durata di circa venti minuti, disponibili dal 26 ottobre sulle principali piattaforme audio e accessibili attraverso un QR code all’interno della mostra.

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