Apertura umanitariaL’evacuazione di civili dalla Striscia di Gaza

Ieri circa quattrocento persone ha attraversato il varco di Rafah, verso l’Egitto, per la prima volta in oltre tre settimane. Oggi altre cinquecentonovantasei persone dovrebbero lasciare il territorio palestinese

AP/Lapresse

Ieri è stato aperto il varco di Rafah tra la Striscia Gaza e l’Egitto, consentendo l’evacuazione di settantasei feriti palestinesi che necessitano di cure ospedaliere e di trecentotrentacinque cittadini stranieri. Oggi, come ha confermato dall’autorità palestinese che gestisce i varchi di frontiera, saranno fatte evacuare altre cinquecentonovantasei persone ferite o con doppia nazionalità. È la prima volta che questo passaggio di frontiera viene aperto in tre settimane di conflitto: l’apertura arriva proprio nel pieno dell’offensiva israeliana – che avviene via terra, mare e cielo – contro i militanti di Hamas. Immediatamente decine di persone e automobili si sono dirette verso l’Egitto, portando con sé bagagli e oggetti personali di ogni tipo.

Tra coloro che sono stati autorizzati a partire ci sono soprattutto persone in possesso di un doppio passaporto, per lo più provenienti da Australia, Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Finlandia, Indonesia, Giappone, Stati Uniti e Giordania, nonché membri del personale di diverse organizzazioni umanitarie. Tra loro anche quattro italiani, volontari di Ong internazionali, assistiti da personale dell’Ambasciata d’Italia al Cairo: ora sono in Egitto. «Sono provato ma sto bene. Il nostro ruolo è di stare al fianco della popolazione ma le condizioni drammatiche sul campo non ci consentono di lavorare», ha detto Jacopo Intini, uno degli italiani appena usciti dalla Striscia di Gaza. Con lui ha lasciato Gaza anche la moglie, Amala Khayan, anche lei operatrice dell’organizzazione. «Sono felice di confermare che un primo gruppo di italiani che avevano intenzione di lasciare Gaza è uscito dalla Striscia», ha detto il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

L’apertura del varco di Rafah è stata negoziata da Egitto, Israele e Hamas, in coordinamento con gli Stati Uniti, dopo l’intervento del Qatar, che ha mediato nei colloqui. Non si sa per quanto tempo il passaggio resterà aperto, anche se si parla di nuove aperture nei prossimi giorni.

Il presidente americano Joe Biden mercoledì aveva chiesto a Israele e Hamas di «mettere in pausa» i combattimenti per dare il tempo alle persone nella Striscia di Gaza di evacuare, ma non ha parlato di un cessate il fuoco vero e proprio. Biden ne ha parlato durante una raccolta fondi legata alla sua campagna elettorale a Minneapolis. Nel suo discorso Biden si è preso il merito di aver convinto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a concedergli il tempo di «far uscire i prigionieri» prima di lanciare un’invasione di terra, e di aver convinto il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi a lasciare che stranieri e palestinesi feriti lasciassero Gaza attraverso il suo Paese.

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