Aho, ieri è scita ’a notizzia che una mezza serqua di querelanti ha presentato alla procura della Repubblica de Roma una denuncia a carico dell’Italia e «degli altri Stati» (qualche centinaio) che hanno sottoscritto la Convenzione di Ginevra sul genocidio. Motivo dell’esposto? Perché l’Italia e tutti gli altri, dall’Afghanistan allo Zimbabwe, passando per Siria, Belize, Giamaica, Cambogia e Capo Verde (la responsabilità di Saturno, dei bastioni di Orione e delle porte di Tannhäuser sono in forse) sarebbero colpevoli di non aver fatto nulla contro l’Entità sionista che ha deliberato e sta attuando il genocidio a Gaza.
L’ansia di giustizia dei querelanti è nobile: e, apprezzabilmente, sceglie di sfogarsi per via giudiziaria, come si fa nei sistemi civili. Sarebbe un peccato se ci si accontentasse, senza metterlo in carta bollata, del proclama Onu secondo cui «il 7 ottobre non viene dal nulla», o della requisitoria dell’avvocatessa farlocca dei diritti umani secondo cui gli Stati Uniti e l’Europa stanno a guardare perché sono soggiogati dalla lobby ebraica, o del diritto consuetudinario che legittima la caccia all’ebreo depending on the context o, per rimanere nel distretto competente, dei comizi in cui in modo sacrosanto, ma per ora inefficace, accidenti, si grida «Fuori i sionisti da Roma» o ancora, sempre per restare al nostro fronte domestico, dei giusti appelli a boicottare le università sioniste e le catene di supermercati irresponsabilmente non ancora judenfrei.
Che l’Italia istituzionale e legislativa ritardi a uniformarsi, ad associarsi e a contribuire a questa multiforme e democratica pressione, rivolta ad arrestare il moto genocidiario della macchina giudaico-nazista, non era scandalo che potesse continuare a squadernarsi in faccia al mondo senza che intervenisse il dovuto scrutinio giudiziario. Stai a vedere che bisogna lasciare senza rimedio la vergogna di essere venuti dopo i sudafricani.
Non si conosce, per ora, la documentazione posta a sostegno della denuncia. Fonti riservate riferiscono che l’Ordine dei giornalisti di Settembre nero e il Comitato “Eroi del 7 Ottobre” avrebbero garantito piena collaborazione. Lunghissima, pare, pressappoco dal fiume al mare, la lista dei testimoni. Ancora incerta la costituzione di parte civile di Joseph Goebbels.