La pizza è d’autore. Ormai questo dovrebbe essere un dato di fatto. Ogni qualvolta addentiamo un pezzo di pizza o prendiamo il cornicione con le mani, dovremmo essere in grado di riconoscere la mano e la mente che ha creato impasto e topping. Ogni pizzaiolo ha la sua filosofia. C’è chi si distingue con la lievitazione, chi con l’utilizzo di cereali sempre diversi, chi con abbinamenti azzardati e audaci, chi invece preferisce puntare sulla semplicità. Forse è davvero questo il segreto della pizza contemporanea, quello di risultare immediatamente figlia del proprio artigiano creatore. E se andiamo a guardare un po’ indietro, ci rendiamo conto che in realtà è sempre stato così, anche quando la pizza era semplicemente pizza.
Chissà poi perché c’è tutto questo bisogno di urlare il proprio nome, di rivendicare forte e chiaro la propria paternità! Certo è che questo bisogno esiste ed esiste in modo sviscerale. Pare che infatti l’ultima tendenza del settore sia quella legata ai timbri. Sì, quelli che si usano per marchiare gli animali in un allevamento e anche quelli che utilizzavamo da bambini per riempire diari e quaderni. In questo caso a essere timbrata è la pizza.
Trovata di marketing, anima egoriferita? Qualsiasi sia il motivo che sta dietro l’origine di questa nuova moda, nel mondo pizza è entrata grazie ad Alessandro Miele, giovane napoletano, pupillo di Gino Sorbillo, che ha deciso pochi mesi fa di creare uno strumento per timbrare a fuoco il cornicione delle pizze e di farle così parlare. Sicuramente l’età di Miele lo rende coraggioso e audace, ma a quanto pare questo strumento, realizzato ad hoc da artigiani specializzati, ora comincia a girare anche fuori dai confini partenopei, tanto da essersi diffuso anche nel Nord Italia, nella modaiola e avanguardista Milano.
La pizza autografata, così viene definita, è diventata virale anche sul social per giovanissimi per eccellenza, che è TikTok. Soprattutto perché si trasforma in un’esperienza da condividere con gli smartphone: la pizza viene timbrata infatti a tavola davanti ai commensali e, accanto alla timbratura seriale con il nome del locale, si possono scegliere anche frasi brevi, ma divertenti.