È tra i principali portali di informazione sul caffè in lingua inglese a livello internazionale, con uno sguardo ad ampio raggio su tutto ciò che riguarda il settore, dalla produzione alla commercializzazione, piccoli e grandi brand, trend di consumo, recensioni di prodotti e news da ogni parte del globo. Sprudge significa fondamentalmente macchia, schizzo, quelle chiazze di caffè che rimangono a fine giornata sul grembiule e le scarpe di un barista, e il sito è stato fondato nel 2009 da Zachary Carlsen e Jordan Michelman, due amici che hanno iniziato con una semplice passione.
Negli anni il progetto di Sprudge.com si è evoluto in Sprudge Media Network e oggi può contare su una redazione diffusa e una rete di oltre venti collaboratori. Tra i progetti anche gli Award e il più recente hub Special Projects Desk, che raccoglie approfondimenti più ampi sul settore firmati da giornalisti di tutto il mondo.
Due teste diverse, quattordici anni di amicizia
«Zachary e io abbiamo due cervelli che sono fatti praticamente all’opposto e di due se ne fa uno che funziona piuttosto bene», dice scherzando Jordan Michelman durante un’intervista rilasciata lo scorso dicembre assieme al collega a “Roast! West Coast Coffee Podcast”.
La loro è una storia che inizia da lontano. I due infatti si conoscono dai tempi della scuola superiore e si frequentano finché non scelgono due college diversi, Zachary a Olympia e Jordan a Seattle, entrambe nello stato di Washington. È in quel periodo, attorno al 2007, che Zachary si avvicina al mondo del caffè, lavorando in una caffetteria in un momento in cui il fenomeno dello specialty coffee non è ancora in voga come lo è adesso.
«In città come Washington o New York si trovava qualche negozio di caffè ma non ce n’erano come ce ne sono oggi», dichiara Michelman nella stessa intervista. Lui nel frattempo suona in una band viaggiando spesso e Carlsen, con cui resta in contatto, è sempre pronto a consigliargli dove andare a bere caffè in ogni città, avvicinandolo al settore.
La svolta avviene quando anche Carlsen si trasferisce a Seattle e i due amici si vedono più spesso. Carlsen sta già pensando di creare un sito sul caffè e ha bisogno di qualcuno che lo aiuti, così nel 2009 nasce Sprudge, che diventa un impegno quotidiano mentre entrambi svolgono altri lavori. Per diversi anni portano avanti tutto per conto proprio, poi pian piano il lavoro si amplia e si sviluppa naturalmente, tra sponsorizzazioni, collaboratori esterni e nuovi progetti.
Tuttora Sprudge.com resta, come da quattordici anni, un punto di riferimento internazionale per il mondo del caffè. «Oggi tutto sta nell’affinare i flussi di lavoro, lavorare con persone che ci piacciono e continuare a creare nuovi contenuti per i nostri lettori, rispettando la relazione che abbiamo stabilito con loro, ma anche pensando che ogni giorno potrebbe essere la prima volta che qualcuno ci legge», afferma Michelman.
La chiave di tutto questo probabilmente sta proprio nell’amicizia e in quelle due teste che funzionano in maniera diversa, ma complementare. «Penso che la nostra amicizia – spiega Carlsen – sia ciò che più aiuta la longevità di questo progetto. Continuiamo a spingerci a vicenda nel costruire e nel crescere. Mi ricordo molto bene quando nel 2010 stavo lavorando ad Amsterdam e dovevo anche scrivere per Sprudge, a nove ore di differenza nel fuso della West Coast. Non ero abbastanza attivo, mentre Jordan invece sì e l’ho trovata una cosa bellissima. Abbiamo continuato a spingerci l’un l’altro per tutti questi quattordici anni».
Dall’esperienza di Sprudge.com arrivano poi anche due libri, cofirmati da Carlsen e Michelman. Il primo è “The new rules of coffee” nel 2018, che spiega cos’è lo specialty coffee e cosa lo rende unico; il secondo, “But first coffee”, raccoglie invece tutte le ricette per prepararlo, incluse quelle per cucinare con il caffè o impiegarlo nella preparazione di cocktail.
Il mondo di Sprudge
News e storie, sì, ma di che tipo? Se c’è una cosa che Sprudge.com sa fare bene è definire le categorie dei propri contenuti per guidare nel modo più chiaro e semplice possibile il lettore alla ricerca di ciò che gli interessa. A questo proposito, la testata riserva uno spazio alle notizie scelte dalla redazione, differenziandole da comunicati stampa, annunci di eventi (raccolti del Coffee Events Calendar) e novità che riguardano tutte le apparecchiature, gli accessori e i prodotti derivati che girano attorno al caffè in senso stretto. Così macinini, moke, macchine per l’espresso, bricchi, Chemex, tazze e tazzine trovano spazio nella sezione Gear. Non mancano i podcast e gli “spiegoni”, che attendono gli utenti interessati ad approfondire la coffee culture nell’apposita sezione.
Poi c’è Guides, un’intera sezione dedicata alle guide, dalle principali modalità di preparazione del caffè alle torrefazioni, dalle guide su caffetterie e coffee shop in tutte le città del mondo, fino alle guide all’acquisto per chi non sa cosa regalare, le mappe e lo shop con i gadget e le pubblicazioni di Sprudge.
Features è invece lo spazio riservato alle sezioni sponsorizzate del sito, che raccolgono approfondimenti su singoli bar, torrefazioni, design, menu, prodotti ready-to-drink, ma anche interviste a baristi e professionisti in vari altri ruoli all’interno del settore. Si trova qui anche la pagina riservata agli Sprudge Design Awards.
Proprio gli Awards sono una parte importante dell’impegno della testata. Sebbene occupino uno spazio modesto rispetto a news, articoli di scenario e contenuti più didattici, gli Sprudgie Awards sono un appuntamento annuale importante per coinvolgere i lettori (che possono votare tramite il sito) e mantenere il contatto con molte realtà e personalità del settore.
Una delle più recenti iniziative di Sprudge.com riguarda la creazione di uno spazio – attualmente sponsorizzato da La Marzocco – in cui raccogliere articoli giornalistici più approfonditi e di scenario, firmati da giornalisti che lavorano nel settore del caffè in tutto il mondo. Si chiama Sprudge Special Progects Desk e funziona come un mini sito a cui si accede dal menu di Sprudge.com.
Infine, oltre al caffè, Sprudge riserva un piccolo spazio anche al vino.
Un’offerta ampia e variegata insomma, che ben risponde all’idea espressa da Michelman: mantenere viva l’attenzione di chi legge Sprudge fin dall’inizio, ma come se ogni volta fosse la prima.