Siamo sempre stati abituati a vivere un funerale in sordina, con estremo cordoglio. Nella nostra tradizione portare rispetto al defunto significa essere discreti e silenziosi. Un cosiddetto “Funeral Party” ci è sempre sembrata un’idea stramba, da americani.
Se state pensando a quelle scene da film dove si mangia e si beve in tranquillità, mentre in mezzo alla sala c’è una bara, avete sicuramente centrato la situazione. Tralasciando casi particolari, come u consolu, che è una tradizione tutta siciliana dove i parenti della famiglia del defunto si occupano di preparare da mangiare durante i giorni di lutto, è solitamente impensabile che durante un funerale ci sia un banchetto per “festeggiare”.
Nella tradizione anglosassone, invece, quello della morte viene vissuto proprio come un momento felice, in estrema antitesi rispetto a ciò che accade dalle nostre parti, dove attendiamo lo spettro della dipartita con paura e incertezza. Ed è forse questo che ci fa chiudere lo stomaco.
Eppure, la tradizione anglosassone non sembra avere radici così lontane dalle nostre, anzi, tutt’altro.
Sono stati i Romani che hanno iniziato a onorare il defunto con dei veri a propri banchetti, un rito pagano che salutava per l’ultima volta la persona cara. Proseguendo, nel tardo Medioevo in Inghilterra e Irlanda apparve per la prima volta la figura del “mangiatore di peccati”: per quanto possa sembrare assurdo, si trattava di un vero e proprio lavoro retribuito. Il mangiatore veniva incaricato di mangiare del pane durante il funerale per assorbire tutte le brutte azioni commesse dalla persona scomparsa, che poteva così proseguire il suo percorso in tutta serenità.
In epoca vittoriana infine arrivarono i funeral cookies, piccoli biscotti che venivano offerti agli invitati.
Chissà se proprio da questa idea due delle realtà più innovative, nei loro rispettivi settori, quello funebre e quello della pasticceria, hanno preso spunto per unire le forze. Tramite un post Instagram il Biscottificio Frolla e le pompe funebri Taffo hanno annunciato «il servizio di rinfresco funebre che vuole offrire un momento di condivisione e commemorazione in onore del caro defunto, in un ambiente accogliente e rassicurante».
Un passo in avanti per combattere il pregiudizio del catering post funerale, ma anche soprattutto un ultimo saluto leggero e spensierato all’ultima persona cara. L’importante è «non lasciarlo andare via con l’amaro in bocca», come ci tengono a specificare.
Frolla è un biscottificio di Osimo, in provincia di Ancona. Nel 2018 Jacopo Corona e Gianluca di Lorenzo, i due proprietari, hanno avviato un programma di inserimento lavorativo per persone con disabilità, creazione di un modello d’impresa che mira a esaltare le doti dei ragazzi impegnati nella lavorazione, abolendo il concetto di pena, sentimento con cui troppo spesso e in maniera sbagliata si guardano le persone con disabilità. Dopo la campagna crowfundingpromossa sul loro territorio, dove in soli sei giorni si è raggiunto l’obiettivo di 2.500 euro, Frolla ha continuato e continua a essere un punto di riferimento innovativo per chi vuole fare pasticceria, puntando su ingredienti semplici, locali e gustosi.
Taffo, invece, è ormai l’agenzia funebre più conosciuta d’Italia. Con una comunicazione intelligente e coraggiosa ha reso spiritoso e irriverente un argomento da sempre difficile come la morte.
Avrete la possibilità, quindi, di ordinare anche pietanze salate, oltre naturalmente ai dolci. Il tutto cucinato con ingredienti del territorio e naturali adattabili a tutte le esigenze.
Al momento il servizio è disponibile solo nella casa funeraria di Ancona, nel territorio dove appunto Frolla opera. Ma in futuro, chissà.
Insomma, se siete della zona, e volete regalare un ultimo pensiero, ma a pancia piena, a una persona cara appena scomparsa, Taffo e Frolla hanno la soluzione giusta per voi.