Quesiti linguisticiChi è un «utile idiota»? Risponde la Crusca

L’espressione nasce durante la campagna per le elezioni del 1948, inventata dalla stampa di centro e di destra per apostrofare chi sosteneva dall’esterno comunisti e socialisti. Erano presi di mira soprattutto gli intellettuali che firmavano manifesti e appelli dei due partiti di sinistra

(Unsplash)

Tratto dall’Accademia della Crusca

L’espressione utile idiota, di chiaro tono polemico, nasce durante la campagna per le elezioni del 1948, per apostrofare, da parte della stampa di centro e di destra, chi – si trattasse di un politico o di un intellettuale indipendente – sosteneva dall’esterno i partiti del “Fronte democratico” (comunisti e socialisti) e quindi non era altro che uno sprovveduto che alla fine faceva il loro gioco. Presi di mira dalla frase ingiuriosa erano soprattutto quegli intellettuali che firmavano manifesti e appelli (detti anche spregiativamente firmaioli) dei due partiti di sinistra. Talora invece di parlare di utili idioti si rispolverava il vecchio epiteto di mosche cocchiere. Naturalmente sono fondamentalmente gli avversari a parlare di utili idioti, mentre i partiti che ne avevano un tornaconto li chiamano piuttosto benevolmente compagni di strada.

La locuzione utile idiota si è continuata a usare anche in seguito nel linguaggio politico italiano, riferita non solo ai fiancheggiatori dei partiti di sinistra, ma a qualsiasi fiancheggiatore di qualsiasi partito. Tanto che ha finito per essere impiegata in un’accezione più larga anche nella lingua comune, per indicare ‘chi si impegna a vantaggio altrui senza badare al proprio interesse’.

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