Tra Salone e MiartCinque eventi da non perdere durante le settimane milanesi dell’arte e del design

Un itinerario all’insegna della creatività artistica e progettuale per vivere la città, (ri)scoprire luoghi e autori e riflettere sui temi caldi dell’attualità

Aprile a Milano significa Salone del Mobile ma anche Miart, due degli appuntamenti più attesi della primavera, con mostre ed eventi diffusi che si svolgono fuori dai padiglioni fieristici. Dall’8 aprile – con il progetto I Nuovi Mostri della Fondazione Nicola Trussardi che vedrà settanta artisti italiani invadere con manifesti le strade di Milano – fino al 21 del mese la città si trasformerà in un grande palcoscenico per l’arte e il design contemporanei. Per l’occasione, ecco cinque eventi che non potete perdere.

Interiors by David Lynch. A Thinking Room
«Sapete, alla base di ogni film di Lynch c’è un mistero fondamentale che si può riassumere soltanto così: “Ma cosa cazzo è successo?”»: con questa battuta, degna del suo Frank Booth (il cattivo di “Velluto blu”), l’attore e regista Dennis Hopper riassumeva il senso di frustrazione per le spiegazioni evasive di David Lynch, oltre che regista anche pittore, designer, scenografo e compositore. «Credo che per me sia sempre questione di sensazioni o intuizioni.

Disegno dell’installazione Interiors by David Lynch. A Thinking Room

Non c’è troppa elaborazione intellettuale», faceva notare lui. Con lo stesso approccio – intuitivo, non analitico – Lynch ci invita a entrare nelle stanze per il pensiero che quest’anno ha progettato nei padiglioni 5 e 7 del Salone del Mobile (Fiera Milano, Rho), visitabili dal 16 al 21 aprile. Curata dallo scrittore e direttore artistico Antonio Monda e realizzata dal Piccolo Teatro di Milano, l’installazione, avvolta da tende di velluto, confonde interno ed esterno, spazi domestici e luoghi dell’anima. E riflette sulla valenza non solo decorativa del design.

Alcova
Un appuntamento immancabile per gli amanti del design contemporaneo, che quest’anno si terrà dal 15 al 21 aprile nel contesto di due gioielli architettonici dell’area metropolitana di Milano: Villa Borsani (via Umberto I 148, Varedo, MB), realizzata negli anni ’40 dall’architetto Osvaldo Borsani, e la settecentesca Villa Bagatti Valsecchi (via Vittorio Emanuele II 48, Varedo, MB). Raramente aperte al pubblico, le ville ospiteranno tra gli altri i progetti di Atelier de Troupe con cc-tapis, di Objects of common interest con Bitossi e dell’architetto Junya Ishigami per la galleria Maniera. Designer affermati, aziende e studi emergenti si confronteranno sui temi della sostenibilità e delle nuove tecnologie, della stampa 3D, dell’artigianato e del riciclo.

Junya Ishigami per la galleria Maniera. ©Yashiro Photo Office

La scuola di arte e design Head di Ginevra presenterà una speculazione architettonica sulle sfide dell’era post-Antropocene, mentre al calar del sole le luci progettate da Alejandro Aravena, Bjarke Ingels e Carlotta de Bevilacqua con Artemide accenderanno gli spazi monumentali di Villa Bagatti Valsecchi.

Miu Miu Literary Club, Writing Life
Prendendo ispirazione dalla tradizione dei salotti letterari e dei collettivi artistici europei, il marchio di moda presenta Writing Life, il suo primo “Literary Club” incentrato su due classici della letteratura italiana: “Una donna” di Sibilla Aleramo, pubblicato nel 1906, e “Quaderno proibito” di Alba De Céspedes, del 1952. Dalle 15 alle 21 del 17 e 18 aprile al Circolo Filologico Milanese (via Clerici 10) avranno luogo tavole rotonde in cui diverse autrici contemporanee rifletteranno sull’eredità delle grandi maestre del passato e sul ruolo delle donne nella società.

Miu Miu Literary Club, Writing Life

Tra le relatrici figurano: la vincitrice del Premio Pulitzer Jhumpa Lahiri, la finalista al Premio Strega Claudia Durastanti, Sheila Heti, Viola Di Grado (Premio Campiello Opera Prima 2011), Selby Wynn Schwartz e Xiaolu Guo. Gli incontri saranno moderati dalla scrittrice e curatrice Lou Stoppard e da Zin Tsjeng, giornalista e podcaster. Nel pomeriggio di entrambe le giornate si terranno letture di poesie e performance musicali. Per partecipare è necessario registrarsi dal 6 aprile sul sito di Miu Miu.

Casa Ornella. L’interior si sveste
Entrare in casa, lasciar cadere i vestiti e con essi le maschere che indossiamo ogni giorno: la nudità – che qui fa rima con autenticità – è il tema scelto dalla designer Maria Vittoria Paggini per arredare gli interni della sua Casa Ornella (via Conca del Naviglio 10), abitazione trasformista – un po’ spazio privato, un po’ galleria – nel cuore delle 5Vie. Dal 15 al 21 aprile, nei giorni della Design Week milanese, la casa diventerà il luogo di una messa in scena sensuale in cui arredi e oggetti della stessa Paggini, di Koen Van Guijze, Tisettanta e altri si alterneranno alle creazioni realizzate per l’occasione dagli artisti Alberto Alicata, Tatiana Brodatch, Michele Chiocciolini, Damiano Groppi, Sébastien Nôtre e Michael Slusakowicz. Un progetto che, mescolando design, arte e artigianato, promette di riaccendere i sensi e avvicinarci a noi stessi.

Da Copley a Popplay
Pittore autodidatta, scrittore, gallerista, mecenate, editore e collezionista: William N. Copley (1919-1996) occupa un posto unico nella scena artistica americana del secondo dopoguerra. Esordisce nel 1948 come mercante dei surrealisti a Beverly Hills; nel 1951 è a Parigi, dove i suoi vicini di studio sono lo scultore Constantin Brancusi e la coppia di artisti Les Lalanne. Dopo un decennio trascorso qui a frequentare i circoli surrealisti, torna a New York, dove è nato, per diventare uno dei pittori più sottovalutati della sua generazione.

William N. Copley, La Toilette, 1969

I suoi dipinti, che secondo l’artista Ed Ruscha «non assomigliano a nessun altro dipinto al mondo», ritraggono scene di vita americana e simboli di quella cultura – dai cowboy alle pin-up – e celebrano la sessualità in modo esplicito e stile fumetto. «Sto cercando di superare la barriera della pornografia per entrare nel campo della gioia», diceva lui. Dall’11 aprile al 22 giugno (inaugurazione il 10 aprile dalle 12 alle 20) la galleria milanese Tommaso Calabro (corso Italia 47) riporta l’attenzione sull’artista con un’esposizione di circa venti dipinti e disegni realizzati tra gli anni ’50 e ’70. Una speciale Project Room inaugurata per l’occasione vedrà l’artista Flaminia Veronesi confrontarsi con l’opera del maestro americano, tracciando un percorso battezzato “da Copley a Popplay”.