La nuova avventura di Farinetti Cinquemila passi per (ri)scoprire l’Italia

Annunciata la data di apertura di Grand Tour Italia, la nuova versione della struttura bolognese dedicata al cibo e vino italiano che prende il posto di FICO tornerà operativa a partire dal 5 settembre

@Grand Tour Italia

La tenacia di Oscar Farinetti fa nascere il nuovo progetto Grand Tour Italia – il prosieguo di FICO Italia a Bologna. La medesima tenacia di chi viaggia camminando. E, fin dal logo, come anche nell’allestimento, tutto il progetto si basa sull’andare e sul viaggio di scoperta. Farinetti parla in maniera molto schietta e diretta, com’è nel suo stile, dei limiti dell’esperimento precedente di FICO. Forse a motivo della pandemia e delle difficoltà ad essa collegate per il biennio 2020-22, così come per alcune letture non perfettamente sintonizzate con lo spirito dei tempi post-Covid e della progettazione precedente degli spazi, ammette che non abbia funzionato.

La nuova sperimentazione ci presenta ribaltato l’asse di lettura dal vecchio formato di FICO-Eataly, che era una descrizione orizzontale della biodiversità italiana, a quella del nuovo Grand Tour, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, che è invece una lettura verticale dell’Italia,

La presentazione del progetto si svolge a cantiere aperto, con gli spazi in gran parte in allestimento, con le maestranze che dipingono gli spazi.

A partire dal logo, che è una stilizzazione dello stivale italiano con due piedi alle estremità, tutto è incentrato sull’andare per l’Italia a scoprire le sue bellezze, paesaggistiche e artistiche, le biodiversità che custodisce, le peculiarità enogastronomiche. Larga parte del racconto è infatti incentrato sul camminare e, più precisamente, sui cinquemila passi che occorreranno per attraversare i venti stand regionali che saranno presenti nell’allestimento definitivo.

La rivoluzione degli spazi è profonda esteticamente e concettualmente: l’operazione narrata pare radicalmente differente rispetto a quella precedente, quasi meno incentrata sul commercio e più dedicata a far maturare nei visitatori una cultura del bello. Questo per sottolineare l’enorme fortuna che il mondo – e gli italiani in primis – abbiano per il solo fatto che l’Italia esista.

@Grand Tour Italia

La facciata sarà caratterizzata da un immenso video-wall dedicato alla base della dieta mediterranea, alla frutta e alla verdura: uno dei concetti sui quali Farinetti insiste da subito è l’invito a declinare il proprio stile nutrizionale in senso vegetariano e a un uso sempre più consapevole di ogni parte degli ingredienti.

L’ingresso allo stabile – gratuito, così come i parcheggi – sarà caratterizzato da gigantografie dei cinquantanove patrimoni dell’Unesco e dei borghi più belli d’Italia.

Accanto alle gigantografie nella nuova entrata di Grand Tour ci sarà una enorme libreria/biblioteca, che si chiamerà “I capolavori” e che ospiterà 1.200 libri, selezionati insieme dalla Scuola Holden e Farinetti. Saranno raccolti tutti quei testi che possono cambiare la vita di una persona, i grandi classici, da “Guerra e Pace” a “L’idiota”: si potranno comprare tutti a metà prezzo e usati e, infine, ogni giovedì ci sarà un incontro dedicato alla lettura di uno di questi testi. Il patron di FICO-Grand Tour confessa di essere un appassionato lettore e afferma che «un popolo che non legge è un popolo che non ce la può fare».

La letteratura e la cultura del bello sono due dei leitmotiv della narrazione. Subito dopo la letteratura, ancora cultura, nello specifico arte fotografica con la mostra permanente organizzata da E.ART.H – sempre di proprietà di Farinetti – presentata dalla direttrice Costanza Villizzi. Lo spazio della galleria ospiterà in modo permanente mostre che indaghino le connessioni tra fotografia e cibo. La prima mostra è allestita in collaborazione con l’agenzia Magnum Photo e a cura di Walter Guadagnini, con una serie di fotografie che si sviluppano in ordine cronologico dagli anni Quaranta per concentrarsi poi sui consumi e il boom economico post-bellico, fino a un’ultima sala incentrata sull’uso del cibo durante i rituali religiosi di differenti aree geografiche.

Mostra E.Art.H @Grand Tour Italia

Durante la presentazione, Farinetti ha sottolineato l’importanza della formazione e della coscienza nella scelta dei visitatori, visti meno come “consumatori” e più come attori consapevoli di scelte di acquisti di valore e qualità. La passeggiata per le strade d’Italia, o meglio, per i portici italiani e sotto i suoi ponti porta alla scoperta di quello che Farinetti presenta come del vero simbolo dell’Italia: «il Paese al mondo che ha più portici è il nostro e la città che ne ha di più è Bologna. Le caratteristiche vincenti di questa forma architettonica sono che riparano dalle avversità meteorologiche e che, allo stesso tempo, favoriscono la convivialità, e questo porta naturalmente al cibo».

Ogni regione sarà allestita in maniera identica. Tre aree: libreria/area didattica legata allo specifico territorio, area vendita dei prodotti e spazio per la ristorazione a vista. In ogni stand saranno ospitate, a rotazione ogni due mesi, le osterie migliori dei vari territori, che si alterneranno offrendo pochi piatti tipici, come accadeva nelle vecchie e vere osterie di un tempo.

@Grand Tour Italia

Il grand tour attraverso le regioni, non dislocate in ordine geografico, termina con uno spazio allestito con un grande tavolo conviviale caratterizzato da una lungo pergolato (che Farinetti nomina, alla piemontese, topia) subito prima dello spazio che ospiterà una enorme pista di go-kart, il Grand Tour Karting, per grandi ma soprattutto per i più piccoli delle famiglie, in omaggio e continuità alla Motor Valley emiliana.

Nell’arena centrale si cercherà di tenere due eventi all’anno dedicati a ogni regione, in modo da avere ogni anno una programmazione di almeno quaranta weekend. Grande attenzione sarà rivolta verso il pubblico senior con numerose iniziative gratuite (incontri settimanali dedicati all’educazione agroalimentare, per la preparazione dei cibi, alla loro ottimizzazione) con lo scopo di creare una “rete di pensionati” come già è accaduto nei vari Eataly sparsi per il mondo che hanno dato origine a vere e proprie comunità legate dalla passione del cibo.

A pagamento, invece, durante tutto l’anno si terranno i corsi di Slow Food e della Scuola Holden nelle sette aule didattiche, prenotabili e acquistabili da luglio.

Ci saranno anche luoghi dedicati ai grandi prodotti tipici italiani, dalla oriunda mortadella e lambrusco, fino a olio, vino e birra.

Alla conferenza di presentazione gli intervenuti – dal sindaco di Bologna Lepore, al presidente del CAAB, il Centro Agro-Alimentare di Bologna, proprietario dei terreni e degli spazi in cui sono stati costruiti gli spazi di FICO-Grand Tour, che il presidente di Bologna Welcome – si dicono motivati nel collaborare con Farinetti nel rilancio degli spazi.

Foto di Mila Fumini

Svelata la data di apertura: il 5 settembre. Speriamo che tutte le innovazioni di FICO-Grand Tour invoglino i turisti a usare le nuove linee di trasporto che collegheranno in maniera più agevole il centro a questa zona del territorio bolognese, leggermente più periferica: questa la sfida che rinsalda la collaborazione tra Farinetti e la città di Bologna. Peccato che nessuno abbia citato cosa sia stato il Grand Tour storicamente, ma confidiamo che la scelta del nome sia stato ispirato da questa grande tradizione culturale che ha, letteralmente e letterariamente, fondato larga parte della cultura europea.

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