«Spetta all’Unione europea e ai Paesi membri sostenere in tutti i modi l’Ucraina nel suo percorso di adesione all’Ue». È quanto è scritto nel documento “Il futuro dell’Europa passa per Kyjiv”, presentato il 10 maggio a Roma da una rete di movimenti e associazioni – EUcraina Odv, Project Mean-Movimento europeo di azione non violenta, Comitato Ventotene e Ponte Atlantico-Difesa Libertà Democrazia – che è stato già trasmesso a tutti i candidati alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno perché lo sottoscrivano come impegno per il prossimo quinquennio.
Nel testo si chiede di sostenere «in tutti i modi» l’Ucraina nel suo percorso di adesione all’Unione, attivando «da subito strumenti comuni di difesa europea, in grado di agire come forza di interposizione e pacificazione nei conflitti e di operare rapidamente in caso di crisi regionali». Arricchendo anche «l’arsenale di pace dell’Unione» con l’istituzione dei Corpi civili di pace europei, «strumenti indispensabili per il monitoraggio e la gestione delle crisi, per prevenire i conflitti, creare convivenze».
«La maggioranza del popolo ucraino ha già scelto liberamente l’Europa e ha difeso quella scelta prima con le manifestazioni di Euromaidan nel 2014, poi combattendo contro gli invasori russi che quella scelta vogliono cancellare. Ora spetta all’Unione europea e ai Paesi membri sostenere in tutti i modi l’Ucraina nel suo percorso di adesione all’Unione», si legge nel testo. «Se l’Ucraina sarà sconfitta, ci troveremo in un mondo molto più pericoloso, perché apertamente incapace di mettere limiti alla volontà di imperio di una potenza atomica. Un mondo nel quale vale la legge del più forte, in corsa per il riarmo nucleare e con un dittatore imperialista alle porte dell’Europa, imbaldanzito dalla nostra debolezza».
Da qui l’appello ai futuri nuovi membri del Parlamento europeo a impegnarsi nel sostegno a Kyjiv: «Una sconfitta dell’Ucraina sarebbe una sconfitta del progetto europeo. Ci aspettiamo che il nuovo Parlamento, la Commissione Europea e il Consiglio rafforzino ulteriormente le misure di sostegno alla difesa militare e civile dell’Ucraina, fornendola di tutti gli strumenti necessari per fermare e respingere l’invasione perché la nuova Europa si costruisce oggi sul destino dell’Ucraina, per la sua e la nostra libertà». All’Unione europea, le associazioni della società civile organizzata chiedono di «riproporsi come autorevole protagonista di innovazione istituzionale, nel campo cruciale e fondamentale della gestione dei conflitti. Occorre attivare da subito strumenti comuni di difesa europea, in grado di agire come forza di interposizione e pacificazione nei conflitti e di operare rapidamente in caso di crisi regionali».
Le associazioni, guidate da Project Mean, hanno sottolineato l’importanza dell’istituzione dei Corpi civili di pace europei. Un primo passo era stato fatto lo scorso ottobre proprio a Kyjiv, dove l’associazione aveva radunato deputati italiani e ucraini, eurodeputati, esperti e sindaci per elaborare una proposta di legge da presentare a Bruxelles. Il Mean tornerà in Ucraina a fine maggio, poco prima delle elezioni europee. E poi nuovamente a luglio, dal 10 al 13, per una nuova missione nel corso della quale si terrà una seconda conferenza sui corpi civili di pace europei al Palazzo Ottobre di piazza Maidan. Nella stessa piazza, simbolo dell’amore ucraino per l’Europa, che di giorno in giorno si popola di nuove bandierine gialle e blu in ricordo dei nuovi caduti in guerra.