Non ci sono più le grappe cinesi di una volta. Ricordo ancestrale dell’offerta di fine pasto, quado si andava al ristorante di cucina cinese e i piatti più in voga erano involtino primavera, riso cantonese e pollo con anacardi. Oggi l’offerta della cucina orientale si è moltiplicata e soprattutto è sempre più vicina all’originale. Basta essere stati in Cina, aver assaggiato le tante cucine regionali per ritrovare quei sapori. Nelle grandi città cinesi ci sono ancora le trattorie, naturalmente il cibo di strada, ma anche locali fine dining. Bon Wei a Milano rappresenta quest’ultima tendenza.
La conoscenza degli spirit di alta gamma anche ha fatto passi da gigante. Zhang Le, il proprietario del locale milanese, ha messo assieme le due cose, non tanto e non solo per accontentare una clientela sempre più internazionale che frequenta il ristorante in zona Sempione, quanto per passione personale.
Ma la passione non si è fermata a offrire le migliori bottiglie che si possano trovare sul mercato, mister Zhang per il whisky nutre una tale devozione che ha pensato a una selezione personale scelta in prima persona, con tanto di etichetta personalizzata. Tra l’altro proprio il 18 maggio si celebra la giornata internazionale del whisky.
Tutto è nato quando è stata selezionata la prima botte il cui contenuto è stato distillato nel 2016 dalla distilleria Filey Bay: una botte di sherry Pedro Ximénez il cui contenuto di puro malto è stato imbottigliato nel 2022. Trecentocinque bottiglie, che in due anni sono praticamente già esaurite. Quella collezione accompagnò le celebrazioni per il dodicesimo compleanno del ristorante.
Un whisky dall’importante complessità che arriva a sessanta gradi di valore alcolico. Filey Bay è nello Yorkshire, quindi una zona che non ha una vocazione naturale al whisky, ma che ha caratteristiche uniche: l’orzo con cui si produce il malto arriva tutto dalla tenuta agricola di proprietà che conta duecentoquaranta ettari. Anche l’acqua arriva dagli stressi terreni. Una sorta di farm to table, o forse sarebbe meglio dire farm to still oppure field to bottle.
La prima vocazione dell’azienda agricola è stata la birra, poi il whisky e ora le due attività convivono, l’orzo non manca per entrambe le produzioni. Una conversione che ha permesso all’azienda agricola di sopravvivere e conquistare velocemente rilevanza con un prodotto di alta gamma. I riconoscimenti dal 2019, anno della prima bottiglia sul mercato, si sono susseguiti.
Zhang Le ha immediatamente apprezzato questo pure malt: la passione per il whisky è di lunga data, vanta anche la qualifica di sommelier Fisar. Avere una propria selezione, indicata sull’etichetta dove campeggia la dicitura “Bon Wei Selection” era un desiderio che finalmente si è realizzato. Oggi ci sono un totale di cinque differenti selezioni, quattro arrivano da Filey Bay e una da Caol Ila in Scozia. Perché si fa presto a dire whisky, ma l’origine della botte dove il distillato matura fa la differenza nel profilo aromatico del prodotto che finisce in bottiglia.
Della prima scelta, maturata nella botte di sherry Pedro Ximénez, abbiamo detto; i nuovi arrivi raccontano ognuno un viaggio diverso. La botte di Madeira ha generato trecentodue bottiglie di un whisky fruttato e complesso, con note di torta d’arancio, caramello e frutti con nocciolo (albicocca, ciliegia, pesca e mandorla). Dalla botte di Oloroso Sherry sono state ricavate duecentonovantasette bottiglie, dal gusto ricco e speziato, con note di cioccolato, dolci alla frutta, caramelle e rovere tostato. La botte di Bourbon ha regalato duecentotrentaquattro bottiglie di un distillato leggero e fruttato, con note di favo di miele, dolci al limone e caramello.
Dallo Yorkshire Zhang Le si è spostato in Scozia, nella distilleria Caol Ila, dalla cui botte di Bourbon sono state imbottigliate trecentosessantuno bottiglie, questo whisky al naso sprigiona aromi di zucchero di canna che poi danno spazio alla torba; in bocca è ricco e affumicato, con note di erbe officinali, goudron e camino spento.
Acquistare queste botti è stato un investimento importante, in pratica avere il proprio whisky, che non dimentichiamo ha una reddittività straordinaria, ha fatto accantonare l’idea di un secondo locale a Milano. «Il whisky mi è sempre piaciuto, sono un appassionato bevitore e un discreto conoscitore di questo distillato, che mi piace proporre a fine pasto», ha raccontato Mr Le. «Per cultura noi cinesi non siamo amanti del dolce, e negli ultimi tempi quella di bere whisky a chiusura del pasto è diventata un’abitudine costante in Asia. Mi piaceva l’idea di poter proporre la mia selezione personale ai miei ospiti, qualcosa di unico che rappresentasse me e Bon Wei. In secondo luogo, la rarità di queste bottiglie (sono whisky da singole botti, quindi in quantità necessariamente limitata) mi ha permesso di poterle proporre in vendita ad altri locali, selezionandoli a mia volta per interesse e target. E parliamo di locali a Milano, ma anche situati all’estero».
Da Bon Wey il singolo assaggio costa venticinque euro per le bottiglie Filey Bay, diciotto per quella Caol Ila, c’è anche la possibilità di una degustazione. Però anche senza andare al ristorante si può acquistare una di questa bottiglie pregiate (alcune andranno proprio in Cina), con prezzi che variano da centottanta a trecento cinquanta euro.