Chi sceglie di non fidarsi delle recensioni sulle piattaforme online o si rifiuta di monitorare ossessivamente il profilo Instagram di food influencer e gastrofanatici, molto probabilmente continua a fare affidamento (almeno per le occasioni speciali) sulla guida che da decenni costituisce un punto di riferimento imprescindibile per le nostre scelte di gusto. Esempio pioneristico di brand journalism, la Guida Michelin nasce a fine Ottocento dall’iniziativa di due fratelli, che dopo aver fondato una piccola azienda di pneumatici in Francia si rendono conto che le auto in circolazione sono troppo poche e non viaggiano abbastanza per garantire l’usura regolare delle gomme. Si inventano dunque un libretto rosso – inizialmente distribuito gratuitamente – per suggerire agli automobilisti officine, hotel e ristoranti, incentivando in questo modo le gite fuori porta.
Nel 1956 viene pubblicata la prima edizione dedicata al Bel Paese, in particolare al pezzo di stivale “Dalle Alpi a Siena” (come recita la copertina), dedicata a coloro che «sia per affari che per diporto percorrono le strade d’Italia». Col passare del tempo la grafica si è evoluta, ma non sono venuti meno i due punti di forza della Rossa: l’imparzialità e l’incorruttibilità degli ispettori – dipendenti della Guida stessa – e la comunicazione attraverso i simboli, che la rendono facilmente comprensibile a tutti. E se negli anni Cinquanta era il pittogramma del bidet con acqua corrente o della cabina doccia privata a suscitare l’emozione dei lettori, oggi l’attenzione è per lo più focalizzata sui macaron.
Così i ristoranti di tutto il mondo aspirano a meritare la sosta, la deviazione o – meglio – il viaggio, talvolta dimenticando che non si tratta propriamente di critica gastronomica, e dunque un’esclusione non può considerarsi in alcun modo sinonimo di fallimento. Allo stesso tempo, l’ottenimento di una stella costituisce un successo da celebrare: per le occasioni ufficiali la Guida Michelin sceglie Franciacorta, Destination Partner in Italia dal 2021. E il Consorzio ha appena annunciato una partnership esclusiva per il mercato statunitense, che vedrà la Docg bresciana protagonista degli eventi negli Stati Uniti, nonché sponsor dei Sommelier of the Year Awards per i prossimi tre anni.
La collaborazione vedrà la luce durante la cerimonia in cui verranno rivelati i nuovi macaron della California: dopo la premiazione, gli chef brinderanno sul palco con un calice di Franciacorta, mentre gli altri ospiti avranno l’opportunità di conoscere e degustare le diverse tipologie di una denominazione che negli ultimi anni sta guadagnando sempre più spazio sulla scena internazionale. Qualità del prodotto, maestria nella realizzazione, armonia dei sapori, personalità, coerenza e regolarità nel tempo, sono criteri e valori che i due brand condividono, e che stanno alla base di un’alleanza solida, destinata a consolidare e accrescere il prestigio della Docg oltreoceano.