In un’intervista esclusiva con Lester Holt della Nbc, Joe Biden ha detto di essere pronto a un secondo dibattito contro Donald Trump a settembre e che non ha «intenzione di fare un’altra performance di quel livello» così basso. Il presidente degli Stati Uniti ha rivelato di aver parlato con Trump dopo l’attentato in Pennsylvania e che la conversazione è stata «molto cordiale. Gli ho detto che ero preoccupato e che volevo essere sicuro di sapere come stava effettivamente. Sembrava che stesse bene. Ha detto che stava bene e mi ha ringraziato per averlo chiamato». Il presidente degli Stati Uniti ha confermato di aver avuto incontri con le principali agenzie di intelligence per discutere dell’attentato e ha espresso fiducia nel lavoro dei Servizi Segreti. Tuttavia, ha riconosciuto che ci sono questioni aperte su come prevenire eventi simili in futuro, sottolineando la complessità del coordinamento tra le diverse forze dell’ordine.
Biden ha risposto alla critica principale nei suoi confronti: l’età. «Sono vecchio, ma ho solo tre anni in più di Trump. E la mia acutezza mentale è stata dannatamente buona. In tre anni e mezzo ho fatto più cose di qualsiasi altro presidente da molto tempo a questa parte. Quindi sono disposto a essere giudicato su questo. Capisco perché la gente dice: “Dio, ha ottantuno anni. Wow. Cosa sarà quando avrà ottantatré od ottantaquattro anni?”. È una domanda legittima». Biden ha commentato anche la scelta di Trump di candidare come vice presidente il trentanovenne J.D. Vance. Trump «si circonda di persone che sono completamente d’accordo con lui».
Il presidente degli Stati Uniti ha poi affrontato il problema più ampio della violenza nella politica americana, sottolineando come episodi di questo tipo stiano diventando sempre più comuni: dall’attacco al Campidoglio del 6 gennaio2021 alle manifestazioni a Charlottesville del 2017. «Non mi sarei ricandidato perché avevo perso mio figlio. Finché non ho visto quello che è successo a Charlottesville, in Virginia. Quella gente che usciva dai boschi con le torce, portando svastiche, cantando la stessa bile nazista che era accompagnata dal Ku Klux Klan e una giovane donna è stata uccisa».
Uno dei temi centrali dell’intervista alla Nbc è stato il ruolo del linguaggio nella politica. Holt ha sottolineato come le parole possano avere conseguenze gravi, riferendosi a una recente dichiarazione di Biden in cui aveva definito Trump una «minaccia esistenziale», dicendo in particolare: «È ora di mettere Trump nel mirino» (in inglese bull’s-eye). Biden ha ammesso di aver usato un termine sbagliato, ma si è difeso spiegando che intendeva sottolineare l’importanza di focalizzarsi sulle politiche e sulle azioni di Trump, piuttosto che incitare alla violenza. «Intendevo dire di concentrarsi su di lui. Concentrarsi su ciò che sta facendo. Concentrarsi sulle sue politiche. Concentrarsi sul numero di bugie che ha detto durante il dibattito.C’era poca attenzione per l’agenda di Trump».