Oltre la tonica Il gin non sembra affatto passato di moda, anzi va verso nuovi drink

Nonostante le auspicate crisi da sovrapproduzione, il calo del gin nei consumi sembra ancora lontano e tra i banconi prendono sempre più campo le richieste che vanno oltre il semplice Gin & Tonic, esplorando altri drink

@Compagnia dei Caraibi

È da tempo che se ne parla, il fenomeno gin viene spesso indicato come una bolla destinata a esplodere. Solo nel nostro Paese le etichette hanno nel giro di pochi anni abbondantemente superato il migliaio, con brand che in qualche caso compaiono per poi scomparire rapidamente, senza una reale idea di marketing, che spesso gioca soltanto sulla scelta delle botaniche, talvolta anche piuttosto originali. Ma al di là delle previsioni che vedono in questo unicamente un sovraffollamento degli scaffali e un pericoloso snaturamento del più classico London Dry, secondo i numeri l’onda del gin non sembra ancora in aria di rallentamento, anzi.

Il Gin & Tonic resta uno dei drink più richiesti, specialmente in estate e, accanto all’emergere delle alternative analcoliche, i consumatori iniziano a esplorare anche gli altri drink a base gin, tanto che alcuni brand hanno deciso di puntare proprio su questo, come il Ginnastic Gin, che ha da poco lanciato una limited edition London Dry dedicata alle Olimpiadi, prodotta in sole duemila bottiglie. Ne parliamo con Francesco Pirineo, advocacy manager dell’azienda italiana di importazione, distribuzione e brand building Compagnia dei Caraibi.

Gin, a che punto siamo
Un’idea sullo stato di salute del gin in Italia la si può trarre dai numeri. Secondo l’Osservatorio Federvini-Nomisma se si guarda al canale della grande distribuzione il gin era la tipologia di distillato più in crescita nel 2023 (+14 per cento a valore e +4,3 per cento a volume rispetto al 2022), terzo tra i distillati più venduti, dopo grappa e whisky. Un trend confermato anche nel primo trimestre di quest’anno.

Oltre ai numeri, la tendenza viene generalmente confermata dalle voci di tanti professionisti del bancone in tutto il Paese.

«Il gin continua a essere estremamente popolare tra operatori di settore e consumatori grazie alla sua versatilità e alla crescente varietà di etichette disponibili nelle bottigliere dei cocktail bar, nei principali portali di e-commerce e anche sugli scaffali della grande distribuzione». Il punto di vista è quello di Francesco Pirineo, che per Compagnia dei Caraibi divide il proprio lavoro tra il trade marketing e l’attività di formazione rivolta ai bartender di tutta Italia.

@Compagnia dei Caraibi

«Possiamo dividere il mercato in due macrocategorie. La prima è quella dei consumatori abituati a scegliere un’etichetta, una way of life correlata a un determinato brand più che uno stile o un profilo aromatico. La seconda raggruppa invece tutti quei consumatori curiosi che vogliono sperimentare nuovi sapori, nuovi stili, nuove botaniche. Quando parliamo di gin e di tendenze non possiamo inoltre dimenticare che sempre più bartender sono formati sull’argomento e che la presenza dei gin sui social media e sui magazine è sempre in crescita».

Per quanto riguarda le tipologie di gin, nello specifico: «Il gusto dei consumatori è orientato o sul grande classico London Dry o sui new modern gin mediterranei, dai profili aromatici complessi e freschi, che si discostano dai grandi stili classici».

I drink oltre il gin
Quando dal distillato tout court si mette a fuoco il suo impiego in mixology, si nota che il Gin & Tonic resta tra i più richiesti. «Continua a essere un cocktail molto popolare e apprezzato. È un drink versatile che permette di giocare con diverse combinazioni di gin e tonica, oltre a vari garnish e bicchieri, per esaltare al meglio determinate caratteristiche».

Semplicità e freschezza rendono il G&T perfetto per i mesi caldi, ma secondo Pirineo il drink resta trasversale per ogni stagione. In generale però crescono anche gli altri drink a base gin. «Tra tutti i cocktail quelli a base gin sono forse tra i più versatili e non possiamo non citare un grande ritorno ai classici della mixology, in atto proprio in questi mesi. Ecco, quindi, che accanto al classico Gin & Tonic, sempre più troviamo Martini Cocktail, Gin Fizz, Tom Collins, Negroni, Hanky Panky. Quei cocktail che non ci avevano mai stancato ma di cui ci eravamo dimenticati, preferendo prima drink dolci e fruttati e poi drink più secchi, veloci e facili», afferma l’advocacy manager di Compagnia dei Caraibi. «Mentre il Gin & Tonic è spesso associato all’estate per la sua freschezza, i grandi classici a base di gin possono essere adatti anche per la stagione invernale, sia per struttura alcolica che per ingredienti complementari utilizzati, come il vermouth. Inoltre, la molteplicità di gin disponibili ci permette di creare drink stagionali, adatti ad ogni richiesta del nostro cliente».

@Compagnia dei Caraibi

Ginnastic Gin punta direttamente oltre il G&T
C’è un brand di gin, in particolare, che qualche mese fa ha impostato la propria campagna di lancio esattamente sul superamento del Gin & Tonic. Si tratta del Ginnastic Gin prodotto da Amari&Affini, liquorificio artigianale partecipato al 75 per cento da Vecchio Magazzino Doganale di Ivano Trombino e da Stefano Curcio, per cui Compagnia dei Caraibi ha siglato lo scorso settembre un contratto di partecipazione fino al trenta per cento.

Ginnastic Gin, che punta a posizionarsi come il gin perfetto per il cocktail del “terzo tempo”, ovvero quello da gustare a fine giornata in un drink leggero, ha intercettato il trend impostando il proprio pay off su «C’è vita oltre il Gin Tonic», proponendo ricette che suggeriscono varianti rispetto al celebre cocktail, in stile fruttato e a bassa gradazione.

Intanto, le botaniche incrociano la tendenza degli aromi mediterranei, grazie a due versioni del prodotto: l’etichetta Challenge Lemon, con limoni calabresi di cultivar Femminiello e Lunare, tra cui l’Igp di Rocca Imperiale, e l’etichetta Match Citrus Blend, con pompelmo Rosa della piana di Sibari.

Per non farsi mancare nulla, proprio in occasione dei Giochi olimpici di Parigi 2024, Ginnastic Gin ha appena lanciato anche una special edition dedicata, in versione London Dry Gin.

Ginnastic London Dry Gin

Tre esempi di ricette proposte da Ginnastic Gin

Challenge

5 cl Ginnastic Gin
3 cl succo di limone
2 cl sciroppo alle foglie di limone
5 gocce di Fee Foam di Fee Brothers (bitter aromatico analcolico)

Shakerare il tutto con ghiaccio e filtrare in un bicchiere tumbler basso. Decorare con una foglia di limone.

Match

5 cl Ginnastic Match
3 cl succo di pompelmo
2 cl sciroppo al pepe rosa
5 gocce di Fee Foam di Fee Brothers

Shakerare il tutto con ghiaccio e filtrare in un bicchiere tumbler basso. Decorare con una fetta di pompelmo.

London Dry

4 cl Cordiale sedano e agrumi
5 cl Ginnastic London dry

Mescolare il tutto assieme al ghiaccio e filtrare in una coppetta ghiacciata, precedentemente bordata con sale aromatizzato al sedano e scorza di limone.

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