Dinamismo esteticoQuando il design gioca con la gioielleria, tra pietre “magiche” e riflessi punk

Che sia un cristallo o una scultura “liquida”, gli accessori adornano il corpo e allo stesso tempo diventano talismani da indossare ogni giorno. Sempre più brand, infatti, si ispirano ai principi della cristalloterapia, che crede nel potere delle pietre naturali per ristabilire un equilibrio interiore

Aqua collection. Courtesy of PDPAOLA

Non sappiamo con esattezza quando l’uomo abbia creato il primo gioiello. Ma i primi ritrovamenti preistorici, come denti di animali levigati, monili e pietre intagliate, ci confermano che, da quando ne abbiamo traccia, questi accessori non hanno mai avuto soltanto una funzione decorativa.

Per i Masai, ad esempio, popolo insediato tra Tanzania e Kenya, le perline simboleggiano lo status sociale e l’età. Addirittura, tra le donne Fulani appartenenti alla tribù seminomade della Nigeria, il ceto di appartenenza viene rappresentato dai kwottenai kanye, ossia degli orecchini a forma di barchetta, in oro giallo, che servono come dote e dimostrano il livello di agiatezza.

Foto Olycom/LaPresse

Altre volte, invece, gli accessori sono usati come talismani e amuleti a cui vengono attribuiti poteri spirituali e proprietà curative. Infatti, secondo la cristalloterapia, che crede nel potere dei cristalli per ristabilire l’equilibrio del corpo, le pietre preziose possiedono energie in grado di influenzare il benessere fisico e emotivo di coloro che le indossano o ci interagiscono.

Non a caso, di recente è aumentato sempre di più l’interesse per le pietre naturali da portare con sé per protezione, al di là dei motivi estetici. Proprio di cristalli, infatti, si compone la collezione estiva di PDPAOLA. In occasione della bella stagione, il brand di gioielli spagnolo ha lanciato Aqua, una selezione di collane, charms e orecchini che celebra il mondo marino con forme e design che ricordano le conchiglie e le sinuosità delle onde del mare. 

Aqua collection. Courtesy of PDPAOLA

La capsule, quindi, si arricchisce di pietre come l’agata blu e il cristallo di rocca. La prima è una tipologia di calcedonio che fa parte della famiglia dei minerali del quarzo e si pensa che favorisca la guarigione fisica, alleviando l’infiammazione e allentando la tensione nel corpo. La seconda, invece, è un ossido del gruppo dei quarzi che incanala le energie negative rigenerando quelle positive e stimola la conoscenza di sé e delle proprie risorse interiori.

Quelli di PDPAOLA, inoltre, sono cristalli preziosi intagliati e lucidati a mano, incastonati in argento placcato oro 18 carati, aggiungendo ancora di più valore a ogni pietra. A contraddistinguere Aqua, poi, è anche il design che segue forme fluide e sinuose, in modo che ogni pezzo possa essere combinato con gli altri. Un esempio sono gli orecchini che prendono il nome dalla capsule, realizzati sia in agata blu, sia in metallo, ma che indossati insieme, sullo stesso lobo, creano un earcuff scomposto.

Aqua collection. Courtesy of PDPAOLA

Il brand spagnolo, dunque, unisce l’estetica underground, addolcita dalla morbidezza delle linee, con il crescente interesse per la cristalloterapia, che spinge molte persone a voler acquistare non solo degli accessori ma dei veri e propri amuleti portatori di benessere. Questo sodalizio di bellezza e spiritualità, perciò, è la via di mezzo che offre ai clienti un pezzo unico e personalmente significativo.

Irripetibili sono anche i gioielli di Giulia Tamburini, fondatrice dell’omonimo brand che lascia libero spazio al cliente di partecipare nell’ideazione del proprio accessorio. Durante il workshop organizzato negli spazi di WAO PL7 da TA-DAAN – principale e-commerce dedicato all’artigianato di tutta Europa e che di recente ha lanciato la personalizzazione dei prodotti sul sito –, Giulia ci ha spiegato che alcuni clienti passano dal suo showroom di viale Piave 5 a Milano con idee e ispirazioni già precise, modificando il design anche nel corso della realizzazione stessa. E infatti, l’atelier – dove siamo stati già qualche anno fa – non è soltanto un punto vendita, ma un vero e proprio laboratorio, una sorta di teatro dove ogni giorno si inscena la realizzazione di un gioiello. 

Courtesy of Giulia Tamburini

I mondi che ispirano Giulia, come ci spiegava Francesco Tamburini (fratello e sua spalla destra), sono quelli della natura e degli animali, in particolare quello marino a cui sono dedicati diversi pezzi. Il prodotto finale viene poi consegnato al suo proprietario con cartoline create ad hoc dall’artista Ettore Tripodi, che ha realizzato diversi disegni per raccontare una piccola storia che si completa con il suo gioiello. La maggior parte delle collezioni è realizzata con la tecnica della cera persa, utilizzando diversi metalli, tra cui l’oro 18 carati e l’argento 925, e sono arricchiti da cristalli, perle e pietre naturali multicolore che impreziosiscono il design.

Courtesy of Giulia Tamburini

Allo stesso tempo, però, si sta sempre di più affermando un altro tipo di gioielleria, minimalista e dai tagli geometrici fluidi, quasi futuristici. La rigidità, quindi, cede il passo a un’estetica più scultorea, quasi spaziale, riflettendo un nuovo tipo di sperimentazione dei designer che traggono ispirazione non più soltanto da ciò che li circonda, ma anche da creazioni digitali, visual art e AI, per creare opere che sfidano le convenzioni tradizionali. 

MAM è la combinazione di tutte queste caratteristiche. Il brand spagnolo, infatti, unisce la precisione matematica con l’estetica naturale, realizzando gioielli genderless che adornando non solo lobi, collo e polso, ma anche il volto attraversandolo con linee quasi liquide. 

 

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Se il design di MAM si spinge oltre i semplici accessori, creando pezzi che sono veri e propri capolavori indossabili, quelli di Mara Paris sono più urban e adatti alle esigenze di ogni giorno. Le forme sono comunque astratte e strizzano l’occhio a un design futurista, rappresentando un equilibrio perfetto tra semplicità ed eleganza. 

 

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Il brand nato a Parigi, infatti, fonde natura e geometria realizzando earcuff e maxi bangle. In linea con altri brand che seguono la stessa scia avveniristica, gli accessori di Mara Paris ricordano l’estetica surrealista dell’artista Salvador Dalì e della sua opera più conosciuta: La persistenza della memoria. Come l’orologio, che sembra sciogliersi su una superficie solida, i gioielli diventano delle vere e proprie sculture fluide che si adattano alle curve del corpo. 

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