Ambientalismo mediterraneoLa riscossa dei Verdi dell’Europa meridionale e orientale

Le difficoltà dei partiti ecologisti tedeschi e francesi hanno creato uno spazio politico ben sfruttato da italiani, spagnoli, croati e non solo. Una crescita che potrebbe consolidarsi dal 22 al 24 agosto durante l’assemblea generale della Fyeg a Dublino

LaPresse

Il futuro dell’ambientalismo europeo passerà da Dublino. Tra il 22 e il 24 agosto la capitale irlandese ospiterà infatti l’assemblea generale della Federazione dei giovani verdi europei (Fyeg). Un appuntamento che potrebbe rappresentare un vero e proprio punto di svolta: «Finora alcune organizzazioni più piccole, spesso ma non sempre, del sud e dell’est Europa si sono sentite poco ascoltate ed incluse. È importantissimo mostrare più coraggio sotto questo punto di vista. Ogni regione europea, e le organizzazioni che ne fanno parte, devono sentirsi pienamente rappresentate quando si prendono decisioni importanti», spiega a Linkiesta Luca Guidi, studente universitario di ventiquattro anni e candidato italiano al ruolo di co-portavoce della Fyeg.

Per capire l’importanza dall’assemblea di Dublino, Guidi prova a inquadrare il ruolo della Fyeg: «Siamo circa sessantacinquemila in tutta Europa e, vista la composizione molto giovane dei Verdi europei, siamo un’organizzazione che riesce a pesare anche sulle scelte dei “senior”. La federazione italiana a oggi conta duemila iscritti e a partire dal 2019 siamo molto cresciuti fino ad arrivare a eleggere al Parlamento europeo due nostri membri: Benedetta Scuderi, co-portavoce uscente Fyeg, e Cristina Guarda». 

L’elezione di Guarda e Scuderi, affiancate anche da Ignazio Marino e Leoluca Orlando, è stato un momento storico per il partito ecologista italiano, che oggi prende il nome di Europa Verde: ha rappresentato il loro ritorno al Parlamento europeo dopo quindici anni. Un evento che però potrebbe avere importanti risvolti anche sugli equilibri europei dei Verdi: «Finora la maggior parte degli eletti dei Verdi proveniva dal Nord Europa. Queste elezioni ci consegnano però una situazione più equilibrata con il ritorno degli italiani, ma anche la presenza di croati, sloveni e spagnoli». 

Merito, verrebbe da dire, più delle difficoltà dei tedeschi, al momento membri di una coalizione di governo non apprezzatissima in patria, che della performance italiana. Guidi concorda parzialmente: «Sicuramente la Germania non ha confermato l’exploit del 2019. Bisogna comunque ricordare che quel risultato era stato davvero frutto di un’esplosione inattesa, la cosiddetta “onda verde” del 2019, non facilmente riconfermabile. Fortunatamente anche molti altri Paesi, fra cui l’Italia, hanno fatto un ottimo lavoro in questi anni che gli ha permesso di entrare in Parlamento europeo o aumentare i propri rappresentanti», sostiene. 

Le differenze tra i Verdi del Nord e quelli del Sud Europa sono sostanziali, soprattutto dal punto di vista della politica estera: «Anche su quello che sta avvenendo a Gaza, ci sono diverse sensibilità dovute a specifici contesti storici di determinati Paesi, come per esempio la Germania e l’Austria. L’assemblea generale sarà un momento importante per vederci e finalmente avere di persona un dibattito costruttivo sul tema», dice Guidi.

Ma le differenze con i Paesi del nord sono anche di tipo economico-sociale: «Noi (del Sud Europa, ndr) siamo molto più attenti ai temi sociali. Siamo ecosocialisti. Al nord invece ci sono ancora esponenti che credono che la transizione ecologica si possa realizzare senza cambiare il modello di sviluppo», racconta a Linkiesta Saúl González Lara, responsabile delle relazioni internazionali della Juventud Verde (la giovanile verde spagnola). 

Per Saúl González Lara la crescita di Verdi meridionali nella Fyeg è fondamentale: «Nello scorso mandato l’elezione di Benedetta Scuderi a co-portavoce è stato un segnale importante non solo per gli italiani, ma per tutti noi. Abbiamo dimostrato in questi anni che i Verdi vincono a sinistra. E lo abbiamo fatto creando un ambientalismo mediterraneo. La conferenza di Dublino  sarà un momento importante per far crescere i nostri numeri dentro la Fyeg e rafforzare il movimento», conclude.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter