Un tocco di fuoco | Etna Rosso, I Vigneri di Salvo Foti
Vinificato ancora con i metodi tradizionali del palmento, ha sentori di vulcano inequivocabili. Bocca super salata combinata a giusto tannino e frutta rossa al naso.
Il fuori servizio | Tatomer, Pinot Noir Kick-on Ranch
Abbastanza sporco da darti un po’ di fastidio ma non abbastanza sporco da catalogarlo come difettoso. Un vino che mi fa arrabbiare, ricco di frutti rossi e sfumature di ferro e cuoio, che lo rendono particolarmente invitante. Un vino per non fare pace con sé stessi.
Rotundone | Una spremuta di Syrah
Dalla patria di alcuni fra i migliori Syrah al mondo, questo Crozes-Hermitage “Saint Jaimes” di Domaine Les 4 Vents vi riempirà il bicchiere di frutti rossi e tannini scalpitanti, non per cercare spalle e struttura ma bensì eleganza e beva. “Rotundone” a pacchi… (la molecola dell’odore di pepe bianco, tipica dello Syrah).
Visioni | Voluto e sognato da Domenico, Langhe Nebbiolo “Perdomenico”, Domenico Clerico
Un’operazione benefica per un Barolo che non può esserlo: dalle vigne dell’azienda, una vinificazione in clayver per un vino dedicato al fondatore, che prima di mancare ha disegnato l’etichetta. Non l’ho assaggiato, ma sono certo che sarà una piacevole scoperta, quando decideremo di aprirlo.
Buono anche longevo | Il Lugana che non ti aspetti Lugana Doc “Clay” 2018, Cascina Maddalena
Un vino da bere essenzialmente giovane, senza pensieri e spesso senza struttura. Ma ecco l’eccezione che forse creerà una nuova regola. Tutto in questo vino è pensato per la longevità, dalla scelta delle uve fino all’utilizzo del tappo a vite. Le sorprese che mi piacciono! Da tenere ancora in cantina.
Dalla Toscana | Rosso per il futuro, Val di Suga, Vigna Spuntali, Brunello di Montalcino 2018
Probabilmente il più austero della famiglia, si concede poco in gioventù ma se avrete la pazienza di aspettarlo vi stupirà per longevità ed eleganza.