Basilicata back to the future Il ritorno alle realtà rurali è la vera chiave di lettura per il futuro

In attesa delle prime giornate di Terra Madre Salone del Gusto 2024, al Mercato Centrale di Torino si è discusso di agricoltura e di valori identitari come fondamenta del territorio lucano

Vita lenta, spazi ampi e tanta natura, un attaccamento alle tradizioni che non dimentica la storia. Cinque parchi naturali, aree interne da valorizzare ma anche tanta costa tra due mari. L’agricoltura come focus, la ruralità come valore identitario. La Basilicata è tutto questo, e proprio questa sua identità è stata raccontata con grande forza a Torino, al Mercato Centrale, che ha ospitato il talk “Basilicata – Identità Rurale e contemporaneità” che ha permesso di capire meglio le potenzialità di questa regione nella contemporaneità. Un luogo protetto, capace di custodire le tradizioni più antiche ma anche di valorizzare il nuovo, senza mai tradire la sua naturale vocazione rurale, appunto.

Ma cosa significa “rurale” oggi? Ci aiuta a capirlo Giovanni Quaranta, professore dell’Università degli Studi della Basilicata, che ci spiega come questo termine, fino a pochi anni fa letto sempre con una valenza negativa, sia oggi invece nuovamente attrattivo e giustamente visto come valore positivo: «Di sicuro possiamo definire rurale con il suo contrario: rurale è tutto ciò che non è urbano. Un termine che riporta alla genuinità, che è cambiato nel tempo, avendo nel passato una valenza negativa e diventando oggi un valore legato al mondo agricolo ma non solo, e sinonimo di qualità della vita».

La Basilicata è infatti terra antica di sperimentazione, con una ricchezza che parte proprio dalla sua marginalità, come spiega il professore: «Dimenticata nello sviluppo degli anni ’60 e ’70, questa terra è stata così in grado di conservare le tradizioni e oggi è un luogo di nuove possibilità, da contestualizzare in una visione strategica». Visione che le realtà del territorio aiutano a delineare, essendo a diretto contatto con istituzioni e privati in un bel rapporto di condivisione di obiettivi. È il caso dei GAL, i gruppi di azione locale, cinque in tutto sul territorio regionale, enti formati da soggetti pubblici e privati che si occupano di sviluppo dell’area rurale a cui fanno riferimento. Ce li racconta Caterina Salvia di Gal PerCorsi, che porta avanti un nuovo modello di gestione in rapporto con il territorio, garantendo il necessario affiancamento al sistema produttivo locale, agli Enti pubblici territoriali, ai promotori di nuove imprese e a tutti gli attori locali. Tante le eccellenze e gli “attrattori” della zona, che vengono inseriti in tanti percorsi di scoperta a disposizione di turisti e cittadini, a seconda della loro inclinazione: naturalistici, culturali, religiosi.

Franco Fiore, del Gal La Cittadella del Sapere, quello che fa riferimento alla zona più a Sud della regione, ci spiega come questo gruppo si propone di valorizzare le opportunità ritrovate, un nuovo modo di operare in rapporto con l’economia locale, garantendo il necessario affiancamento al sistema produttivo esistente, agli Enti pubblici territoriali, ai promotori di nuove imprese e a tutti gli attori locali. Include 27 Comuni, per un totale di circa 70 mila abitanti, in un areale decisamente vasto ed eterogeneo. Il territorio offre un ricco e diversificato paniere di prodotti tipici che, di fatto, rappresentano una delle leve strategiche per la crescita del settore e dell’economia in generale, in un’ottica di sistema turistico integrato. Qui ci sono diverse produzioni certificate: il peperone di Senise IGP, i fagioli bianchi di Rotonda (DOP) e la melanzana Rossa di Rotonda (DOP). Ma c’è anche una grande attenzione alla pesca, altro valore aggiunto della regione.

Nicola Vertone di Lucus ci fa capire invece come questo GAL sia un soggetto dinamizzatore del territorio, attraverso un nuovo strumento importante per tutto il territorio del Vulture Alto Bradano: l’Agenzia di Sviluppo Territoriale. Un Polo digitale rurale come servizio di sostegno agli attori locali che include sostegno all’innovazione o all’avviamento, attività di rete e percorsi formativi ad hoc. Un percorso di accompagnamento degli operatori attraverso l’intero processo di sviluppo di un’attività economica.

Come ci spiega, per rendere queste realtà più “interessanti” e accessibili, occorre stimolare la costituzione di nuove imprese: per farlo è necessario stabilire un percorso che permetta alla comunità locale di partecipare attivamente allo sviluppo del territorio, stabilendo un senso di appartenenza e di responsabilità che possa incoraggiare il processo di sviluppo.

Come sintetizza l’Assessore regionale all’Agricoltura Cicala, la Basilicata è una terra di opportunità, da vivere come turisti alla scoperta di tutte le sue declinazioni culturali, paesaggistiche e naturalistiche, ma deve impegnarsi attivamente per essere una possibile scelta per i tanti giovani che lì sono nati, che si sono spostati per imparare e per formarsi, e che devono poter tornare perché la loro terra è di nuovo attrattiva e ricca di possibilità. Le stesse che possono vedere i tanti turisti che trovano nei paesi e nelle campagne quell’idea aspirazionale di vita lenta, di tradizioni antiche e di grande concretezza che tanto manca nelle realtà urbane contemporanee.

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