A pasta filante, erborinati, spalmabili. Ma anche a latte crudo, a crosta fiorita, con o senza lattosio.
Quello del formaggio è un mondo sconfinato e sorprendente, dimostrazione di come una semplice reazione chimica primaria possa dare origine a prodotti totalmente differenti nel sapore ma anche nella consistenza.
Un ingrediente fondamentale della nostra tradizione, protagonista dei maggiori successi del Made in Italy nel mondo, ma anche causa delle più grandi polemiche relative al fenomeno dell’Italian Sounding. Non a caso, anche quest’anno, la filiera casearia ha fatto numeri da record, sia all’interno del mercato italiano che all’estero.
Nel 2024, le esportazioni di formaggi italiani verso i paesi extra-Ue sono cresciute ulteriormente, con più di novantatremila tonnellate di formaggi venduti, pari a ottocentoquarantaquattro milioni di euro, confermando un trend positivo che continua ormai da alcuni anni e che fa dell’Italia la maggiore esportatrice europea di prodotti caseari in termini di valori.
I nostri formaggi sono particolarmente amati negli Stati Uniti (diciannovemilaottocento tonnellate), in Svizzera (tredicimila tonnellate) e in Cina (seimila tonnellate), dove gli abitanti sono stati irrimediabilmente conquistati non solo dal Grana Padano e dal Parmigiano Reggiano, saldamente ai primi posti, ma anche dalla mozzarella, dalla burrata, dal Pecorino e persino dal Gorgonzola.
La sfrenata passione verso i prodotti dell’arte casearia tricolore fa del comparto formaggi un settore strategico per il nostro paese, rappresentando il dieci per cento del fatturato totale dell’industria alimentare italiana.
Una filiera, quella lattiero-casearia, che da diversi anni ha un andamento positivo ed è a pieno titolo un fiore all’occhiello della nostra economia. Ed è stato proprio questo crescente successo a spingere i produttori e le diverse associazioni di categoria a dialogare, incontrarsi, confrontarsi e a fare rete, per costruire insieme il futuro dell’intero comparto.
Una voglia di confronto sfociata nella creazione di B2Cheese, la prima Fiera Internazionale d’Italia dedicata ai professionisti del settore caseario inaugurata per la prima volta a Bergamo nel 2019.
Anche quest’anno, il polo fieristico della città lombarda ospiterà la terza edizione della kermesse, in programma per il 25 e 26 settembre.
La scelta di Bergamo non è stata dettata dal caso, infatti si tratta della provincia che detiene il primato europeo di formaggi a denominazione di origine protetta, contandone ben nove.
Durante la due giorni, le numerose aziende di produzione e di stagionatura presenti all’evento avranno l’occasione di conoscere e dialogare con esponenti di settori complementari come quello del food-tech, della distribuzione e della consulenza. L’obiettivo primario della manifestazione è appunto quello di far progredire l’intero settore traghettandolo verso l’avanguardia produttiva ma anche verso l’efficienza energetica e ambientale.
Oltre agli stand espositivi, sono stati organizzati workshop e convegni volti a conferire ai partecipanti strumenti e conoscenze utili per raggiungere questi obiettivi comuni, nel pieno rispetto delle norme comunitarie e del benessere degli animali.
Tra i diversi appuntamenti degni di menzione, segnaliamo quello patrocinato da PwC Italia, legato alle opportunità che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale porterebbe all’interno della filiera casearia.
Infine, tra le novità che caratterizzeranno l’edizione 2024 ci sarà anche la finale del prestigioso Gran Premio del Formaggiaio, concorso organizzato dalla Guilde Internationale des Fromagers volto a decretare l’identità del Miglior Formaggiaio d’Italia.
I cinque professionisti in gara si sfideranno in una serie di prove che valuteranno le loro abilità nel taglio, nella narrazione, nell’esposizione e nella gestione del formaggio. La vittoria di questo Gran Premio è solo il primo passo verso un traguardo più ambizioso, quello di vincere la finale mondiale che si svolgerà a Tours, in Francia, diventando così il Miglior Formaggiaio al Mondo.
La massiccia affluenza di professionisti che animano i corridoi della fiera e l’importante numero di iscrizioni di quest’anno confermano B2Cheese tra gli eventi più rappresentativi del settore e dimostrano la voglia dell’intera filiera di progredire e innovarsi.