Quanto sei buona RomaTre spot gustosi della città eterna

Un palazzo seicentesco dove tutto è personalizzato, un’atmosfera coloniale dedicata ad Adelaide Borghese, un ristorante di pesce tra le stradine del centro: per un break romano diverso dal solito

Tra Fontana di Trevi e i Fori imperiali, passeggiando per l’acciottolato e godendosi la bellezza della città eterna, difficile scegliere dove fermarsi senza incorrere in qualche trappola per turisti. 

Ma con le giuste indicazioni, anche Roma diventa un vero premio gastronomico per chi decide di affidarsi all’ospitalità alberghiera, che soprattutto negli ultimi anni ha mostrato grande attenzione ai palati dei suoi ospiti, scegliendo per i ristoranti interni chef abili e capaci, che sono in grado di dare lustro, valore e sostanza alla casa, attirando sia i residenti che i locali in cerca di novità. 

È il caso del ristorante Aquamarina, all’interno dell’Umiltà 36, dove lo chef Fabrizio Leggiero propone una cucina di mare da assaporare sotto il cielo stellato di Roma. Aquamarina nasce dalla volontà di portare il mare in città, riscoprendo i sapori semplici ed autentici della cucina tradizionale italiana di pesce, in un contesto elegante e ricercato.

La proposta dello chef è un’immersione tra le onde: dai crudi, tartare e carpacci, serviti con julienne di verdurine, erbe aromatiche ed emulsioni leggere, ai caldi di mare e ai grandi classici della cucina marinara; il filo conduttore del menu di Aquamarina, dagli antipasti al dessert, è la profonda conoscenza degli ingredienti e il rispetto del sapore degli ingredienti di base. Un’esperienza per chi desidera concedersi un pranzo o una cena di pesce in città, per poi perdersi nei vicoli e nelle meraviglie del centro storico. E per chi invece sceglie solo un caffè o uno snack, c’è il Dandy Cafè, luogo ideale per uno spuntino veloce, un aperitivo, o un drink, a pochi passi dalle vie più vivaci del centro di Roma. Tra sfiziose bergère, madie smaltate, tavolini retrò, trame curiose e carte da parati liberty si scopre l’esclusiva collezione di opere d’arte contemporanea scelte per impreziosire gli ambienti che ci riportano subito in un’atmosfera da salotti romani degli anni ‘50.E se l’idea è un cocktail prima o dopo cena si va all’ultimo piano e si scopre una magica terrazza dove gustare cocktail e godersi le stelle e i tetti della città. 

L’hotel Umiltà 36 è parte del gruppo Shedir, che si propone di riunire location identitarie, in cui ogni albergo ha e conserverà la propria identità, la propria personalità, guidate da un’unica visione. Cinque sono a Roma, mentre uno è a Capri, l’Isola delle Sirene. Sei esperienze di ospitalità diverse tra loro, con un’accoglienza sincera, spontanea e autentica.

Per chi desidera un’ospitalità più riservata, in un contesto che definire unico è riduttivo, la scelta non può che cadere su Palazzo Shedir una dimora di un lusso talmente ostentato e ridondante da ricordare Versailles. Qui si dorme tra bassorilievi e stucchi pregiati, con preziose iconografie, che riportano allo stile seducente e ammaliante del Barocco romano.

Tutto qui ha un’allure inimitabile, un inno ai virtuosismi dell’arte seicentesca che accoglie chi decide di avere un’esperienza che vada al di là del semplice hotel. Affacciato sui giardini del Cembalo di Palazzo Borghese questo spazio per eventi e accoglienza vi lascerà semplicemente senza fiato tanto è magnifico, ricco, esagerato nella sua bellezza senza tempo. Negli ambienti sottostanti le Gallerie, un ambiente dove mettere in pausa la vita frenetica della Capitale e regalarsi momenti di raffinato relax. All’interno di Palazzo e ad uso esclusivo dei suoi ospiti, 120 metri quadri di puro benessere: una Piscina e una Zona Relax di design con Sauna, Bagno Turco, trattamenti personalizzati su richiesta e molto altro ancora. E sul fronte gastronomico, tutto è personalizzabile con il maggiordomo privato che realizza tutti i desideri, compresi i corsi di cucina per chi vuole apprezzare e comprendere meglio la cucina italiana. 

A pochi passi, in un’atmosfera coloniale meno ridondante e più raccolta, eccoci da Adelaide, il ristorante gourmet dell’Hotel Vilòn Roma, 5 Stelle Lusso nell’ala est di Palazzo Borghese.

Aperto anche per la prima colazione agli ospiti esterni, che è ormai un riferimento in città, per coccolarsi al risveglio, si è imposto nel cuore dei romani anche per una cucina pensata e golosa al tempo stesso, ricca di sapore e frutto di una grande ricerca; un’attenta consapevolezza delle tradizioni e delle radici reinterpretate con leggerezza.

La cucina dello chef procidano Gabriele Muro è un nuovo classico romano, in cui la memoria e la casa si trasformano per diventare qualcosa di più, e lasciare all’ospite la soddisfazione di gustare un menu curato e piacevole in un contesto elegante e rilassato, con l’accoglienza sorridente e un servizio mai troppo formale di Simone Freda. Un approccio mediterraneo, autentico, contemporaneo alla cucina, che riesce a rendere la serata nel suo complesso un momento di grande piacevolezza e relax. 

Per chi sceglie l’Hotel Vilòn, un raffinato luxury hotel di 17 camere e suites, non sarà difficile essere sedotti da questa dimora che riporta alle sue origini principesche: siamo nell’ala est dell’imponente Palazzo Borghese, considerato per la sua architettura una delle “quattro meraviglie di Roma”, il cosiddetto cembalo per via della sua forma. Questa ala, conosciuta come la “casa annessa al Palazzo Borghese”, diviene nel 1841 per volere della Principessa Adelaide Borghese de la Roche Foucauld, moglie del Principe Scipione Borghese, donna d’indole colta e generosa, Prima Scuola per Fanciulle Povere con il sogno di “educare quelle bambine meno fortunate a quell’onestà di modi, atti e pensieri che le avrebbe distinte per la loro eleganza”. E il nome del ristorante è un omaggio a lei, un tributo alla grazia e all’accoglienza nel segno di un’eleganza senza tempo. 

 

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