Una Maison a CastellamonteAlberto Massucco apre la sua cantina nel luogo simbolo del suo amore per lo champagne e per la Francia

Pronti ad accogliere ospiti e visitatori ci sono duemila metri quadri di cantine, sale degustazioni e salotti dove scegliere e degustare le bollicine più famose al mondo

Foto di Ambra Alessi

Alberto Massucco è un gentleman d’altri tempi con la passione per le buone maniere e lo champagne. Le prime le può apprezzare chiunque abbia la fortuna di passare del tempo con lui, il secondo soltanto chi, come Alberto, ami smisuratamente le bollicine più famose al mondo. E per condividere l’amore che ha per questo vino, ha costruito una vera e propria Maison, come accade in Francia. Il progetto è stato a lungo coccolato e atteso, e alla fine è divenuto realtà: la Maison Massucco è il luogo dove Alberto, vigneron prestato alla metalmeccanica, ha potuto coronare il suo amore per lo champagne, nato quando era soltanto un ragazzino. Uno spazio dove prima c’era una forgia risalente al 1882, e dove Alberto aveva portato avanti l’attività di famiglia per anni, improvvisamente aveva perso la sua funzione e aspettava di essere riqualificato. Quale occasione migliore per trasformarlo nella sede della sua “casa”, intesa come spazio dove poter custodire le bottiglie di champagne prodotte dalla sua vigna acquistata in Francia, e di altri cinque vigneron, oltre a sale degustazioni, salotti dove sedersi e chiacchierare o partecipare a incontri ed educational, e caves, come quella du proprietaire, in cui assaporare i vini selezionati negli anni da Alberto in un’atmosfera raccolta e molto curata?

Foto di Ambra Alessi

«Questo sogno – ci spiega Alberto – non poteva che realizzarsi che qui a Castellamonte (Torino), il luogo dove ho iniziato a lavorare. Qui per me era casa e bottega insieme. Tutto ciò ha senza dubbio avuto un peso nel voler recuperare questi spazi, il fattore sentimentale ha giocato un ruolo predominante. Allo stesso tempo mi sembrava un luogo molto adatto per un’iniziativa di questo genere, siamo in mezzo a una natura rigogliosa, c’è un torrente qui accanto, c’è grande tranquillità».

Quarta generazione dell’azienda metalmeccanica di famiglia, ha potuto dedicarsi al suo sogno soltanto una volta raggiunti determinati obiettivi di lavoro e soltanto dopo aver potuto delegare ad altri certe responsabilità. «Ho potuto farlo cinque anni fa – spiega Alberto – quando l’azienda Massucco Industrie è diventata tanto solida da permettermi di delegare alcuni compiti e prendermi del tempo per le mie passioni».

Foto di Ambra Alessi

Lo spazio Massucco racconta l’amore di Alberto per lo champagne ma anche per il design: tutto è frutto di grande cura e senso estetico. All’interno ci sono due grandi cantine, con una capacità sino a trecentomila bottiglie. Una è dedicata alla produzione AMC, in partnership con la famiglia De Sousa, e l’altra a cinque maison prescelte di vigneron récoltant manipulant, che producono e commercializzano champagne con la loro etichetta, partendo da uve provenienti in esclusiva dai loro vigneti ed elaborate nelle loro cantine: Jean Philippe Trousset, Rochet-Bocart, Gallois-Bouché, Bonnevie Bocart e Les Fa’Bulleuses, importati e distribuiti in esclusiva in Italia.

Oltre alle cantine, la Maison Massucco ospita spazi per incontri, degustazioni, eventi, pranzi di lavoro e una cucina disegnata e progettata da Alberto stesso con la consulenza di Matteo Baronetto, chef del ristorante stellato Del Cambio di Torino. «Perché – afferma Alberto – champagne e cibo sono il mio modo per accogliere chi desidera condividere le mie passioni più grandi».

Foto di Ambra Alessi

Per la serata inaugurale è stato servito Ouverture Magnum, un Blanc de Blancs Grand Cru 100% Chardonnay, creato da Alberto in esclusiva per l’evento, in edizione limitata di trecento magnum. Ha un residuo zuccherino di 3 g/l e nel calice mostra un bel colore dorato e un perlage finissimo ed elegante. Profuma di erbe officinali e fiori bianchi e in bocca è fresco ed equilibrato. Una nota di piccola pasticceria emerge nel finale. Con il calice in mano per il brindisi, a chi gli chiede se ancora abbia qualche sogno nel cassetto, Alberto sorride e rivela: «Una nuova casa per i miei vini, questa volta in Champagne, ad Avize, accanto alla famiglia che ci è sempre stata vicino, i De Sousa». E si brinda!

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