Kamala Harris contro Donald Trump. Tra poche ore sapremo chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti. Segui qui la nostra diretta per sapere le ultime notizie sullo spoglio dei voti, le dichiarazioni e le notizie più interessanti di questa campagna elettorale. Clicca qui per ascoltare lo speciale di “Titoloni” sulle elezioni americane.
08.30. Trump ha ringraziato gli elettori per la vittoria
«Abbiamo fatto la storia», ha detto Donald Trump dal suo watch party in Florida, annunciando la vittoria elettorale, benché non ancora matematicamente ufficiale, affiancato dalla moglie Melania, dai figli, dal suo vice JD Vance e dalla moglie Usha. «Abbiamo ottenuto il successo politico più incredibile, la vittoria politica più incredibile che il nostro Paese abbia mai visto, non avevamo mai visto niente di simile». Il candidato Repubblicano ha anche promesso di «aiutare il nostro Paese a guarire», aggiungendo che chiuderà il confine e «sistemerà tutto ciò che riguarda il nostro Paese». Al suo fianco ci sono anche Ivanka Trump e il marito Jared Kushner.
08.10. Cnn dice che Trump ha vinto in Pennsylvania, ormai è quasi finita
L’emittente Cnn assegna la Pennsylvania al candidato Repubblicano, che ormai è vicinissimo alla vittoria matematica delle elezioni. Se fosse confermato, a Trump basterebbe uno solo degli altri Stati in bilico per l’ufficialità.
08.00. Trump andrà meglio del 2020 in molti Stati, e nel voto popolare
In ogni Stato in cui gli scrutini sono stati completati, o quasi, Trump ha migliorato il suo margine rispetto al 2020. Secondo il New York Times, in Delaware, Rhode Island e Vermont c’è stato uno slittamento verso il candidato Repubblicano, ma anche nello Stato di New York e nel New Jersey si dovrebbe registrare uno spostamento di nove o dieci punti in più per i Repubblicani rispetto al 2020.
07.40. Le (poche) buone notizie per i Democratici sono tutte alla Camera
I Partito Democratico ha ottenuto una vittoria cruciale per la maggioranza alla Camera. Il candidato Josh Riley ha sconfitto il Repubblicano uscente, Marc Molinaro, in una delle elezioni per la Camera dei rappresentanti più importanti della giornata elettorale.
07.30. Le proiezioni del New York Times dicono che Trump potrebbe chiudere con più di 300 Grandi Elettori
Il caporedattore della sezione politica del New York Times, Nate Cohn, dice che Trump «ha molte probabilità di vincere la presidenza. Kamala Harris ha quasi certamente bisogno di vincere in Wisconsin, Pennsylvania e Michigan, e Trump è il chiaro favorito in tutti e tre gli Stati». Le probabilità di vittoria dei Repubblicani al momento superano il novantacinque per cento.
07.20. I più importanti Stati chiave potrebbero andare tutti a Trump
Il candidato Repubblicano Donald Trump potrebbe vincere in Arizona, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Secondo la Cnn, la probabilità di una vittoria di Harris in questi Stati è molto remota: Trump ha recuperato in molte contee che aveva perso nel 2020. Ma secondo l’Associated Press le speranze di vittoria di Kamala Harris non sono ancora svanite.
07.10. Harris ha ufficialmente vinto in New Mexico
Kamala Harris si è aggiudicata i cinque Grandi Elettori messi in palio dal New Mexico. Qui aveva vinto anche Biden nel 2020.
06.40. Trump si aggiudica anche la Georgia, uno dei Stati chiave più importanti
Secondo la Cnn, il candidato repubblicano vincerà in Georgia, assicurandosi i suoi sedici Grandi Elettori. La Georgia è un cruciale Stato in bilico e potrebbe essere un segnale decisivo in questa corsa alla presidenza. Trump sale così a quota 246 Grandi Elettori e intanto secondo l’Associated Press, sarebbe in viaggio verso la sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, dove sono riuniti i suoi sostenitori. Da lì dovrebbe tenere un discorso nelle prossime ore.
06.30. A Trump mancano 40 voti elettorali per diventare presidente degli Stati Uniti
Rimangono ancora in bilico tre decisivi Stati dove però Trump è in vantaggio su Harris: Wisconsin, Michigan e Pennsylvania che rispettivamente assegnano 10, 15 e 19 voti elettorali. In tutto 44. La strada per la vittoria di Harris è sempre più stretta. Con 210 voti elettori non basterebbero neanche i 44 dei tre Stati chiave. Dovrebbe vincere anche in Montana e Arizona.
06.20. Kamala Harris ha vinto il voto elettorale associato al 2° Distretto Congressuale del Nebraska
L’Associated Press ha assegnato alla candidata del Partito elettorale il voto elettorale speciale che appartiene al distretto della città di Omaha e delle sue periferie, soprannominato il “punto blu” del Nebraska poiché lì hanno vinto altri due candidati democratici nelle ultime elezioni presidenziali, ovvero Barack Obama nel 2008 e Joe Biden nel 2020. Nebraska e Maine sono gli unici Stati a dividere i loro voti del Collegio Elettorale in base ai risultati nei singoli distretti congressual
06.15. I Repubblicani hanno il controllo del Senato, per la Camera bisognerà aspettare il conteggio finale dei voti
In West Virginia, il Repubblicano Jim Justice ha vinto un seggio al Senato, sostituendo Joe Manchin, un ex Democratico ora indipendente. In Ohio, il Repubblicano Bernie Moreno ha battuto l’incumbent democratico Sherrod Brown. Queste due vittorie assicurano al Partito Repubblicano almeno una maggioranza di 51-49 in Senato, permettendo così di sostenere le nomine di giudici e funzionari conservatori in caso di vittoria di Trump o di gran parte dell’agenda di Kamala Harris se fosse lei a prevalere. Il Senato vedrà per la prima volta due donne afroamericane servire contemporaneamente: Angela Alsobrooks vincitrice in Maryland e Lisa Blunt Rochester in Delaware. Entrambe del Partito democratico.
La situazione è invece ancora incerta per la Camera dei Rappresentanti, che attualmente i Repubblicani detengono con una maggioranza ristretta. Per riprendere il controllo della Camera, i Democratici devono ora guadagnare almeno sei seggi. In ogni caso si prevede che la maggioranza, da una parte o dall’altra, sarà molto esigua, rendendo difficile governare. Tra gli eventi storici c’è l’elezione della Democratica Sarah McBride eletta in Delaware come prima persona apertamente transgender al Congresso. I Repubblicani hanno guadagnato seggi in North Carolina dopo aver ridisegnato i distretti in loro favore, mentre i Democratici hanno conquistato un seggio repubblicano in Alabama in un distretto a maggioranza afroamericana, ridisegnato su ordine della Corte Suprema degli Stati Uniti. Al momento la situazione è 143 deputati democratici contro 177 repubblicani. Per ottenere la maggioranza assoluta della Camera servono 218 rappresentanti.
06.00. Harris vince alle Hawaii
Il New York Times assegna ad Harris la vittoria delle Hawaii. La candidata del Partito democratico ottiene così altri 4 voti elettorali, raggiungendo quota 204 contro i 230 di Trump. Ne servono 270 per diventare presidente degli Stati Uniti.
05.45. Harris vince in Virginia
Il New York Times assegna ad Harris la vittoria della Virginia. La candidata del Partito democratico ha ottenuto 13 voti elettorali raggiungendo quota 200, contro i 230 di Trump
05.30. La situazione al momento: Trump 230, Harris 187
In base alle proiezioni delle principali emittenti statunitensi, finora Kamala Harris ha vinto in 14 Stati: Washington (12), Oregon (7), California (55), Colorado (9), New Mexico (5), Illinois (20), Vermont (3), New York (29), Maryland (10), Delaware (3), New Jersey (14), Connecticut (7), Rhode Island (4), e Massachusetts (11), per un totale di 187 voti elettorali. Invece Trump ha vinto finora in 23 Stati: Florida (30) fIdaho (4), Montana (3), Wyoming (3), Utah (6), North Dakota (3), South Dakota (3), Nebraska (5), Kansas (6), Oklahoma (7), Texas (38), Arkansas (6), Louisiana (8), Missouri (10), Iowa (6), Indiana (11), Ohio (18), Kentucky (8), Tennessee (11), Mississippi (6), Alabama (9), South Carolina (9), North Carolina (16) e West Virginia (5), per un totale di 230 voti elettorali. Per diventare presidente degli Stati Uniti servono 270 voti elettorali.
05.15. Proiezione Cnn: Kamala Harris vince in California e Oregon
La candidata del Partito democratico ha ottenuto i 54 voti elettorali della California. L’ultimo candidato repubblicano a vincere in California è stato George H.W. Bush nel 1988.
05.00. Il Colorado approva emendamento per la protezione dell’accesso all’aborto e copertura assicurativa
Gli elettori del Colorado hanno approvato un emendamento che protegge l’accesso all’aborto e obbliga le compagnie assicurative a includere questa copertura nelle loro polizze.
04.45. Proiezione Nbc: Trump vince tre dei cinque voti elettorali in Nebraska
Il candidato repubblicano ha vinto tre dei cinque voti elettorali del Nebraska, secondo le proiezioni di Nbc News. Trump ha conquistato i due voti assegnati a livello statale e uno dei voti che il Nebraska assegna per singolo distretto congressuale. Il Nebraska, insieme al Maine, è uno dei pochi stati che suddivide i propri voti elettorali, assegnandone due al candidato che vince a livello statale e gli altri in base ai risultati nei singoli distretti congressuali.
04.30. Proiezione Nbc: Trump vince in Iowa
Secondo la Nbc il candidato repubblicano ha ottenuto i 6 voti elettorali dell’Iowa. L’ultimo candidato democratico a vincere in questo Stato è stato Barack Obama nel 2012.
04.15. Proiezione Nbc: Harris vince in Colorado
Kamala Harris ha ottenuto i 10 voti elettorali dello Stato che dal 2008 ha sempre votato il Partito democratico alle elezioni presidenziali. Sebbene il Colorado sia considerato uno stato “viola” (ovvero non completamente democratico) l’ultimo candidato repubblicano a vincere è stato George W. Bush nelle elezioni presidenziali del 2004.
04.00. Seggi chiusi in Nevada. Proiezioni Nbc e Cnn: Trump vince in Kansas, Utah e Montana
Il candidato repubblicano si è aggiudicato i 6 voti elettorali dello stato tradizionalmente conservatore che aveva già sostenuto Trump nelle ultime due elezioni. Il Kansas è uno stato storicamente “rosso” e non vota per un candidato democratico dal 1964, quando sostenne Lyndon B. Johnson. Trump ha ottenuto anche i 6 voti elettorali dello Utah e i 4 del Montana.
03.45. Proiezione Nbc: Trump vince in Ohio
Secondo Nbc il candidato repubblicano ha ottenuto i 17 voti elettorali dell’Ohio. Trump ha vinto in questo Stato anche nel 2016 e nel 2020. Invece nel 2008 e 2012 in Ohio aveva vinto il democratico Barack Obama.
03.30. Proiezione Nbc: Harris vince a New York
La candidata democratica ha vinto le elezioni presidenziali nello stato di New York, secondo le proiezioni di Nbc News, superando Donald Trump e ottenendo i ventotto voti elettorali dello Stato tradizionalmente democratico: L’ultimo candidato repubblicano a vincere a New York è stato Ronald Reagan nel 1984. Nella stessa votazione gli elettori di New York hanno approvato un emendamento per proteggere l’accesso all’aborto. Lo stesso ha fatto il Maryland.
03.20. Proiezione Cnn: Harris vince in Rhode Island
La candidata democratica ottiene altri 4 voti elettorali salendo in tutto a 53 contro i 154 di Donald Trump.
03.15. Proiezione Nbc: Trump vince in Mississippi e Louisiana
Secondo le proiezioni di Nbc News, Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali in Mississippi, superando Kamala Harris e assicurandosi i 6 voti elettorali dello stato. Il Mississippi, tradizionalmente uno stato conservatore, ha sostenuto Trump anche nelle ultime due elezioni: con il 58 per cento sia nel 2016 che nel 2020. Nelle ultime dieci elezioni presidenziali il Mississippi ha sempre votato a maggioranza per il candidato repubblicano. L’ultimo candidato democratico a vincere lo stato fu Jimmy Carter nel 1976. Trump avrebbe ottenuto anche gli 8 voti elettorali della Louisiana, Stato tradizionalmente conservatore che ha una lunga storia di sostegno ai candidati repubblicani nelle elezioni presidenziali, con solo due eccezioni per Bill Clinton nel 1992 e nel 1996.
03.00. Proiezioni Cnn: Trump vince in Texas, North Dakota, South Dakota e Wyoming. Harris vince in Colorado.
Chiusi i seggi in altri 15 Stati: Arizona, Colorado, Iowa, Kansas, Louisiana, Michigan, Minnesota, Nebraska, New Mexico, New York, North Dakota, South Dakota, Texas, Wisconsin, Wyoming. In palio ci sono 163 voti elettorali. Con la vittoria in Texas, North Dakota, South Dakota e Wymonig, Trump sale a 154 voti elettorali.
03.00. la Florida respinge l’emendamento sull’aborto
Gli elettori della Florida hanno respinto un emendamento sull’aborto, che avrebbe richiesto il 60 per cento dei voti favorevoli per essere approvato.
02.40. Proiezione New York Times: Harris vince in Illinois e New Jersey.
La candidata democratica ottiene altri 19 voti elettorali dall’Illinois e 14 dal New Jersey.
02.35 Proiezioni Cnn e Nbc: Trump vince in Arkansas, Harris in Delaware
Il candidato repubblicano ha vinto in Arkansas, assicurandosi 6 voti elettorali, mentre Harris ottiene i 3 del Delaware.
02.30 «Se vinciamo la Pennsylvania, vinciamo tutto», dice Trump.
Il candidato repubblicano ha telefonato al programma radiofonico “Rich Zeoli Show” su Philadelphia’s Talk Radio 1210 WPHT, incoraggiando i suoi elettori a rimanere in fila per votare: «Se vinciamo la Pennsylvania, vinciamo tutto», ha dichiarato. Dalla sua residenza a Mar-a-Lago in Florida, Trump ha chiamato anche The Mark Belling Show, un programma radiofonico del Wisconsin.
02.15 Proiezione Nbc: Trump vince in South Carolina
Secondo l’emittente americana Trump avrebbe ottenuto i 9 voti elettorali dello stato.
02.00. Proiezioni Cnn: Harris vince in Massachusetts, District of Columbia, Maryland. Trump vince in Florida, Alabama, Oklahoma, Tennesse, Missouri.
Stando a queste proiezioni, Trump sarebbe in vantaggio con 90 voti elettorali contro i 27 di Harris.
02.00. Chiusi i seggi in altri 17 Stati americani.
Inizia ora lo spoglio dei voti in 17 Stati americani che hanno chiuso contemporaneamente i seggi. In tutto rappresentano 161 voti elettorali: Alabama (9 voti), Connecticut (7), Delaware (3), Florida (30), Illinois (19), Maine (4), Maryland (10), Massachusetts (11), Mississippi (6), Missouri (10), New Hampshire (4), New Jersey (14), Oklahoma (7), Pennsylvania (19), Rhode Island (4), Tennessee (11) e Washington D.C. (3).
01.30. Proiezione Cnn: Trump ha vinto in West Virginia.
Il candidato repubblicano ottiene così 4 voti elettorali nello Stato dove aveva già vinto nel 2016 e 2020. Al momento quindi siamo 23 Trump, 3 Harris. I seggi stanno chiudendo anche in North Carolina e Ohio in cui sono in ballo rispettivamente 15 e 17 delegati. Sempre in West Virginia, il candidato del Partito repubblicano Jim Justice ha vinto il seggio al Senato.
01.15. Quasi tutti i seggi chiusi in Georgia
Quasi tutti i seggi hanno chiuso in Georgia, il primo degli Stati in bilico per le elezioni presidenziali a chiudere le operazioni di voto questa sera. Quindici postazioni elettorali rimarranno aperte più a lungo in seguito a minacce di bombe, ritenute al momento non credibili, che hanno causato brevi interruzioni in diverse località. Nel 2020 Biden ha ottenuto una storica vittoria in Georgia, Stato dove aveva vinto Trump nel 2016.
01.00. Proiezione Cnn: Kamala Harris vince in Vermont, Trump in Kentucky e Indiana. Sanders eletto senatore.
La candidata del Partito democratico Kamala Harris ha vinto il Vermont, secondo le proiezioni di Cnn, ottenendo così tre voti elettorali. Mentre Trump avrebbe vinto in Kentucky e Indiana, ottenendo 19 voti elettorali. Per diventare presidente ne servono 270. Nel frattempo anche Bernie Sanders ha ottenuto il seggio in Senato nel Vermont come candidato indipendente. Il governatore repubblicano Phil Scott è stato rieletto governatore del Vermont.
00.50. Elon Musk annuncia che il suo super Pac continuerà a finanziare candidati repubblicani dopo le elezioni
In una diretta su X, Elon Musk ha dichiarato che il suo super comitato elettorale pro Trump, America PAC, proseguirà la sua attività anche dopo le elezioni del 2024. Il fondatore di Tesla ha detto che il suo comitato si concentrerà sulle future elezioni, comprese quelle di medio termine del 2026 per rinnovare il Congresso, così come le elezioni per i procuratori distrettuali: «È necessario fare qualcosa per contrastare i danni che Soros ha causato al sistema».
Tramite America Pac, Musk finora ha destinato oltre 152 milioni di dollari a Trump e altri candidati repubblicani. Secondo il fondatore di Tesla Trump vincerà in Pennsylvania con un margine di «diverse centinaia di migliaia» di voti. Quattro anni fa, Joe Biden aveva vinto in Pennsylvania con uno scarto di 80.555 voti. Musk ha inoltre affermato che, in caso di vittoria di Harris, la piattaforma X potrebbe essere soggetta a tentativi di censura da parte del governo.
00.45. Exit Poll Cnn: Harris leggermente più popolare di Trump tra gli elettori
Secondo i risultati dell’exit poll della Cnn condotti da Edison Research su oltre 18.000 elettori, circa il 46 per cento degli elettori ha una visione positiva della vicepresidente Kamala Harris, rispetto al 42 per cento che ha una visione positiva di Donald Trump. Circa l’8 per cento degli elettori esprime opinioni negative su entrambi i candidati, leggermente più alto rispetto al 2020 ma inferiore al 18 per cento del 2016. Quasi metà degli elettori considera Trump troppo estremo rispetto a Harris, mentre circa il 36 per cento ritiene che Harris sia troppo estrema; l’8 pensa che lo siano entrambi. Riguardo alle emozioni legate a una possibile vittoria, circa la metà degli elettori si sente ottimista o entusiasta all’idea di una vittoria di Harris, e una percentuale simile prova lo stesso per un’eventuale vittoria di Trump. Tuttavia, oltre un terzo degli elettori afferma che sarebbe spaventato da una vittoria di Trump, mentre meno di 3 su 10 proverebbero lo stesso timore per una vittoria di Harris.
00.30. Stanno chiudendo i seggi nei primi due Stati: Indiana e Kentucky.
Indiana e Kentucky sono tradizionalmente considerati Stati a maggioranza repubblicana. L’Indiana ha sostenuto il candidato repubblicano in ogni elezione presidenziale dal 2012 e il Grand Old Party detiene attualmente la maggioranza in entrambe le camere dell’assemblea generale dell’Indiana, oltre alla carica di governatore dal 2005. Nelle ultime tre elezioni presidenziali anche il Kentucky ha votato a maggioranza i candidati repubblicani (Romney nel 2012 e poi due volte Trump nel 2016 e 2020). Nel caso le proiezioni si rivelassero esatte, Trump otterrebbe 19 voti elettorali (8 Kentucky, 11 Indiana). Al momento i seggi non sono del tutto chiusi perché entrambi gli Stati hanno due fusi orari il che significa che alcuni elettori possono continuare a votare per alcuni minuti.
Bisogna però tener conto di due fenomeni che potrebbero distorcere la percezione iniziale su chi sta vincendo. Tradizionalmente, i voti per corrispondenza favoriscono i Democratici, mentre quelli di persona tendono a premiare i Repubblicani. Dunque Trump potrebbe apparire in vantaggio nelle prime ore, con un successivo recupero di Harris man mano che i voti per corrispondenza vengono conteggiati. Questi effetti si chiamano rispettivamente red mirage e blue shift.
00.15. Fbi indaga su minacce di bombe in Michigan, Wisconsin e Georgia
L’Fbi ha avviato un’indagine su minacce di bombe, ritenute al momento non credibili, rivolte a diversi seggi elettorali negli stati del Michigan, Wisconsin e Georgia. Un portavoce dell’ufficio del Segretario di Stato del Michigan ha confermato di essere informato della situazione e ha ribadito che le minacce non sono considerate credibili. Le autorità non hanno ancora identificato i responsabili delle email minatorie, ma l’Fbi ha annunciato che molti dei messaggi provengono da domini email russi.
In Georgia, nella contea di Fulton, tre seggi elettorali sono stati temporaneamente chiusi per circa 30 minuti prima di riprendere regolarmente le operazioni di voto. In Wisconsin, la responsabile della Commissione Elettorale, Meagan Wolfe, ha dichiarato che al momento non risultano minacce attive contro i seggi nello Stato.
00.00. Exit poll Nbc: quasi la metà degli elettori americani si sente economicamente insoddisfatto
Secondo un exit poll di Nbc news di pochi minuti fa, quasi la metà degli elettori statunitensi ritiene di essere in una situazione finanziaria peggiore rispetto a quattro anni fa, segnando il tasso di insoddisfazione economica più alto dagli ultimi sedici anni, superando anche il 2008, anno della crisi finanziaria, quando il 42 per cento degli elettori dichiarava di essere in difficoltà.
23.55. Un’elettrice ha fatto causa a Elon Musk per frode sul concorso da 1 milione di dollari donati a 18 elettori trumpiani
Una cittadina registrata come elettrice in Arizona, Jacqueline McAferty, ha intentato una causa civile contro Elon Musk “America Pac”, uno dei comitati di azione politica pro-Trump finanziato dal fondatore di Tesla. Il Pac trumpiano ha organizzato un concorso particolare in cui ogni giorno assegnava un premio di un milione di dollari a un elettore registrato negli Stati decisivi per le elezioni. In totale ha distribuito 18 milioni di dollari a 18 persone: l’ultimo vincitore è stato un elettore del Michigan. La causa, presentata in Texas, afferma che Musk e il suo team sapevano che la selezione non era affatto casuale. Se McAferty fosse stata a conoscenza di non avere possibilità di vincita, non avrebbe firmato la petizione né fornito i suoi dati personali. Anche il procuratore di Philadelphia Larry Krasner ha cercato di fermare il concorso di Musk, sostenendo fosse una «lotteria illegale» che viola le leggi sui giochi della Pennsylvania, ma non ha trovato il sostegno del giudice incaricato che ha deciso di permettere questo concorso (se così si può definire).
23.45. La polizia di Philadelphia smentisce la accuse di Trump di «massicci brogli» ai seggi.
La Polizia di Philadelphia ha dichiarato di non avere informazioni su episodi di «massicci brogli» alle elezioni, come sostenuto da Donald Trump in un post su Truth Social poche ore fa. Il candidato repubblicano ha affermato che ci sarebbe un gran «parlare di brogli massicci a Philadelphia» e che le forze dell’ordine sarebbero intervenute subito. Ma la polizia ha chiarito alla Cnn di non essere a conoscenza di alcun problema che richiedesse un loro intervento. A rincarare la dose è stato il figlio di Trump, Donald Jr. che in un intervento su Newsmax ha esortato gli elettori a «documentare qualsiasi irregolarità» nei seggi elettorali. Parlando della resistenza fisica del padre, lo ha paragonato a Robocop, dicendo che «è semplicemente fatto diversamente» e ha sempre avuto grande energia.
23.30. Quali sono gli Stati in bilico da tenere d’occhio?
Molti Stati votano tradizionalmente in modo prevedibile, assegnando i propri voti a un solo partito. Harris otterrà sicuramente 148 delegati vincendo in California (55), New York (29), Illinois (20), Massachusetts (11), Hawaii (4), Maryland (10), Oregon (7) e Washington (12). Mentre Trump avrà sicuramente 92 delegati in Texas (40), Alabama (9), Tennessee (11), Mississippi (6), Oklahoma (7), Idaho (4), Wyoming (3), Utah (6), Dakota del Nord (3) e Dakota del Sud (3). Per diventare presidente degli Stati Uniti ne servono però 270.
Ci sono sette swing states (Stati in bilico) da tenere d’occhio dove in ballo ci sono 94 voti elettorali. Tre di questi si trovano nella cosiddetta Rust Belt, una regione industriale in declino del nord-est degli Stati Uniti: Michigan (16), Pennsylvania (19) e Wisconsin (10) in cui tradizionalmente vincevano i democratici e che ora sono diventati contendibili.
Gli altri quattro swing states si trovano nella cosiddetta Sun Belt, una fascia di Stati soleggiati nel sud e sud-ovest degli Stati Uniti, caratterizzata da una crescita demografica e un cambiamento socio-economico che rende il risultato imprevedibile: Arizona (11 voti elettorali), Georgia (16), Nevada (6) e North Carolina (16). Qui, Trump ha storicamente avuto un buon sostegno, ma l’afflusso di nuovi residenti e il cambiamento delle dinamiche politiche locali li rendono contendibili da Harris.
Tra i sette swing states, la Pennsylvania è considerata cruciale per la sua importanza strategica e i suoi 19 voti elettorali. Per questo motivo, sia Harris che Trump hanno fatto lì molti comizi, spendendo milioni di dollari in campagna elettorale.
Quando sapremo i primi risultati? Intorno alla mezzanotte, quando chiuderanno i seggi in Indiana e Kentucky. A seguire, intorno all’1:00, saranno disponibili i primi risultati della Georgia, seguiti alle 1:30 da North Carolina e Ohio. Alle 2:00 chiuderanno i seggi in stati cruciali come Florida, Pennsylvania, Maine e New Hampshire. Più tardi, alle 3:00, sarà la volta di Michigan, Minnesota, Wisconsin, Texas e Arizona, mentre Iowa e Nevada chiuderanno alle 4:00.
Il primo spoglio è già avvenuto: nel piccolo comune di Dixville Notch, New Hampshire, noto per la tradizione di votare a mezzanotte, i sei elettori registrati hanno espresso tre voti per Kamala Harris e tre per Donald Trump.
23.00. Trump (forse) non dichiarerà subito vittoria, dice la sua portavoce.
Karoline Leavitt, portavoce della campagna di Donald Trump, ha dichiarato in un’intervista a Nbc News Now di non ritenere che l’ex presidente dichiarerà vittoria prima della conclusione del conteggio dei voti, Leavitt ha risposto: «Lascerò a lui la decisione. Credo terrà un discorso ai suoi sostenitori, ancora una volta, al momento opportuno». Apparentemente un atteggiamento diverso rispetto al 2020, quando Trump dichiarò la sua vittoria anticipatamente senza mai riconoscere formalmente la sconfitta contro Biden.
Secondo la Cnn, Trump in realtà ha in programma di rivolgersi a migliaia di sostenitori riuniti al Palm Beach Convention Center, vicino al suo club di Mar-a-Lago. Anche se non è ancora chiaro l’orario. Fonti a lui vicine sostengono che il candidato repubblicano ha espresso più volte una certa frustrazione per la possibilità che non venga dichiarato un vincitore stasera. I suoi consiglieri lo hanno avvertito che probabilmente non ci sarà un risultato definitivo, dato che molti voti sono ancora in fase di conteggio.
22.30. Lo staff elettorale di Trump revoca gli accrediti ai giornalisti critici
Lo staff della campagna elettorale di Donald Trump ha negato gli accrediti a diversi giornalisti di Politico, Axios, Voice of America, per l’evento della notte elettorale a West Palm Beach, in Florida, come ritorsione per la copertura critica nei confronti del candidato repubblicano da parte di prestigiose testate che si sono viste negare l’accesso, nonostante alcune fossero state inizialmente approvate. Secondo la Cnn, la revoca a queste prestigiose testate sarebbe stata causata da un articolo che riportava il licenziamento di un responsabile operativo della campagna di Trump perché vicino a movimenti di suprematisti bianchi. Anche Tara Palmeri di Puck, che doveva seguire l’evento per uno speciale di Amazon, ha visto il suo accredito revocato dopo un pezzo sull’ansia generale nella campagna di Trump.
Cosa è successo finora
Finora oltre 78 milioni di americani hanno votato anticipatamente. La scorsa settimana lo ha fatto anche Kamala Harris che questa sera è entrata nella sede del Comitato Nazionale Democratico a Washington per ringraziare i militanti che stanno telefonando per sostenere la sua campagna elettorale. La candidata del Partito democratico ha scelto di trascorrere la notte elettorale alla Howard University, la storica università afroamericana di Washington D.C.
Donald Trump ha votato in presenza alle 8:30 del mattino, ora locale, a Palm Beach, Florida, accompagnato dalla moglie Melania, mentre Kamala Harris ha votato per corrispondenza la settimana scorsa. Il candidato repubblicano seguirà il risultato con la famiglia nel suo resort Mar-a-Lago in Florida in compagnia di Elon Musk, Dana White e Robert F. Kennedy Jr.
Come succede spesso, Trump ha creato una piccola polemica con le sue frasi ambigue. Dopo aver votato in Florida si è fermato a parlare coi giornalisti, dichiarando di non ritenere necessario dire esplicitamente ai suoi sostenitori di evitare la violenza e accettare i risultati delle elezioni in caso di sconfitta. Quando i giornalisti gli hanno chiesto se avrebbe consigliato calma e non violenza ai suoi sostenitori, Trump ha risposto: «Ovviamente non ci sarà violenza. I miei sostenitori non sono persone violente, non devo dirglielo. E certamente non voglio alcuna violenza, ma non devo certo dirglielo. Sono persone straordinarie. Persone che credono nella non violenza». Una affermazione che però stride con quanto accaduto il 6 gennaio 2021, quando i sostenitori di Trump attaccarono il Campidoglio in un tentativo violento di bloccare la certificazione del voto del 2020, in seguito alla vittoria di Joe Biden.
Proprio a Capitol Hill oggi un uomo è stato arrestato nei pressi del Centro Visitatori. Durante i controlli di sicurezza, gli agenti hanno rilevato una torcia, una pistola lanciarazzi e due contenitori che emanavano odore di benzina. L’uomo aveva con sé un taccuino che intendeva consegnare al Congresso. A seguito dell’incidente, il Centro Visitatori del Campidoglio è stato chiuso per il resto della giornata. Al momento, le autorità non hanno reso pubblica l’identità dell’uomo arrestato.
In Florida oltre alle elezioni presidenziali si è votato anche sul referendum che propone di ampliare l’accesso all’aborto. Lo stesso sta accadendo, con sfumature diverse, in altri nove Stati: Arizona, Colorado, Maryland, Missouri, Montana, Nebraska, Nevada, New York e South Dakota. Davanti ai giornalisti Trump non ha palesato il suo voto, nonostante in agosto avesse dichiarato di essere contrario. Alla domanda dei giornalisti su come avesse votato, Trump ha evitato di rispondere direttamente, sottolineando invece il suo sostegno per eccezioni in casi di stupro, incesto e pericolo per la vita della madre. Sollecitato ulteriormente dai giornalisti ha tagliato corto: «Basta parlarne». Infine Trump ha criticato Fox News per aver trasmesso ripetutamente il comizio di Oprah Winfrey a Philadelphia a favore di Kamala Harris. Trump ha accusato Winfrey di essere una figura divisiva e ha dichiarato che Fox News dovrebbe vergognarsi per aver dato ampio spazio alle sue dichiarazioni, sostenendo che l’emittente non è affatto a suo favore.
Trump, Harris e gli altri candidati alla presidenza degli Stati Uniti
Dopo il ritiro del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Kamala Harris è la candidata del Partito democratico e ha scelto come candidato vice presidente l’attuale governatore del Minnesota, Tim Walz, Donald J. Trump è invece il candidato del Partito repubblicano e ha scelto come candidato vicepresidente il senatore dell’Ohio JD Vance.
Nel sistema tendenzialmente bipartitico degli Stati Uniti la sfida è tra loro due, ma nelle liste elettorali, gli elettori americani hanno trovato altri nomi. Tra i candidati indipendenti ci sono Cornel West, professore di filosofia e attivista progressista, noto per le sue critiche alle disuguaglianze sociali e per la sua esperienza in università prestigiose come Yale, Princeton e Harvard; Jill Stein, ex candidata presidenziale del Partito Verde nel 2012 e 2016, è un medico e attivista che promuove un programma basato sulla giustizia economica e sociale, con una particolare attenzione alla crisi climatica e ai diritti sociali;
Poi c’è Chase Oliver, un candidato del Partito Libertario, precedentemente affiliato ai Democratici, che è noto per il suo attivismo contro la guerra in Iraq e per le sue posizioni contro la Federal Reserve, sostenendo una politica basata sulle libertà civili e sulla riduzione dell’intervento federale; infine, Claudia De la Cruz, una candidata socialista del Partito per il Socialismo e la Liberazione, pastora e organizzatrice politica che si batte per i diritti delle comunità lavoratrici e marginalizzate e per il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche delle classi meno privilegiate.
Cosa devono fare Harris e Trump per diventare presidente?
Per vincere le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, un candidato deve ottenere almeno 270 voti elettorali su 538. Questo sistema elettorale, chiamato Electoral College (Collegio Elettorale), non si basa sul voto popolare nazionale complessivo, quindi il candidato con più voti popolari a livello nazionale non è necessariamente il vincitore. È già successo in passato che un candidato diventasse presidente nonostante avesse ricevuto meno voti popolari rispetto al suo avversario: un esempio recente è stato nel 2016, quando Donald Trump vinse contro Hillary Clinton, pur avendo quest’ultima ottenuto quasi tre milioni di voti popolari in più.
Quando gli elettori americani votano, in realtà scelgono dei rappresentanti chiamati grandi elettori (o delegati) che andranno poi a votare formalmente per il candidato presidenziale scelto dallo stato. Ogni stato attribuisce un numero fisso di voti elettorali, calcolato in base alla sua rappresentanza nel Congresso degli Stati Uniti. Questo numero dipende dal totale dei rappresentanti alla Camera, che varia in base alla popolazione dello stato, più i due senatori che ciascuno stato possiede. Ad esempio, la California, lo stato più popoloso, ha 55 voti elettorali (53 rappresentanti + 2 senatori), mentre il Wyoming, uno stato meno popoloso, ne ha solo 3 (1 rappresentante + 2 senatori).
La maggior parte degli stati adotta un sistema “winner-takes-all”, ossia il candidato che ottiene la maggioranza dei voti popolari in quello stato riceve tutti i suoi voti elettorali. Questo significa che, anche se la vittoria è di pochi voti popolari, il candidato vincitore ottiene comunque l’intero pacchetto di voti elettorali assegnati dallo stato. Solo due stati, il Nebraska e il Maine, utilizzano un sistema parzialmente proporzionale, in cui i voti elettorali vengono suddivisi in base ai risultati dei singoli distretti elettorali, consentendo così a ciascun candidato di ottenere una parte dei voti elettorali anche senza vincere l’intero Stato.
Chi è il favorito?
Secondo le previsioni di FiveThirtyEight, il più importante sito web di analisi statistica fondato dal giornalista e analista Nate Silver, Trump ha una probabilità di vittoria del 49 per cento e a Harris del 51 per cento, ma c’è un sostanziale equilibrio tra i candidati.
Quando conosceremo il risultato finale delle elezioni?
Le prime proiezioni più solide si avranno probabilmente solo a partire dall’alba. Se l’esito sarà particolarmente serrato, il risultato finale potrebbe tardare giorni o addirittura settimane, come accadde nel 2020, quando la vittoria di Joe Biden fu ufficializzata solo quattro giorni dopo il voto. Quest’anno, il risultato potrebbe essere influenzato da una serie di variabili, tra cui la gestione dei voti per corrispondenza, legati alle restrizioni statali per il conteggio. Per esempio in Pennsylvania e Wisconsin si possono iniziare a contare i voti per corrispondenza solo a partire da oggi.
Per capirci, dipenderà molto dal margine dei risultati nei singoli Stati. Se Harris o Trump dovessero vincere rapidamente in molti degli swing states, potremmo conoscere il vincitore anche entro 24 ore. In caso contrario, il conteggio potrebbe prolungarsi, con probabili battaglie legali nelle settimane successive
Chi assegna la vittoria in ogni Stato?
In questa notte elettorale i media giocano un ruolo cruciale: sono loro a “chiamare” gli stati, ossia a dichiarare un vincitore una volta che ritengono i margini sufficientemente chiari. Le emittenti si avvalgono di modelli statistici complessi e prendono decisioni estremamente caute per evitare errori come quello avvenuto in Florida nel 2000. Anche per questo, l’Associated Press e altri network sono pronti ad attendere giorni o settimane se necessario.
Non si vota solo per il presidente
Oltre alla presidenza, queste elezioni decideranno anche il controllo del Congresso. Se i Democratici riusciranno a mantenere o ampliare la loro maggioranza in Senato e a riconquistare la Camera, avranno la possibilità di promuovere e difendere la loro agenda legislativa. Tra le sfide più accese, figurano quelle del North Carolina e della Pennsylvania, entrambe cruciali per il controllo del Senato.
I candidati e le loro priorità
Da una parte, l’ex presidente Donald Trump ha fondato la sua campagna su economia e immigrazione, promettendo tagli alle tasse e una forte restrizione sugli ingressi di migranti. Ha puntato a raccogliere il consenso dei ceti medi e bassi, specie nelle aree rurali e meno benestanti. Kamala Harris, dall’altra parte, punta tutto sulla protezione dei diritti civili e, soprattutto, sull’aborto, un tema tornato al centro del dibattito pubblico dopo la decisione della Corte Suprema di abolire il diritto federale all’aborto. Harris cerca di rappresentare i valori progressisti e democratici, puntando a mobilitare le donne e le minoranze.