Proroghe, frenate, ritocchini, nuovi e vecchi requisiti. Il campo delle agevolazioni sui mutui per l’acquisto della prima casa per giovani e famiglie è una giungla che si complica a ogni legge di bilancio. Di fatto impedendo a chi vuole compiere il grande passo di poter fare affidamento nel tempo su sconti e garanzie statali.
Per la prima volta, la bozza della manovra 2025 ha prolungato il fondo prima casa fino al 2027 con una dotazione di seicentosettanta milioni in totale. Una boccata d’ossigeno per il fondo istituito nel 2013 dal governo Letta, che nei primi nove mesi dell’anno, con il progressivo calo dei tassi d’interesse, ha visto crescere il numero delle domande ammesse di oltre il quindici per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma sono bastati pochi giorni per vedere all’orizzonte nuove potenziali complicanze.
Un emendamento a prima firma di Roberto Pella e Francesco Cannizzaro di Forza Italia ha proposto di limitare l’accesso al fondo solo alle giovani coppie – eterosessuali, ovviamente – under 30 che abbiano «un progetto di vita finalizzato al matrimonio». Emendamento dichiarato ammissibile e che quindi procederà nella sua strada, non si sa ancora se fino al testo definitivo della legge.
Il Fondo prima casa prevede una garanzia statale del cinquanta per cento della quota capitale per i mutui non superiori a duecentocinquantamila euro, riconosciuta a tutti gli under 35, alle giovani coppie, unite anche more uxorio, da almeno due anni, alle famiglie con un solo genitore e figli minorenni. È stato il governo Draghi, poi, con il decreto sostegni-bis del maggio 2021, quando l’Italia era in uscita dalla seconda ondata di pandemia e i tassi erano molto bassi, ad aver introdotto le agevolazioni per l’acquisto della prima casa per gli under 36 con un Isee fino a quarantamila euro, alzando la garanzia statale dal cinquanta all’ottanta per cento (se si richiede un mutuo superiore all’ottanta per cento del prezzo d’acquisto dell’immobile) ed eliminando l’imposta di registro e quelle ipotecaria e catastale.
Il governo Meloni ha prima eliminato il bonus Draghi, lasciando in difficoltà quelli che stavano per comprare casa ma non avevano chiuso la pratica entro l’anno. Poi arrivò un emendamento-toppa al decreto Milleproroghe che dava la possibilità di accedere al bonus under 36 solo a coloro che avevano registrato i preliminari di acquisto entro la fine del 2023. Per quelli che, invece, avevano pagato le imposte all’inizio del 2024, era previsto un credito di imposta da utilizzare nel corso del 2025, a patto che il rogito venisse firmato entro fine 2024.
La deroga, ora, in teoria dovrebbe scadere a fine anno. Ma la deputata Cinque Stelle Vittoria Baldino ha proposto un emendamento per prorogare le agevolazioni del 2021, quelle del governo Draghi. Per cui chi oggi sta per acquistare o ha intenzione di acquistare la prima casa di fatto non sa su quali agevolazioni poter contare.
La legge di bilancio del 2024, tra l’altro, ha anche esteso la garanzia ai nuclei familiari con tre figli fino a ventuno anni e con un Isee non superiore a quarantamila euro, introducendo ulteriori agevolazioni per le famiglie numerose, che hanno la possibilità di accedere a garanzie crescenti fino al novanta per cento in base al numero dei figli e all’Isee. Anche queste per un solo anno.
Dal 2013 (anno di istituzione del fondo) fino fine settembre 2024, alla Consap sono arrivate oltre cinquecentottantaduemila domande di accesso, delle quali cinquecentotrentasettemila ammesse alla garanzia, per un totale di oltre sessantaude miliardi di euro e quattrocentoquarantunomila mutui erogati. Nei primi nove mesi del 2024 le domande ammesse alla garanzia sono state oltre sessantunomila, con un aumento del 15,2 per cento rispetto al 2023, quando le compravendite erano crollate per via dei tassi di interesse più bassi. Circa il settanta per cento dei mutui prima casa erogati oggi viene garantito agli under 36, quindi di fatto si rivela una misura che agevola i più giovani.
Per accedere al fondo, è necessario presentare domanda alla banca aderente a cui si chiede il mutuo. I moduli sono scaricabili dal sito ministero dell’Economia o di Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici), allegando un documento di identità. Consap comunica alla banca l’esito della garanzia entro venti giorni. La banca, entro novanta giorni, comunica a Consap il perfezionamento del mutuo garantito.
Fine della procedura. Almeno fino all’entrata in vigore della prossima legge di bilancio.