Leggere, capire, sperareLa nuova stagione di “Una montagna di libri”, un inverno di cultura tra le Dolomiti

Dal 7 dicembre 2024 al 15 marzo 2025, Cortina d'Ampezzo ospiterà la trentunesima edizione del festival letterario, che offrirà oltre trenta incontri con scrittori e figure di spicco, italiani e internazionali

Una montagna di libri

Dal 7 dicembre 2024 al 15 marzo 2025, Cortina d’Ampezzo ospiterà la trentunesima edizione di “Una montagna di libri”, il festival internazionale della letteratura che trasforma la «Regina delle Dolomiti» nel cuore pulsante della cultura invernale, attirando ogni anno un pubblico di ventimila persone.

Oggi, a palazzo Labia, a Venezia, è stata presentata la stagione invernale del festival: «Stiamo per partire con trenta incontri con scrittori italiani e provenienti da tutto il mondo, fino alla primavera», dice Francesco Chiamulera, responsabile del festival.

«Oggi Cortina presenta la sua cultura, e “Una montagna di libri” è il fiore all’occhiello della sua offerta culturale. È una manifestazione che è nata nel 2009, che è cresciuta nel corso degli anni per riuscire a soddisfare il pubblico di Cortina, che è molto esigente», commenta Monica De Mattia, assessore alla Cultura del comune di Cortina d’Ampezzo. «L’amministrazione è felice di aver supportato e sostenuto questa manifestazione. Noi crediamo fermamente nel potere della cultura e, citando una frase di Philippe Daverio, “siamo convinti che la cultura salverà il mondo”».

Dalla narrativa alle arti visive, passando per la scienza e i grandi temi sociali, il festival celebra la diversità culturale e intellettuale. La manifestazione si inaugura il 7 dicembre con il professor Nello Cristianini e il suo saggio “Machina Sapiens” (Il Mulino), che riflette sulle sfide contemporanee dell’intelligenza artificiale. Il viaggio culturale prosegue con nomi di rilievo come Federico Rampini e Pascal Bruckner, fino a marzo, con il racconto della Valanga Azzurra e le celebrazioni per i settant’anni del soccorso alpino. 

Elena Cattaneo, senatrice a vita e professoressa ordinaria di farmacologia all’università di Milano, sarà protagonista il 27 dicembre, insieme a Giulia Apollonio, di un incontro dedicato alle scienziate. «In questi giorni, il dibattito mediatico è stato particolarmente intenso in occasione della Giornata Mondiale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, e ci sono innumerevoli temi su cui riflettere. Le storie di vita e di ricerca che Elena Cattaneo ha raccolto saranno un’occasione formidabile di arricchimento», ha commentato Chiamulera.

Tra i momenti più attesi c’è l’incontro con Paolo Giordano, vincitore del Premio Strega con “La solitudine dei numeri primi”, che il primo febbraio terrà una lezione intitolata “Sui confini d’Europa”. Giordano si ispira ai suoi reportage dall’Ucraina e dalla Georgia per raccontare le sfide dei giovani rivoluzionari e riflettere su cosa significhino quelle lotte, non solo in Europa ma anche in contesti come il Medio Oriente e il Mediterraneo. «Paolo Giordano si interroga su dove si trovi la vera Europa: nel suo cuore o ai suoi confini, là dove si combatte per la libertà», spiega Francesco Chiamulera, responsabile del festival.

“Una montagna di libri” è anche un’occasione per esplorare le novità letterarie, come ad esempio “Onesto” di Francesco Vidotto, che sarà presentato in anteprima a inizio gennaio. Un altro appuntamento imperdibile è “Di roccia e di cuore”, che celebra i settant’anni del soccorso alpino e speleologico, onorando il «ruolo eroico di chi soccorre e salva vite sulle nostre montagne», come sottolinea Chiamulera.

A febbraio, il festival ospiterà anche Pascal Bruckner per la prima italiana assoluta del suo libro “Soffro dunque sono” (Guanda). Un’opera che, come racconta Chiamulera, «è una riflessione sul vittimismo del mondo contemporaneo. Bruckner sostiene che il problema non è riconoscere lo status della vittima: dare un ruolo alle vittime è prerogativa delle grandi società democratiche. Il problema vero è il vittimismo: svegliarsi al mattino e inventarsi uno status di vittima sulla base di un presunto abuso subito nelle ultime settimane. Questo processo sacrale di essere vittima non può essere banalizzato nella sua burocratizzazione».

Il festival ospiterà anche un incontro significativo l’8 marzo, intitolato “Guardando le donne, guardare la guerra”, con Yaryna Grusha e Christian Rocca. L’incontro sarà dedicato al libro di Victoria Amelina, scrittrice e attivista uccisa a Kramatorsk durante un raid russo. Amelina, nel suo «diario interrotto» – «un libro che ci ispira nella lotta per la libertà», commenta Chiamulera – racconta il fronte ucraino, dando voce alla sofferenza e alla speranza di chi è rimasto.

«A poco più di un anno dalle Olimpiadi di Cortina 2026, e grazie alla collaborazione con le realtà del territorio che le rappresentano, il 17 gennaio presenteremo anche “La Valanga azzurra”. Non si tratterà solo del documentario di Giovanni Veronesi, ma anche di un incontro con i protagonisti della Valanga azzurra in carne e ossa: Piero Gross, Paolo De Chiesa e Gustav Thöni», aggiunge Chiamulera.

Infine un appuntamento speciale: “Accadde a Cortina”, «il nuovo progetto di eredità culturale che “Una montagna di libri” lascia alla Valle d’Ampezzo, e che si fonda sulla ricca tradizione di scrittori e scrittrici che hanno attraversato la nostra valle. Questo progetto sta prendendo forma proprio in questi giorni». Ma i dettagli del primo «museo diffuso» verranno diffusi durante una conferenza stampa che si terrà a metà gennaio a Cortina.

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