La Russia sta progettando attacchi terroristici su scala globale. Il segnale di allarme lo ha lanciato il premier polacco Donald Tusk durante un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Posso solo confermare che la Russia ha pianificato atti di terrorismo aereo, non solo contro la Polonia ma contro le compagnie aeree di tutto il mondo» ha commentato Tusk, considerato come il leader europeo più forte al momento, legittimato anche dall’inizio della presidenza del Consiglio Ue da parte della Polonia il 1 gennaio. La conferma dei piani terroristici aerei di Mosca risale al 13 gennaio quando il New York Times aveva riportato come, secondo le agenzie di intelligence statunitensi, «un’unità militare russa si stava preparando a inviare pacchetti esplosivi su aerei cargo».
L’accusa rappresenta il punto culminante di un anno caratterizzato da dichiarazioni non verificate, commenti anonimi e avvisi di prudenza. Solo il dicembre scorso c’era stato un primo passo ufficiale in questa direzione, quando i ministri degli Esteri dell’Unione europea avevano concordato per la prima volta in assoluto di sanzionare alcuni agenti dell’intelligence militare russa per gli attacchi terroristici passati, dichiarando che avrebbero cercato di ampliare l’elenco una volta identificati i colpevoli. Lo stesso mese la Russia era stata infatti anche accusata di aver abbattuto un jet passeggeri azero, che si era schiantato in Kazakistan, uccidendo 38 persone.
Come ci dice David E. Sanger, l’Europa sta vivendo un periodo buio, dove, «ora per ora» si cercano sabotatori russi tra aeroporti, porti marittimi e nelle strade delle grandi capitali. Lo scorso novembre, l’Istituto Internazionale di Studi Strategici (Iiss) aveva riferito di un’intensificazione della guerra ibrida di Putin in Europa e di come, alla fine di ottobre, il Tribunale polacco avesse reso noto l’arresto di quattro persone, nell’ambito di un’inchiesta su un incendio provocato dall’esplosione di un pacco presso un corriere vicino a Varsavia
Ancora, nell’agosto 2024, i servizi americani avevano intercettato comunicazioni tra alti ufficiali russi del Gru, il braccio militare dell’intelligence russa, mentre discutevano di «piani per contrabbandare ordigni incendiari su aerei cargo», come riportato nuovamente dal New York Times in questi giorni. Lo scopo era quello di inviare i pacchi di piccole dimensioni su aerei diretti negli Stati Uniti e in Canada, dove avrebbero innescato incendi una volta scaricati. Mosca è stata sospettata quindi di essere responsabile di una serie di incidenti avvenuti nel luglio dello stesso anno, quando pacchi spediti da privati hanno preso fuoco in magazzini situati in Germania e nel Regno Unito. Gli esperti avvertono che le conseguenze sarebbero potute essere catastrofiche.
Tuttavia, in quel periodo, i funzionari statunitensi non avevano confermato ufficialmente che l’operazione fosse volta ad abbattere un aereo, pur sottolineando comunque un rischio elevato. Sebbene la crisi fosse stata evitata, gli assistenti di Biden ne avevano riconosciuto un problema più ampio, che è lo stesso di cui parla l’Iiss, ossia che mentre la guerra si avvicina al suo terzo anniversario, i rischi si stanno riversando «in nuove aree, assumendo maggiori dimensioni».
L’attacco di Tusk è dunque diretto e personale, anticipando una netta presa di posizione dell’Europa, che potrebbe segnare l’inizio di un periodo di contrattacco diplomatico. La precedente passività europea e la mancata dichiarazione ufficiale di questi attacchi da altri leader dei Paesi membri può essere attribuita, aveva affermato lo scorso novembre Daniel Byman, esperto di terrorismo presso il Center for Strategic and International Studies, al timore delle capitali occidentali di essere trascinate in un conflitto per il quale non sono preparate. «La maggior parte dei Paesi non vuole confrontarsi apertamente con la Russia […] temono un’escalation, un ciclo di tira e molla che peggiorerà le cose».
Questa paura non fermerà però sicuramente Mosca che era già stata infatti precedentemente accusata, anche se non frontalmente, di aver sabotato le infrastrutture di trasporto europee e di aver disturbato i segnali Gps di diversi Paesi come parte di una campagna di guerra ibrida del leader russo contro il continente. Inoltre, nell’aprile 2024, il ministro dei Trasporti ceco Martin Kupka aveva avvertito che la Russia ha condotto «migliaia di tentativi» di attaccare le ferrovie europee dall’inizio della guerra su larga scala di Mosca in Ucraina. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva definito l’accusa «infondata».
In un periodo segnato da incertezze e preoccupazioni, il coraggio di Tusk dimostra come Varsavia possa assumere il ruolo di «alfiere e guida del contingente europeo», stabilendo una nuova agenda per la sicurezza e offrendo un modello da seguire per gli altri Stati membri dell’Unione nel contrastare i tentativi di terrorismo russo.