Promemoria per TrumpZelensky spiega perché Putin non vuole la pace e come l’America può salvare il mondo

Le parole del presidente ucraino in un’intervista all’Associated Press raccontano perché la Russia non vuole porre fine alla guerra in modo giusto, ma distruggendo la libertà e l’indipendenza di Kyjiv. Ma l’Ucraina resiste

AP Photo/LaPresse (ph. Julia Demaree Nikhinson)

Vladimir Putin teme i negoziati diretti con l’Ucraina. Nella sua mente, ciò equivarrebbe a una sconfitta e a un segno di debolezza. Per questo continua a spingere la vecchia narrazione secondo cui questa è una guerra tra l’Occidente e la Russia, perché ammettere di stare perdendo contro l’Ucraina sarebbe per lui insopportabile.

Putin segnala disperatamente di voler parlare non con noi, ma con Donald Trump, con l’America. Ma senza l’Ucraina, tali colloqui non porteranno a nulla; senza di noi, sarebbe sbagliato. Se il presidente Trump e io discutiamo di passi concreti per porre fine a questa guerra e definiamo chiaramente il percorso da seguire, allora, forse, dopo, si potrà parlare con i russi.

Putin non ha bisogno di sconfiggere l’Ucraina solo per dichiarare vittoria. Se il mondo scende a compromessi con lui, se rimane impunito, trasmetterà un messaggio pericoloso: l’aggressione funziona. Altri leader autoritari vedranno che ha distrutto la sovranità dell’Ucraina e ne è uscito indenne. Ecco perché qualsiasi colloquio tra Stati Uniti e Russia sull’Ucraina senza l’Ucraina è pericoloso. Nessuno può decidere il nostro destino alle nostre spalle.

Putin non vuole veri negoziati. Continuerà a insistere sul fatto che questa sia una guerra tra la Russia e l’Occidente. Quando il presidente Trump gli dirà che l’Ucraina deve stare al tavolo, Putin cercherà scuse, raccontando ancora la storia della mia illegittimità, prendendo tempo e cercando di evitare la fine della guerra.

Non è un problema di persone, ma della posizione di Putin all’interno del suo stesso Stato. Vuole dimostrare che l’Ucraina non è un attore sovrano, che sta combattendo contro la Nato e l’Occidente, quindi perché mai dovrebbe parlare con l’Ucraina? Nella sua mente, è in guerra con l’America, e crede di stare vincendo. Ma sul campo di battaglia, nonostante tutte le difficoltà, l’Ucraina non gli ha permesso di ottenere la vittoria.

L’idea di un contingente militare straniero fa parte della discussione sulle garanzie di sicurezza, ma da sola non è sufficiente. Non può essere solo una presenza simbolica e sulla carta. Se devono proteggere, dobbiamo sapere esattamente chi è al comando e quale sia il loro mandato in caso di attacco.

Le vere garanzie di sicurezza devono essere globali. Per l’Ucraina, garanzie senza gli Stati Uniti non funzioneranno. Un vero quadro di sicurezza deve includere un esercito ucraino forte, investimenti nell’industria della difesa, produzione di armi in Ucraina sotto licenza statunitense e un sostegno tecnologico e militare a lungo termine. La sicurezza deve essere reciprocamente vantaggiosa.

Per la prima volta da decenni, la Russia si è apertamente allineata con Iran e Corea del Nord, non solo con accordi segreti sulle armi, ma direttamente nella guerra. L’Iran fornisce armi, la Corea del Nord fornisce sia armi sia truppe. Questa non è più solo una questione ucraina; è un’alleanza militare contro tutto l’Occidente, in particolare contro gli Stati Uniti.

Le truppe nordcoreane stanno apprendendo attivamente da questa guerra, ed è una minaccia globale di grande rilievo. Sono arrivate impreparate, ma come i russi non hanno il permesso di ritirarsi, e i comandanti giustiziano i propri soldati se tentano di farlo. Tuttavia, si stanno adattando, stanno acquisendo esperienza reale sul campo di battaglia e assorbendo conoscenze militari cruciali.

Le tattiche di combattimento, le strategie di guerra con i droni e le abilità di sopravvivenza sul campo di battaglia che acquisiscono in Ucraina saranno riportate in Corea del Nord e integrate nel loro esercito. Questo rappresenta una minaccia diretta alla sicurezza degli Stati Uniti, della regione indo-pacifica e di molti altri paesi.

Noi combattiamo, resistiamo, facciamo tutto il possibile per avvicinare la pace. E oggi siamo più vicini che mai in questi tre anni di guerra. Abbiamo difeso il nostro Stato, la nostra indipendenza, il nostro Paese. Abbiamo anche subito perdite immense. Sono profondamente orgoglioso del nostro popolo eroico. Dobbiamo fare tutto il necessario per ristabilire la stabilità e garantire una pace giusta per tutti gli ucraini.

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