Camillo di Christian RoccaArchivio blog – Marzo 2005

Raccolta mensile del blog

Il Washington Post, ieri, sulla lobby neocon verde

Questa qui.

31 marzo


Ritratto breve di un lupo buono

31 marzo


Il caso Schiavo, la religione e il falso mito delle due Americhe

31 marzo


Si sono presi l’Unione europea

La Ue dice sì a Wolfowitz

31 marzo


Ndo’ Kojo Kojo

L’inchiesta “Oil for food” critica Annan per non aver indagato sul figlio e aver distrutto documenti
(link corretto)

30 marzo


Caro Luca, un tempo eri un ragazzo a modino.

Re: no subject

26 marzo


Verde come un neocon

I neoconservatori dirottano anche l’ambientalismo: nuove energie alternative per difendere l’America

26 marzo


Terri Revolution

Kristol contro l’ingerenza dei giudici, Buckley per staccare la spina, Coulter invoca l’esercito

26 marzo


Torna la colonna jazz

26 marzo


La prossima nomina di Bush potrebbe essere Cheney 2008

25 marzo


Alleanza bipartisan contro il Patriot Act

(che, in fondo, non è così malaccio)

24 marzo


Fenomeni

Dunque. Schroeder ha detto sì alla candidatura di Wolfowitz, lo dice l’Herald Tribune, lo dice il Financial Times, lo dice il Foglio. Il Wall Street Journal apre le sue notizie così: “Gli europei non si opporranno a Wolfowitz capo della Banca Mondiale”.
Ecco il titolo di Repubblica (pagina 21):
“Europa ‘perplessa’ su Wolfowitz”

23 marzo


“Not exactly”

Risposta a Luca Sofri

23 marzo


Il Pentagono ribadisce che la miglior difesa è sempre l’attacco

Due documenti strategici di Rumsfeld

23 marzo


Ci siamo presi pure Schroeder

Il cancelliere tedesco è un altro liberal (diciamo socialdemocrat) a favore di Wolfowitz. La Germania dice sì a Wolfie presidente della Banca Mondiale.

23 marzo


Lost in acting

Ho visto queste due prime puntate di Lost. Bello, se solo fosse meno improbabile, con attori meno cani, con una storia più credibile e se a bordo dell’aereo avessero accettato anche qualcuno che non fosse un modello o una modella.
PS
Sono alla quarta fenomenale puntata della serie 3 di 24. Difficile superare Jack Bauer. Copy that.

23 marzo


“Noi comunisti”

Non avendo finito di leggere la Recherche, solitamente non spreco tempo a leggere Liberazione, ma oggi mi è caduto l’occhio su un pirotecnico articolo di Claudio Grassi, un ciccinin critico nei confronti delle parole di Fassino cautamente favorevoli alla politica pro democracy di Bush. Per i pigri, segue un estratto:
“Democrazia: quale democrazia? Quella del Patriot Act e del Military Order, leggi promulgate da Bush all’indomani dell’11 settembre, che consentono al presidente e ai suoi collaboratori di sbattere in galera chiunque senza nemmeno formulare un capo di accusa? Negli Stati Uniti ci sono almeno tremila persone di cui non si sa più nulla. Non noi comunisti, ma gli stessi giuristi democratici americani hanno denunciato l’esistenza di migliaia di desaparecidos. Quale democrazia? Quella di Pelican Bay e delle centinaia di carceri private in territorio statunitense, nelle quali non c’è solo la tortura, lo stupro sistematico, la promiscuità con i bambini, ma anche il lavoro forzato dei detenuti? Tutto questo Fassino lo omette. Come omette l’esautorazione dell’Onu, le menzogne sulle armi di distruzione di massa, le centinaia di miliardi di dollari che gli Usa non restituiscono ai loro creditori e spendono ogni anno in armamenti. Come tace altresì sui 150-200mila morti causati da questa guerra criminale: gente innocente – donne, bambini, anziani – fatta fuori dalle bombe democratiche degli americani e dei loro alleati”.

22 marzo


Provocazioni e Ospitalità

Radio Witt, ore 20:00, trasmette un’eresia: The Carpet Crawlers nella versione cantata dal nano pelato. A provocazione, provocazione e mezzo sulla linea we’ve got to get in to get out:Radio Witt darà ospitalità a una playlist Camillo (non Ruini)?

22 marzo


Cresce la qualità nascosta del giornalismo di Rep.

Dunque. Ieri è arrivata una notizia. Una notizia buona per il governo Berlusconi: è cresciuta l’occupazione. Quest’anno sono stati creati 167 mila posti di lavoro. “Il tasso di disoccupazione è ai minimi da 12 anni”. “Buone notizie, dunque”. Le notizie che avete appena letto (tranne il dato assoluto di posti di lavoro creati) sono dati Istat presi da un articolo a pagina 29 di Repubblica. Il titolo di Rep, a tutta pagina, inspiegabilmente però è questo:
Cresce l’esercito dei disoccupati nascosti“.

Catenaccio:
I senza lavoro ufficiali calano, ma molti hanno smesso di cercare un impiego“.
Molti, in effetti, hanno smesso di leggere Repubblica.

22 marzo


Philip Gourevitch direttore di Paris Review

Uno dei più bravi giornalisti d’America va a dirigere uno dei giornali più noiosi d’America.

22 marzo


I candidati politicamente corretti agli Oscar americani del giornalismo (magazines)

Qui si tifa per Christopher Hitchens, New York Magazine, GQ

22 marzo


Meanwhile

S’è liberato anche un altro paese islamico: il Kirghizistan. A cavallo.

22 marzo


Altri liberal per Wolfowitz

James Rubin, ex assistente di Madeleine Albright nell’amministrazione Clinton e già consigliere di politica estera di John Kerry. Sul New York times ha scritto un articolo per dire che, nonostante tutto, Wolfie è un ottimo candidato per la Banca Mondiale: “But at the World Bank, he will be leading not an army but a painstaking campaign to build respect for the rule of law, openness and good governance through development projects and international cooperation. He will be doing something that Democratic presidents from John F. Kennedy to Bill Clinton have supported – and that today’s Democrats should support, too”.

22 marzo


Festa (con giudizio) per l’amico Fassino

Alla fine il capo Ds riconoscerà la spinta propulsiva del reaganismo

22 marzo


Annan mostra la faccia dura per salvare l’Onu (e se stesso)

22 marzo


About a girl

Non ho un’idea precisa sul caso di Terri Schiavo, ma mi pare assurdo che le si debba staccare la spina nonostante genitori e parenti siano contrari. Mi pare assurdo che sia sufficiente la testimonianza del marito, il quale racconta che lei sedici anni fa glielo disse guardando un film alla tv. Mi pare assurdo che a decidere sia un giudice della Florida. Mi pare assurdo che intervenga il Parlamento con una legge salva non Previti ma Schiavo. Certo, però, che tra la decisione di un Parlamento eletto dal popolo e una Corte, dovrebbe prevalere il Congresso, no? Ma ora non ditemi che cosa ne pensa l’appassionato Antonio Socci, sennò stacco la spina.

21 marzo


Il nano pelato, no!

Radio Witt, alle 20,34, ha trasmesso qualcosa di fastidioso cantato da Phil Collins, con percussioni fatte di applausi elettronici in sottofondo. Il fatto che la canzone sia dei Genesis è un’aggravante.

21 marzo


Ideazione is on the march

Un altro passo avanti verso l’aggregazione dell’arcipelago di blog liberali. Sempre a cura di Ideazione.

21 marzo


Witt Radio

Oggi ho ascoltato la radio di Luca e ho espresso al titolare le mie critiche sulla programmazione troppo easy listening. Avessi tempo, e non mi dovessi servire dell’orrido server di cui si serve lui, gliela farei vedere io Radio Camillo…

21 marzo


Non ci sono più i rumori di una volta

Confessione di un i-podder d’eccezione: Andrew Sullivan

21 marzo


The wrong title

La Mondadori libri ne ha fatta un’altra. Oggi ha annunciato che a maggio, finalmente, uscirà in italiano The Right Nation (potevano aspettare ancora un po’), un libro fondamentale per non prendere abbagli sulla politica americana di oggi. Il titolo in italiano, però, è orrendo, ridicolo e sbagliato: “Con noi o contro di noi – Storia e geografia dell’America che si sente giusta perché è di destra”. Mamma mia.

18 marzo


Bono Volfowitz

Wolfie telefona a Bono degli U2

18 marzo


A Zuccopycat quel che è di Zuccopycat

Era bella la pagina di Vittorio Zucconi (il 17 marzo) su Wolfowitz. Peccato solo le ultime cinque righe in cui si è lasciato andare.

18 marzo


Se ne sono accorti

Il Washington Post s’è accorto che la fidanzata femminista tunisina di Wolfowitz è una dirigente della Banca Mondiale.

18 marzo


Altri liberal a favore di Wolfowitz

Dennis Ross (ex inviato di Clinton in Medio Oriente),

18 marzo


Altri ottimi editoriali pro Wolfowitz

Due sul Financial Times, ma la posizione del giornale è contraria; e questo sul Wall Street Journal

18 marzo


Un governo senza Calderoli, qualsiasi governo, è un governo migliore

18 marzo


Wolfie rules the World (Bank)

Liberal a favore di Wolfowitz: Slate,Los Angeles Times,Washington Post,il senatore Joe Biden

18 marzo


Caccia agli ex embrioni

Sul Foglio di ieri c’era un articolo interessante. Il vescovo di Bologna, Carlo Caffarra, ha spiegato perché è contrario alla fecondazione artificiale in un discorso tenuto nella splendida cornice del Circolo della Caccia. In sintesi: gli embrioni non congelano, ma le quaglie si possono mettere in freezer.

18 marzo


Lucia Annunziata conosce l’America ma non vuol darlo a vedere

Critica spietata al suo nuovo libro

17 marzo


Ermanno Bencivenga conosce due Americhe, in quella buona ci sta solo lui

Un libro Mondadori (e di chi altro?)

17 marzo


Wolfowitz Mondiale

17 marzo


Il volto gentile di Bush prova a convincere anche gli asiatici

Il difficile viaggio cinese di Condi Rice

16 marzo


Grande confusione sotto il cielo neocon

Riviste e scissioni.

15 marzo


Chissà

Chissà se Rep. domani farà ancora la spiritosa sul “partito di Dior” che è sceso in piazza per la democrazia in Libano contrapposto al popolo vero, ai poveri, al partito di Dio (e non si capisce poi perché se in occidente qualcuno cita Dio è un disgraziato retrogrado, mentre se altri lo invocano in medioriente sono persone legate alla tradizione e alla loro cultura).
Chissà tutti quelli che si sono sentiti confortati dalla prova di forza degli hezbollah della settimana socrsa che cosa diranno domani. Chissà. D
a Rep. mi aspetto di tutto. Domenica ha dato la voce al capo degli hezbollah, poi ha dato in una breve la notizia della scarcerazione del candidato dell’opposizione egiziana, infine ha dato credito per una pagina all’ala “riformista” del regime di Mubarak. E solo qualche giorno fa, mentre i libanesi scendevano in piazza per cacciare i siriani, è stata messa in pagina l’ironia di Gabriele Romagnoli-io-sono-a-Beirut-e-le-elezioni-a Baghdad-non-servono-a-nulla. Infine le intervistone al dittatore Assad. Che bel giornale.
(Siccome sono dei fenomeni, è possibile che scrivano grandi cose sulla manifestazione pro democracy di oggi e ci spieghino che loro l’avevano prevista, mentre gli americani sono arroganti e non capiscono nulla)

14 marzo


2005: fuga dalle Nazioni Unite

Ideazione, marzo-aprile 2005

14 marzo


Emanuele Ottolenghi citato da Thomas Friedman

Un fogliante in un editoriale del Nyt

13 marzo


Se ti dico no è no

DR. RICE:  But let me say, I don’t have any desire or intention of running for president.  I’ve never wanted to run for anything, and I just don’t have any desire to do it.
MR. RUSSERT:  Desire or intention?
DR. RICE:  Both.
MR. RUSSERT:  There was a great American named General William Sherman.  and this is what he said, “If nominated, I will not accept.  If elected, I will not serve.”  Will you issue a Shermanesque statement?
DR. RICE:  Tim, I don’t want to run for president of the United States.
MR. RUSSERT:  “I will not run”?
DR. RICE:  I do not intend to run for–no.  I will not run for president of the United States.  How is that?  I don’t know how many ways to say “no” in this town.  I really don’t.
MR. RUSSERT:  Period?  Period?  I will not run as president of the United States.
DR. RICE:  I have no intention.  I don’t want to run.
MR. RUSSERT:  “I will not run.”
DR. RICE:  I think people who run are great.  I don’t want to run.
MR. RUSSERT:  That is a Shermanesque statement?
DR. RICE:  Shermanesque statement.
MR. RUSSERT:  You’re done.  You’re out.
DR. RICE:  I’m done.
MR. RUSSERT:  There’s news.
DR. RICE:  I hope not.
MR. RUSSERT:  Secretary of State Condoleezza Rice who just said she will never run for president, correct?
DR. RICE:  Tim, why do you keep pressing me to make these statements?
MR. RUSSERT:  Well, because if you’re secretary of state, will it affect your ability…
DR. RICE:  I don’t want to run for president of United States.  I have no intention of doing so.  I don’t think I will be president of the United States ever.  Is that good enough?
MR. RUSSERT:  And you will never run?
DR. RICE:  I don’t intend to run.
MR. RUSSERT:  But it’s different.
DR. RICE:  I won’t run.
MR. RUSSERT:  Oh, we got it.
DR. RICE:  All right.  There you go.
MR. RUSSERT:  Thanks very much.

13 marzo


L’America di Bush e il giornalismo di Rep

Sabato, su Repubblica, Emanuela Audisio ha recensito il libro di George Saunders “Il declino delle guerre civili americane”, appena pubblicato in Italia. E ha concluso così la sua recensione:
“Quella raccontata da Saunders è l’America di Bush
che produce shock e terrore, guerre e slogan, povertà vera e morale, che mette i brividi già prima delle azioni, ma che conquista molti cuori arretrati e ignoranti. Magari fosse solo un incubo notturno, almeno lì si potrebbe scegliere di essere dalla parte di chi si ribella”.
Solo che il libro è uscito nel 1996, ed era semmai l’America di Clinton.
(Devo questa segnalazione a un mio simpatico molestatore, ecco perché non lo cito)

13, 14 marzo


Bel pezzo di Sebastiano Messina (Rep)

Su Repubblica c’è un bel racconto di una famiglia truffata via internet da quelle e-mail provenienti dalla Nigeria che ciascuno di noi riceve ogni settimana.

14 marzo


Uno strano titolista al Corriere (e la solita disinformazia di Rep)

Prima pagina: “La Rice apre sull’aborto”.
Perché, scusate, in America l’aborto è chiuso? Ma chi fa i titoli del Corriere, Antonio Socci?
Uno non fa a tempo a criticare il miglior giornale italiano, che poi passa all’altro, Rep, ed è ovviamente peggio. Nell’articolo di Arturo Zampaglione su Rice, ispirato come quello del Corriere da un’intervista di Rice al Washington Times, non c’è una parola, nemmeno una, sulle dichiarazione pro aborto di Condi Rice. Il collettivo avrà deciso di non farlo sapere, ché poi i lettori – tra cui Socci – rischiano di non credere più alla tesi secondo cui al potere ci sono dei fondamentalisti.

14 marzo


Sono un fanatico

Me lo ha detto, nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo, Antonio Socci

12 marzo


Il contesto di Pol Pot

Un nuovo libro razionalizza il male assoluto (e la specificità cambogiana) del mostro khmer rosso.

12 marzo


Charles Krauthammer membro
neocon della Commissione bioetica della Casa Bianca

E’ contrario alla clonazione (anch’io sono contrario alla clonazione)
ma scrive: “The principle I suggested was this: No creating
human embryos for experimentation. That means no to all cloning.
And that means yes to using existing embryos such as the thousands of frozen and/or discarded embryos left over from work by in vitro fertilization clinics — embryos that were created for the purpose of becoming children but which, for one reason or other, were not used. I support that research. The president does not. (…) But note that Bush only preventedfederal funding for it. Bush did not ban it. It continues legally in the private sector”

11 marzo


For the record (e per Ennio Caretto)

L’Economist spiega quello che scrivo da circa due anni, speriamo che ora gli altri giornali si adeguino: “John Bolton è più ‘con’ che ‘neocon’. Ma alla fine è uno dei conservaotri preferiti dai neoconservatori”. Stesso discorso per Condi Rice. (Domani l’articolo tradotto sul Foglio).

11 marzo


Licenziato per deviazionismo

Al direttore – Da ex embrione a ex embrione, vorrei ricordare allo strano filoamericano Antonio Socci che sul Foglio di ieri negava al moviolone la trinità antiamericana e antiliberale costituita dal cattolicesimo, dal comunismo e dal fascismo, come due dei quattro italiani della lista dei sostenitori di Saddam siano politici ciellini (il terzo, by the way, è un prete), come il vicedittatore iracheno conti su un ministro ciellino in qualità di testimone di difesa, come un governatore ciellino accusi la Cia di complotto e come il direttore di un settimanale ciellino a proposito dell’America scrisse: “Di quella società combattiamo il darwinismo sociale, la competizione di tutti contro tutti, e il primato assoluto del denaro. E’ un modello che costringe l’uomo, non lo libera. Un modello pericoloso se esportato da noi”. Quanto al Bush che Socci legge su Repubblica, lasci perdere: in America la fecondazione assistita è libera, ma libera veramente. Forse anche troppo, ma nessuno si sogna di limitarla con leggi in nome di papa re. In America la ricerca privata sugli embrioni è legale, consentita, anzi incoraggiata. Bush è il primo presidente ad aver finanziato con soldi federali la ricerca sugli embrioni, quelli già esistenti, gli stessi che gli strani filoamericani alla Socci sono indecisi se battezzare o gettare nel cesso.
Christian Rocca
Risposta del Direttore
Quel che ammiro in Socci è la sua capacità di mettersi nei pasticci, un eroe dei nostri tempi. Detto questo, gentile Rocca, il fatto che lei sia per noi meglio dell’americanista Bonetto di Fruttero & Lucentini non le risparmierà un licenziamento per deviazionismo. Eppoi non chieda ospitalità ai due poli editoriali del Corriere e di Repubblica, perché, come ha visto, non c’è trippa per i gatti radicali.

11 marzo


Altri ripensamenti neo neocon

Perfino Ted Kennedy.

11 marzo


Tekserve contro Apple Soho

Tekserve è il negozio Mac più bello del mondo, e più Mac che ci sia. Incasinato, de sinistra, con tutti i vecchi modelli Apple in mostra, e con un disributore di Coca degli anni 50 che vende ancora Coke a 10 cents. In un negozio, la filosofia indipendente di Apple. Il negozio di Soho è high tech e asettico, è molto bello ma è un altro genere. Serve a fare grandi numeri, finalmente. Ora Apple ne apre altri due, uno su Fifth ave tra 58 e 59esima a forma di cubo di vetro, come la Piramide del Louvre. E un secondo negozio, più piccolo, vicino il Flatiron.

9 marzo


Caso Sgrena, visto (da vicino) dall’Olanda

Harald Doornbos è un auteorevole inviato di guerra olandese, ex giornalista di un quotidiano comunista. Ha viaggiato verso Baghdad con Giuliana Sgrena e altre due colleghe italiane. Ecco che cosa ha scritto (la traduzione dall’olandese è di un blog olandese. Qui il testo originale):
‘Be careful not to get kidnapped,’ I told the female Italian journalist sitting next to me in the small plane that was headed for Baghdad. ‘Oh no,’ she said. ‘That won’t happen. We are siding with the oppressed Iraqi people. No Iraqi would kidnap us.’
It doesn’t sound very nice to be critical of a fellow reporter. But Sgrena’s attitude is a disgrace for journalism. Or didn’t she tell me back in the plane that ‘common journalists such as yourself’ simply do not support the Iraqi people? ‘The Americans are the biggest enemies of mankind,’ the three women behind me had told me, for Sgrena travelled to Iraq with two Italian colleagues who hated the Americans as well.
(…)
‘You don’t understand the situation. We are anti-imperialists, anti-capitalists, communists,’ they said. The Iraqis only kidnap American sympathizers, the enemies of the Americans have nothing to fear.
(Doornbos tells them they’re out of their mind.)
But they knew better. When we arrived at Baghdad Airport, I was waiting for a jeep from the American army to come pick me up. I saw one of the Italian women walking around crying. An Iraqi had stolen her computer and television equipment. They were standing outside shivering, waiting for a cab to take them to Baghdad.
With her bias Sgrena did not only jeopardize herself, but due to her behavior a security officer is now dead, and the Italian government (prime minister Berlusconi included) has had to spend millions of euros to save her life. It is to be hoped that Sgrena will decide to have a career change. Propagandist or MP perhaps. But she should give up journalism immediately.

9 marzo


“Layla, you got me on my knees”

Il dittatore siriano, una ragazza libanese, Eric Clapton e Bob Marley.
Mark Steyn al meglio.

8 marzo


Si sono presi il Palazzo di giustizia

La gigantesca facciata del Tribunale di Milano è tapezzata da due enormi pubblicità di Economy, settimanale Mondadori, mera proprietà Cav.

8 marzo


Molinari on Pbs

Maurizio Molinari, della Stampa, ospite a the Newshour with Jim Leher.

8 marzo


Festa della donna, editoriale del Corriere a firma di Enzo Biagi

Sesta riga: “Ma se avessi la guida di un giornale, non manderei una donna al fronte, a meno che non faccia la crocerossina. non per maschilismo (noo, ndr) ma sono convinto che in certe situazioni, o per inderogabili bisogni, la diversità si avverte e crea anche imbarazzie problemi”. Complimenti

8 marzo


Elogio di Wolfowitz

Sul New York Times, a firma David Brooks

8 marzo


Uffa

John Bolton non è un neocon, anche se come Bush, Cheney e Rice applica le tesi care ai neocon. Ma è così difficile da capire?
Ennio Caretto: “E’ il neocon per antonomasia”. No, non è vero, manco per niente. Accanto ad altre sciatte imprecisioni, davvero molte, il Corriere non riporta le numerose iniziative multilaterali adottate da Bolton. (Quanto ha scritto il Manifesto non lo commento).
Non dico che il Corriere farebbe bene a copiare il Foglio, ma almeno il New York Times, il Washington Post e il Los Angeles Times.

8 marzo


John Bolton all’Onu

8 marzo


Der Spiegel, settimanale assalito dalla realtà

Sul Foglio di oggi, in italiano, trovate l’ennesimo fantastico articolo di un editorialista di sinistra tedesco, Claus Christian Malzahn, il quale dice le stesse cose che spesso leggete qui. La settimana scorsa sempre sullo stesso giornale (e sempre tradotto dal Foglio) un altro bell’articolo dello stesso autore.

8 marzo


“Assurdo”


La Casa Bianca definisce così la versione, l’ultima o la penultima, di Giuliana Sgrena. Non giudico e non parlo della Sgrena né commento le numerose cose che ha scritto e detto (anzi ho riportato su Camillo le cose sensate che ha detto). Dico però che non capisco come gli idioti che vanno dietro alla tesi dell’agguato premeditato giustifichino il fatto che Sgrena non sia stata “finita” lì, sul terreno, e invece sia stata portata in ospedale dagli americani e sia stata operata alla clavicola dagli stessi che avrebbero voluto ucciderla.

7 marzo


Pannella al meglio

“La resa ai dittatori chiamata Pace” Sul Corriere della Sera

7 marzo


W il Corriere

Ostellino ieri e Galli della Loggi oggi. Parole definitive sulle stupidaggini intorno alla morte di Nicola Calipari dette dalle parti del Manifesto.

7 marzo


Cecchi Paone senatore a vita

Rula Jebreal dice al Corriere che vorrebbe Oriana Fallaci senatrice a vita perché “ho letto ‘Appuntamento con la storia‘ e l’ho trovato bellissimo”. Solo che è un programma di Cecchi Paone, non un libro della Fallaci. Il libro della Fallaci è Intervista con la storia. Chissà cosa vorrà Rula per la Fallaci quando finalmente leggerà “Un posto al sole muore”; “Apocalypse now”; “Elisa di Rivombrosa va alla guerra”, “Incantesimo”, “Compro una vocale a un bambino mai nato” e “Tra moglie e marito”.

7 marzo


Prodi non sa niente

Oggi al Manifesto ha detto che i neocon avrebbero iniziato un ripensamento sulla guerra in Iraq e ha citato un articolo di Edward Luttwak sul ritiro delle truppe pubblicato da Foreign Affairs.
Bene il candidato premier del centrosinistra non sa che
1) Luttwak non è neocon, anzi odia ed è odiato dai neocon
2) Luttwak era contrario alla guerra
4) Luttwak è per il ritiro delle truppe da tempo (ed è ovvio, visto che era contrario alla guerra)
5) Luttwak ha già scritto questo articolo sul New York Times sette mesi fa
6) Foreign Affairs è tutto tranne che una rivista vicina ai neocon
7) lo stesso errore lo fece qualche mese fa Furio Colombo.
Sostiuiranno anche Prodi?

7 marzo


Senza parole

Giorgio Bocca, scrive La Stampa, aderisce a una manifestazione antiamericana organizzata da Campo antiimperialista e a cui parteciperanno anche parecchi brutti ceffi. Al ridicolo si aggiunge il vergognoso: la manifestazione si farà a sant’Anna di Stazzema, luogo in cui nel 44 i nazi fascisti trucidarono oltre 500 civili.

7 marzo


 Mark Steyn


E’ il miglior editorialista dei due mondi

7 marzo


Non s’è mai visto un pacifista che vende armi

Thomas Friedman (New York Times) sull’insensatezza europea di non volersi dotare di un esercito ma di voler vendere armi alla Cina: “If Europe wants to go pacifist, that’s fine. But there is nothing worse than a pacifist that sells arms – especially in a way that increases the burden on its U.S. ally and protector”.

7 marzo


“Please send this message: I am not Saddam Hussein. I want to cooperate”

Il dittatore siriano, terrorizzato, a Joe Klein su Time magazine.

7 marzo


Esportare Camillo in Francia

Merci

7 marzo


Giuliana Sgrena è certa: “Non è stato un attacco premeditato” (Corriere della Sera)

Intervista dal Corriere della Sera, pagina 2:
<Giuliana ne è certa. Non ha una spiegazione per quel che è successo, ma ne è certa: “Quello degli americani non è stato un attacco premeditato”>.
Accanto c’è un’intervista a Pier Scolari, “l’unico simona” di questa vicenda: “E’ stato un agguato. Volevano ucciderla perché sapeva troppo”.
Nello stesso articolo, Sgrena dice di aver vissuto il suo rapimento come “un fallimento delle mie convinzioni. Io in fondo sono stata rapita perché cercavo di far parlare i profughi di Falluja, e mi trovo in mano a questi, ai quali non importa nulla del fatto che sono contraria alla guerra”.

6 marzo


In difesa di Eugenio Scalfari

Oggi sul Giornale berlusconiano, il direttore Maurizio Belpietro ha replicato alle accuse di Scalfari con un articolo dai toni “criminosi”, direbbe un noto collaboratore del Giornale. O forse soltanto penosi e ridicoli. Estratti: “Per spazzar via il cumulo di bugie, la cosa più semplice sarebbe quella di mettere tutto nelle mani di un avvocato… Scalfari però è uomo che merita qualcosa di più di una citazione giudiziaria”.
Belpietro non dice che cosa intenda con quel “qualcosa in più”, poi finisce il suo editoriale riprendendo un antico articolo con cui Scalfari, secondo Belpietro, mise alla gogna “venti nomi da ricordare”. Conclude Belpietro: “A noi non servono ‘venti nomi da ricordare’. Ce ne basta uno. Il suo”.

6 marzo


Senza parole

Sergio Romano su Panorama spiega che Sharon non ha cambiato idea: in realtà non vuole che la Palestina diventi uno stato indipendente.

6 marzo


E perché?

E perché dovrei sprecare tempo a commentare l’ennesimo e disgustoso passo verso la nullità compiuto da una sinistra (e da un Calderoli) che crede che gli americani volessero ammazzare l’inviata del giornale comunista, salvo poi portarla all’ospedale e operarla alla clavicola? Viviamo in un posto dove un tizio del calibro di Pier Scolari detta la linea a Pier Fassino. Che pena. Ma, per fortuna, anche dove c’è gente come Nicola Calipari.

6 marzo


Republicones siriano-romagnoli

Ieri Romagnoli-io-sto-a-Beirut ne ha fatta un’altra. Stavolta a proposito di Walid Jumblatt, oggi lodato in America (molto meno a Largo Fochetti) perché ha detto che senza l’invasione in Iraq non ci sarebbe stato il voto né la rivoluzione democratica in corso in medio oriente. Una frase che, sebbene ripetuta su tutti i giornali del mondo, compresi Foglio e Corriere, Repubblica non ha riportato, men che meno Romagnoli. Il quale, peraltro, in questa intera pagina su Jumblatt non ha trovato lo spazio per riprenderla. Però il polemista Romagnoli che ne sa una più del diavolo ha scritto questo: “I neocon lo hanno riscoperto e lui si è scoperto praticamente neocon. Chi mai ricorderà che due anni fa si rammaricò che Paul Wolfowitz fosse scampato a un attentato a Baghdad?”. Chi mai? Il Foglio, il giorno prima. Con l’esatta citazione della frase: “Walid Jumblatt, un signore che nell’ottobre del 2003, quando Paul Wolfowitz scampò a un attentato a Baghdad, disse: “Speriamo che la prossima volta gli spari siano più precisi ed efficaci, così ci potremmo liberare di questo microbo e di gente come lui che a Washington diffonde disordine nelle terre arabe, in Iraq e in Palestina”.

6 marzo


Due, e siete già a casa

6 marzo


Altri ripensamenti

4 marzo


La lista (e il Pnac europeo)


Parla Bill Kristol.

3 marzo


I neo neocon


Revisionismi d’occidente e d’oriente

2 marzo


Perché si diverte


Un fenomenale Fausto Bertinotti ieri sera a Otto e mezzo. Ha dato di comunisti ai diessini e vabbè, ma è stato fenomenale quando Ritanna Armeni gli ha chiesto a che cosa fosse dovuto questo nuovo sentimento democratico in Medio Oriente. (Prendo dai commenti di Rolli parte del transcript più quello che mi ricordo io):
Bertinotti: “Intanto non è proprio una primavera… diciamo che ci sono dei segnali… sono accenni democratici anche piuttosto contraddetti… Questo è accaduto perché hanno sentito il vento del mondo. E il vento principale è quello portato dal movimento dei movimenti…”
Ferrara: “Cioè, sta dicendo che la democrazia in Iraq l’hanno portata i no global? (risata)
Bertinotti: (risata di imbarazzo) “Le elezioni in Iraq sono state portate anche dagli americani… ma le donne che hanno votato sono le stesse donne di Porto Alegre… su questo non c’è dubbio”.

2 marzo


Dove va Wolfowitz

2 marzo


La Repubblica siriano-romagnola/3

Assad smentisce un passaggio dell’intervista concessa Rep.
Assad ha promesso di ritirare le truppe dal Libano entro pochi mesi
Condi Rice dice che ci sono prove evidenti del ruolo siriano nell’attentato di Tel Aviv

2 marzo


Una piccola buona notizia

La Corte Suprema abolisce la (già rara) pena di morte per i minorenni

2 marzo


Tutto è cominciato il 14 febbraio 1989

2 marzo


Un fantastico, come sempre, Mark Steyn

2 marzo


Il contagio

1 marzo


“Non sono affatto conservatori”

La destra americana contro i neocon, con gli stessi argomenti che usa la sinistra italiana, ma perlomeno la destra americana sa che i neocon non sono di destra.

1 marzo


I republicones siriano-romagnoli

Anche oggi Rep. continua. Gabriele Romagnoli, in due articoli, non lega nemmeno di striscio, come fanno i giornali di tutto il mondo e gli stessi leader dell’opposizione libanese, la rovoluzione di Beirut alla politica estera americana e all’abbattimento del regime di Saddam. Rep., poi, si autocelebra per l’intervista soffietto di due pagine al dittatore siriano pubblicata ieri (che tempismo!). E scrive che ieri Al Jazeera, ma guarda un po’, ha addirittura aperto i suoi notiziari con l’intervista di Repubblica ad Assad: “Particolare rilievo è stato dato alle frasi con cui Bashar al Assad definisce la Siria essenziale per il processo di pace”. Ma non si rendono conto di quanto sono ridicoli? Infine il titolo dell’articolo di Bernardo Valli: “Strategia dell’odio e lampi democratici”. In realtà è evidente che il titolo giusto per il resto del mondo, specie quello arabo, è inverso: “Strategia democratica e lampi d’odio”.

1 marzo


“George Bush è lo Steve Jobs della politica mondiale”

Lo ha scritto Die Welt, mica Camillo.
(E, come ha raccontato Luca Sofri su Vanity Fair, Bush è anche un iPodder)

1 marzo


Contrordine compagni

I neocon sono churchilliani, spiega il NYT

1 marzo


Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter