Circondato da 21 bambini nati da embrioni scartati, ieri George Bush ha ribadito di essere “fortemente contrario” al progetto di legge che chiede soldi federali per la ricerca scientifica sulle staminali embrionali. Se sarà approvata, Bush porrà il suo primo veto da quando è presidente: “Distruggere una vita umana nascente per la ricerca solleva gravi problemi etici, e molti americani considerano immorale tale pratica. Lo Stato ha il dovere di usare responsabilmente i soldi della gente, sia sostenendo importanti obiettivi pubblici sia rispettando i confini morali”. Bush ha riconfermato che gli scienziati hanno già fondi federali per ricercare sugli embrioni creati prima del 2001, “quindi possono esplorare le potenziali applicazioni di queste cellule”, senza bisogno che Washington offra ulteriori incentivi né che incoraggi “la distruzione di vite umane nascenti”. Bush ha ricordato che “il sostegno privato e i soldi pubblici di parecchi Stati ammontano a svariati miliardi di dollari, quindi non c’è urgente bisogno di ulteriori fondi federali che, peraltro, anche senza alcun limite, non arriverebbero a quelle cifre”. Bush è convinto che sia possibile far avanzare la ricerca senza violare i principi etici, così “sostiene con forza” una legge alternativa che finanzia la ricerca sulle staminali prese dalla placenta e dal cordone ombelicale dopo la nascita.
25 Maggio 2005