Camillo di Christian RoccaI saggi di Bush sulla bioetica sono molto saggi (prendere appunti)

New York. Il Consiglio di bioetica nominato nel 2001 da George W. Bush ha appena presentato un libro bianco sulle "fonti alternative alle cellule staminali pluripotenti". I risultati sono sorprendenti e utili al dibattito italiano sui referendum del 12 giugno. I saggi iper conservatori del presidente americano, guidati dal filosofo straussiano Leon Kass, sono convinti che esista un modo di salvaguardare la scintilla di vita senza per questo chiudere la porta alle richieste degli scienziati. L’embrione è vita, sostengono. Merita rispetto e cautela. Va difeso, così come vanno difese le aspettative scientifiche in campo biomedico. Una soluzione, anzi quattro soluzioni, a questo dilemma etico sono state trovate e presentate al presidente Bush.
Il libro bianco di Kass segue le riflessioni contenute nel rapporto del gennaio 2004, quello che monitorava la ricerca scientifica sulle cellule staminali. In questo caso, il documento fornisce quattro diversi approcci alternativi in modo da avviare la discussione sugli aspetti etici e pratici delle nuove tecniche elaborate nelle più importanti università d’America.
Nella lettera inviata a Bush, Leon Kass scrive: "Abbiamo cercato di percorrere modi per ottenere cellule staminali umane pluripotenti, geneticamente stabili e adulte, cioè cellule equivalenti alle staminali embrionali, senza ricorrere alla creazione, alla distruzione o al danneggiamento di embrioni umani". Le alternative sono cellule staminali prese da embrioni morti; cellule staminali prese da embrioni vivi, ma senza danneggiarli; cellule staminali estratte da simil embrioni creati con la bio-ingegneria; cellule staminali riprogrammate da cellule adulte. Alcuni membri del Consiglio non condividono tutte le soluzioni offerte: c’è chi sostiene siano troppo rischiose e chi crede sia meglio andare avanti con le attuali tecniche già sperimentate o con la clonazione terapeutica.

Le quattro proposte
Negli ambienti scientifici, la prima proposta è conosciuta come Landry-Zucker. Si basa sul fatto che oggi è ritenuto moralmente accettabile l’espianto con consenso degli organi vitali da un essere umano dichiarato morto. Allo stesso modo, sostengono i saggi di Bush, si possono estrarre cellule da esseri umani non-sviluppati, cioè da embrioni, purché ovviamente siano dichiarati morti. Questi sono gli embrioni creati per la fecondazione artificiale e poi inutilizzabili. Molti embrioni fecondati in vitro arrestano naturalmente il proprio sviluppo sicché non possono più essere impiantati nell’utero della donna. La proposta deve essere ancora provata, ma secondo il Consiglio è tecnicamente possibile cominciare subito i test. Nonostante sollevi gravi problemi etici, il Consiglio ritiene sia eticamente accettabile avviare la sperimentazione.
La seconda alternativa parte dal fatto che, in teoria, linee staminali pluripotenti possono essere create da un piccolo numero di cellule rimosso da un embrione umano vivente. Secondo alcuni scienziati esiste uno stadio dello sviluppo embrionale che consente di estrarre senza danneggiare l’embrione alcune cellule capaci in seguito di svillupare in vitro staminali pluripotenti. Questo tipo di estrazione si fa già sugli embrioni fecondati artificialmente, quando si conducono le diagnosi pre-impianto. Il Consiglio crede che in questo caso il rischio di danneggiamento sia troppo alto, quindi ritiene sia meglio sperimentare sugli animali anziché sugli embrioni umani.
Queste due prime ipotesi sono legate alle tecniche di fecondazione assistita, ma negli Stati Uniti non ci sono leggi federali che la regolamentino, che limitino il numero degli embrioni o che assottiglino le possibilità di diagnosi pre-impianto. Le poche norme esistenti (del 1992) riguardano "la protezione del consumatore", cioè della coppia che ricorre alla fecondazione artificiale, nonché gli standard qualitativi dei laboratori clinici. Poi c’è una serie di confuse e contraddittorie leggi statali che si preoccupano di garantire l’accesso ai servizi e la copertura assicurativa degli interventi. In America tutto è lecito. Non ci sono limiti. La fecondazione eterologa è ammessa, così come la fecondazione di una coppia di lesbiche. C’è il commercio del seme, e sia le cliniche sia le coppie possono comprare spazi pubblicitari sui giornali per cercare seme maschile con caratteristiche specifiche.
La terza proposta alternativa alla ricerca sugli embrioni è stata studiata, ma non ancora testata, da uno scienziato membro del Consiglio, William Hurlbut. L’idea è quella di costruire un simil embrione, "a biological artifact", che non abbia lo status morale dell’embrione umano. La tecnica è simile a quella del trasferimento nucleare utilizzato per la clonazione, ma il risultato è un’entità che non ha le caratteristiche essenziali e le capacità dell’embrione umano, pur restando una fonte di staminali pluripotenti. La quarta alternativa propone di riprogrammare le cellule somatiche adulte, ma non è ancora scientificamente praticabile.
L’approccio pratico si può rintracciare in tutte le altre questioni bioetiche affrontate dal Consiglio. Nel marzo del 2004, il i saggi di Leon Kass hanno presentato un rapporto dal titolo "Reproduction and Responsibility. The Regulation of New Biotechnologies" per fare il punto sugli aspetti etici e morali della fecondazione assistita, per analizzare le norme esistenti in materia e per suggerire dei provvedimenti legislativi di carattere generale. I saggi di Bush hanno semplicemente consigliato di proibire il trasferimento di embrioni umani nel corpo di animali; di proibire la creazione di ibridi metà umani e metà animali; di proibire il concepimento di un bambino tramite mezzi diversi dall’unione tra un ovulo femminile e il seme maschile e di proibire la vendita e ilcommercio di embrioni umani.

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La fecondazione assistita da un medico, dunque, non pone particolari problemi etici ai saggi iperconservatori di Bush. Altra cosa è la clonazione. Altra preoccupazione desta la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali. Ma in entrambi i casi, gli esperti di Bush non dicono di no e basta, provano e trovano soluzioni alternative. I saggi per esempio hanno chiesto di vietare la clonazione a scopo riproduttivo, quella per far nascere esseri umani, mentre si sono limitati a suggerire una regolamentazione o al massino un moratoria per quella a scopo di ricerca terapeutica (Human Cloning and Human Dignity: An Ethical Inquiry, luglio 2002).
Negli Stati Uniti non ci sono nemmeno leggi che impediscono la ricerca scientifica sugli embrioni umani. Il 9 agosto del 2001, il presidente Bush ha addirittura deciso di finanziare con soldi federali le linee di cellule staminali embrionali già esistenti a quella data, ma solo se non più utilizzabili a fini riproduttivi. Il governo di Washington non finanzierà la sperimentazione sugli embrioni creati successivamente al 9 agosto 2001, ma non ha imposto alcun divieto sulla ricerca scientifica finanziata dai privati.

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