Non ditelo a Pistolini
Si può perdere la testa (parlo di me) per un disco di un
improbabile duo indie-rock formato da una pianista-cantante-autrice di
12 anni e da sua sorellina-batterista di anni 10? Sì, si può.
30 giugno
Ecco
Gli amici dei tagliatori di teste chiedono ufficialmente un seggio permanente al Consiglio di Sicurezza. La conferenzadei paesi islamici (OIC), un’organizzazioncina che vi raccomando, vuole
un posto al Consiglio di sicurezza Onu per un paese islamico.
L’OIC, per dirne una, dice di avere sede a Jedda “in attesa della
liberazione di Gerusalemme”. Scopo dell’organizzazione è,
“in absolute priority”, liberare Gerusalemme e Al Aqsa
“dall’occupazione sionista”.
30 giugno
Elezioni libere, ostaggi un po’ meno
Il
sito Java pubblica una serie di foto del 1979 che mostrano il nuovo
presidente iraniano affacendato con gli ostaggi dell’ambasciata
americana. (grazie a Buzzurro)
30 giugno
Norman Mailer contro Michiko Kakutami
Lo
scrittore americano ne ha dette di tutti i colori contro la principessa
delle recensioni del New York Times, una che gli ha (giustamente)
stroncato i libri. “”Kakutani is a one-woman kamikaze. She disdains
white male authors, and I’m her number-one favorite target. One of her
cheap tricks is to bring out your review two weeks in advance of
publication. She trashes it just to hurt sales and embarrass the author
. . . But the Times’ editors can’t fire her. They’re terrified of her.
With discrimination rules and such, well, she’s a threefer: Asiatic,
feminist and, ah, what’s the third? Well, let’s just call her a twofer.
They get two for one. She is a token. And, deep down, she probably
knows it.”
30 giugno
“Nel meritevole libro”
Il blog Antikomunista recensisce CONTRO L’ONU
30 giugno
Cia a Milano
Non conosco i dettagli dell’operazione Cia a Milano contro i
fondamentalisti sospettati di legami col terrorismo. E in realtà
non mi interessano granché. Ma noto che ogni volta che gli
americani fanno ciò che gli “anti Bush” dicono bisognerebbe fare
contro i fondamentalisti, cioè non la guerra ma operazioni di
intelligence per sconfiggere Al Qaida, si scopre che non vanno bene
nemmeno queste. Succede oggi a Milano. E’ successo ieri in Pakistan.
Dunque: la guerra no. Ok. Le operazioni coperte no. Il carcere no,
perché in America c’è la pena di morte o Guantanamo.
Insomma lo schema deve essere questo: processo ordinario come contro i
borseggiatori d’autobus. Ipotesi peraltro già tentata, col
successo che sappiamo, da Clinton negli anni 90. Ma non solo: il
seguito di questo processo ordinario deve essere una sentenza di
assoluzione perché in realtà questi terroristi sono
resistenti e i resistenti all’occupazione militare, secondo le norme
internazionali emanate dall’Onu, non sono terroristi ma gente da
tutelare. Nel mondo occidentale oggi la differenza è tra chi ha
visto che cosa è successo l’undici settembre e quindi vorrebbe
sconfiggere il nemico e chi ha visto che cosa è successo
però dice che dovremmo capire le ragioni dell’odio che il nostro
nemico ha nei nostri confronti. Che gli italiani e gli europei non
stiano tra i primi e non sostengano gli americani è una cosa
incredibile: ma come fanno a non capire che nel momento in cui a
Washington si romperanno le scatole di morire e di spendere anche per
noi, e per giunta essere presi per il culo, poi toccherà a noi
combattere o, come abbiamo spesso fatto nello scorso secolo, arrenderci?
29 giugno
E’ arrivato iTunes col Podcast
29 giugno
Correzione dell’Anno
“Michael Schiavo is not suffering from a debilitating medical
condition. Due to an editing error, Derek Melot’s June 21 column
assigned a condition to Michael Schiavo actually suffered by his wife,
Terri.”
— the Lansing, Mich., State Journal
29 giugno
Per quelli che “ora l’America tratta”
29 giugno
Caretto, il nuovo Zuccopycat (senza peraltro essere Zuccopycat)
Ennio
Caretto ha scritto sul Corriere che la doppia sentenza della Corte
Suprema sull’esposizione dei dieci comandamenti (no dentro le aule dei
tribunali, sì come monumento nel parco davanti l’edificio del
governatore) “ha aggravato il solco tra l’america laica e
liberal da un lato e quella religiosa e neocon (sic)
dall’altro”. E via di questo passo.
Il primo editoriale
del New York Times, dico del New York Times, invece ha questo titolo:
“La Corte afferma la separazione tra stato e chiesa”.
28 giugno
Ma Marcello Veneziani ci è o ci fa?
Non
tanto perché crede che Rafsanjani sia il presidente iraniano
uscente (anche se questa palese ignoranza, da sola, dovrebbe far
riflettere sul resto) ma per il senso del suo articolo
sintetizzato in questa frase: “In Iran non è sorto un
dittatorello cattivello che avvelena e uccide i suoi rivali e fonda uno
staterello canaglia. No, qui siamo davanti a un grande paese e a libere elezioni con un verdetto impressionante, oltre il 60% di votanti”.
28 giugno
Quando si scherza si scherza
Posso
accettare tutto, perfino la trasformazione in Soglio o Figlio del
Foglio, ma finché si scherza si scherza. Quando si parla di cose
serie è diverso. Per esempio le recensioni musicali di Stefano
Pistolini, americanologo del Foglio. Prima ha preso in giro il
meraviglioso album di Giovanni Allevi e coloro che ne parlano bene
(prima recensione preventiva, come la guerra in Iraq; sul Foglio, prima
intervista su Vanity Fair scritta da Luca Sofri, e tutto grazie a
Michele Boroni). Oggi esalta lo schifoso, ripeto schifoso, disco di uno
dei più grandi geni del rock, Brian Eno. Non compratelo, fa
schifo ed è inutile. Infine ha recensito il disco dei
Foo-Fighters, “un fiotto d’energia”, ma evidentemente ha ascoltato solo
il primo dei due cd. Il secondo è esattamente l’opposto, calmo,
lento, senza energia. E, peraltro, molto bello.
28 giugno
Secondo Rep. i radicali andranno col centrosinistra
Io
non ci credo. Non credo né a questa ipotesi né,
ovviamente a Repubblica. Se fosse vero non vedo l’ora di assistere a un
comizio Capezzone-Bindi, a un programma comune Pannella-Folena e alla
politica estera di Diliberto-Bonino. E aspetto con ansia un vertice a
tre Bandinelli-Zapatero-e-come-si chiama-il-nuovo pupillo-dei-mullah.
Auguri.
28 giugno
Per quelli che ancora ripetono il mantra
Qualche
giorno fa, sul Washington Post, Kofi Annan in persona ha scritto che
l’Onu in Iraq è attivissimo e che ha ottenuto risultati
formidabili, nonostante i media internazionali non lo abbiano
raccontato. Secondo Annan le cose in Iraq procedono bene. Non ho visto
grandi articoli su questo. Ecco spiegato tutto: ai giornali l’Onu
interessa soltanto quando fa l’antiamericano.
28 giugno
Quel disastro (dittatura comunista in Europa orientale) provocato dalla seconda guerra mondiale
Due domeniche fa, Bob Kagan sul WaPo ha scritto il pezzo definitivo sui
“disastri” che solitamente seguono le guerre, anche quelle che nessuno
mette in discussione.
28 giugno
Sudoku, non so cosa sia e non ne voglio sapere
Luca
Sofri non parla d’altro, quindi gli segnalo che codesto gioco
giapponeese si gioca sui giornali di Taiwan e di Tiblisi. La settimana
scorsa è comparso sul Los Angeles Times, dopo mesi che il New
York Post e altri giornali (una sessantina) lo scorso autunno hanno
cominciato a pubblicarlo. Il primo in assoluto è stato il New
Zealander. (notizia tratta da Newsweek)
28 giugno
Aldo Rizzo, su La Stampa, a proposito di CONTRO L’ONU
28 giugno
Non sanno che cosa dicono
Il
Riformista oggi: “La vittoria elettorale di Mahmoud Ahmadinejad… E’
un campanello d’allarme per tutto il Medio Oriente, così
come lo è per i paesi occidentali. Perché la nomina
a presidente, tramite elezioni più o meno libere, ci
obbliga a prendere in considerazione due cose: in primis che
l’effetto domino della democrazia esportata in Iraq, la cosiddetta
primavera mediorientale, si è arrestato; e in
secondo luogo, che – e in Medio Oriente più spesso che altrove”.
27 giugno
Sergio Romano a favore dell’Onu
Sospiro di sollievo di Camillo
27 giugno
Se vi è piaciuto il Codice da Vinci andrete matti per il Downing Street Memo
Il
solito strepitoso Christopher Hitchens, uno dei pochi a sinistra che su
queste cose ragiona. Ripeto: uno dei pochi a sinistra che su queste
cose usa il cervello.
Fantastico anche il finale contro il deputato
repubblicano che nel 2001 propose di ribattezzare freedom fries le
french fries e che ora, a causa del memo o del codice da vinci, vuole
ritirare le truppe dall’Iraq: “He was a moral and political cretin when
he did that and, not to my surprise, he has been unable to stop being a
moral and political cretin since”
27 giugno
Corriere ed Espresso
Che
i giornali italiani non siano letti dalle gente normale è noto.
Che non siano letti nemmeno dai giornalisti che li fanno è meno
noto, ma è certo. Il Corriere, per esempio, lunedì o
martedì ha pubblicato con grande evidenza un “documento” di
Moises Naim su John Bolton e Robert Mugabe. Peccato l’avesse già
fatto tre settimane prima l’Espresso.
26 giugno
Corriere (Venturini)
Oggi il Corriere spiega che la vittoria degli islamo-fascisti nelle elezioni
non democratiche iraniane controllate dagli islamo-fascisti è
colpa di Bush.
26 giugno
Repubblica (Zuccopycat)
Oggi Rep. (con Zuccopycat) racconta la “crociata” dell’anziano leader
evangelico Billy Graham a New York e ci spiega che costui è
l’uomo che ha convertito Bush, ma non dice una parola sul fatto che con
lui sull’altare di New York ieri c’erano Clinton e signora.
Parola del signore: “Let Hillary run the country”. Rep. non se ne
è accorta, Zuccopycat non ci è andato, la presenza dei
Clinton avrebbe rovinato il solito quadretto propagandato da Rep sul
pericolo della destra evangelica oggi al potere o tutte e tre le cose
insieme?
26 giugno
“Risente in maniera positiva della lezione laica di Leonardo Sciascia”
Salvo Fallica, sul Riformista, recensisce più che benevolmente CONTRO L’ONU
26 giugno
“Quei chiodi piantati”
Caterina Giojelli, su Tempi, recensisce CONTRO L’ONU
26 giugno
“Il nostro”
Maurizio Stefanini, sul Foglio, a proposito di Contro L’Onu e di altri libri sulle Nazioni Unite
26 giugno
Caraibi
Una settimana. Saluti
17 giugno
“Rocca preferisce la Gad all’Onu”
Titolo fenomenale del Riformista. Salvo Fallica recensisce CONTRO
L’ONU. (Sito del Rif. è a pagamento. Se qualche abbonato me lo
vorrà mandare, lo leggerò con piacere in spiaggia)
17 giugno
“La tesi è forte”
Gualtiero Vecellio, su L’Avanti della Domenica, recensisce CONTRO L’ONU.
17 giugno
La Camera ha approvato la legge anti (questa) ONU
Nonostante
il no della Casa Bianca, la Camera di Washington ha approvato la legge
che riduce del 50 per cento i finanziamenti Usa all’Onu se non saranno
approvate almeno 32 delle 39 riforme proposte (Ai cretini che dicono:
ecco consumanta la vendetta sull’Iraq va ricordato che a) Bush era
contrario e che b)negli anni di Clinton il Congresso rifiutà di
pagare interamente la quota americana)
17 giugno
Iran/3
Ottime,
davvero ottime, le parole di Bush, di Condi Rice e di Elizabeth Cheney.
Chi altro parla in favore della democrazia e della libertà, se
non i fondamentalisti di destra della Casa Bianca?
Naturalmente Sean Penn, gli europei e i realisti di destra e di sinistra considerano vere le elezioni degli ayatollah.
17 giugno
Iran/2
Il
New York Times dice nel suo editoriale che le elezioni in Iran sono un
falso e che Bush ha fatto bene a dirlo. La conclusione dell’editoriale
è ridicola. Solo chi ha paura di dar ragione ai neocon
può elaborare la seguente loffissima frase: “The world would be
better off if Western leaders used their little influence to press for
more authentic democracy in Iran”.
17 giugno
About a girl
L’autopsia
dunque ha stabilito che Terry Schiavo aveva il cervello atrofizzato. I
sostenitori della sua uccisione (sì, al mondo ci sono fan
sanguinari favorevoli all’esecuzione di una ragazza handicappata.
E la cosa increbile è che sono quasi tutti, mi viene da ridere,
“di sinistra”) dicono: “Avete visto? Avevamo ragione noi”. Cioè:
era scema, giusto quindi ucciderla. Ma costoro, che poi si stupiscono
perché perdono elezioni e referendum, non si rendono conto che
il punto non era medico o scientifico o religioso. Il punto era che i
genitori di una povera ragazza handicappata non volevano che la loro
figlia fosse uccisa innocente, dall’ex compagno e col timbro di un
tribunale. Volevano starle accanto. Pagare le spese di tasca propria. E
magari anche sperare. Ma davvero ci vuole così tanto a capirlo?
17 giugno
I neocon verdi
Thomas Friedman si occupa del think tank Set America Free. Camillo ne scrisse quialcuni mesi fa. In Italia di cose serie come queste se ne occupano soltanto i radicali.
17 giugno
Ci divertiremo anche il prossimo anno
Massimo Moratti, oggi, Corriere della Sera, pagina 29: “Basta fenomeni… Non sono la Banca d’Italia”
Massimo Moratti, sempre oggi, sempre Corriere della Sera, ma a pagina 31:
“San Siro non mi convince. Voglio costruire un impianto tecnologicamente avanzato”
17 giugno
A pranzo con i corrispondenti europei nella sala ovattata del Council on Foreign Relations
Cose che voi umani ed ex embrioni non avete mai visto
17 giugno
Iran
Bush dice quello che bisognava dire sulle elezioni-farsa in Iran. Ma meglio di lui lo ha detto Michael Ledeen, uno dei pochi in Occidenti a battersi perché gli Usa (gli altri figuriamoci) aiutino i democratici iracheni.
17 giugno
Era troppo bello, in effetti
Opinionfranca chiude
17 giugno
Tre notizie una dietro l’altra mica male
In Iraq è stato raggiunto l’accordo tra sciiti e sunnitiper la partecipazione di questi ultimi alla scrittura della nuova costituzione permanente
Il più stretto collaboratore di Zarqawi è stato catturato a Mosul
Il nuovo ambasciatore in Iraq, il neocon Zalmay Khalilzad, dice che Osama non è in Afghanistan. Secondo il NyTimes è un velato avvertimento ai servizi segreti pakistani
16 giugno
Buonanotte Onu
Due e-mail inguaiano Annan per Oil for food. L’America preme per riformare il Palazzo di Vetro
16 giugno
Rep. confonde i teocecc con i teocon o con i neocon o con qualcos’altro
Aridatece Zuccopycat
16 giugno
E magari anche un locale di cabaret
Cose da non crederci. Roberto Mancini: “Così abbiamo aperto un ciclo”
15 giugno
Neocon contro Kissinger, di nuovo. Sulla Cina
15 giugno
L’intervista di fine mandato
Mark Bowden, l’autore di Black Hawk Down, intervista in lungo e largo per l’Atlantic Monthly, Paul Wolfowitz. E’ imperdibile, ma a pagamento
14 giugno
Un esperto laico di Bush spiega perché la battaglia per la moralità bioteca è liberale
14 giugno
Tocqueville è la cosa più bella che c’è
Davvero complimenti ad Andrea Mancia e al gruppo di Ideazione. Insieme con Notizie Radicali, possiamo dire di aver fatto un gigantesco balzo avanti nell’informazione su Internet.
13 giugno
Ciao Ermanno
E’ morto Ermanno Krumm, poeta. Era una brava persona
13 giugno
Niente, era una minchiata anche questa
Titolo del New York Times:
“Prewar british memo says war decisione WASN’T made”
13 giugno
Gradi di separazione
Cena, ieri sera, con una coppia di australiani. Battuta: conoscete
Crocodile Dundee e Nicole Kidman. Lei: Sì, Nicole era mia
compagna di classe.
13 giugno
Take a walk on the Meatpacking district
Domenica
pomeriggio Lou Reed passeggiava solo soletto nel quartiere più
hip di Manhattan. Aveva fatto spese. Indossava un impermeabile. C’erano
circa 40 gradi.
13 giugno
Perfect Latte
Da
ieri, solo da Starbucks, è in vendita il nuovo disco di Alanis
Morissette. E’ la versione acustica, dieci anni dopo, di Jagged little
pill. Non lo ascolterete su Wittgenstein Radio.
13 giugno
Poi dite che non ve l’avevo detto
Editoriale del Washington Post a proposito del Patriot Act:
Although
the Patriot Act has become a catch phrase for civil liberties
anxieties, it in fact has little connection to the most serious
infringements on civil liberties in the war on terrorism. It has
nothing to do with the detention of Americans as enemy combatants, the
abuse of prisoners captured abroad or the roundup of foreigners for
minor immigration violations…
These have sparked controversy more
because of abuses they might permit than because of anything that is
known to have happened. Indeed, there is little evidence of abuse —
and considerable evidence that the law has facilitated needed
cooperation. Based on what’s known, it merits reauthorization with
minor modifications.
13 giugno
Finalmente una buona notizia
12 giugno
Nuove conferme sulle torture a Guantanamo: Al 20esimo dirottatore dell’11 settembre hanno fatto sentire la musica di Christina Aguilera
Time
magazine è entrato in possesso del segretissimo rapporto sugli
interrogatori a Mohammed al Qahtani, l’uomo che è accusato di
essere il 20esimo dirottatore dell’11 settembre. Per ottenere
informazioni gli americani cattivi lo tenevano in isolamento, sveglio e
in piedi, lo circondavano di donne, gli toglievano i vestiti, gli
mostravano dei cani e gli facevano sentire la terribile musica di
Christina Aguilera.
12 giugno
Non seguite i soldi
Frank
Rich, sul New York Times, ricorda che la famosa frase “Follow the
money” non era di Gola Profonda e non è mai comparsa negli
articoli di Woodward e Bernstein (è comparsa invece in quelli
dei nostri Carl Bonini e Bob D’Avanzo). E’ piuttosto un’invenzione
hollywoodiana. E’ fiction. Una battuta scritta dallo sceneggiatore del
film Tutti gli uomini del presidente, William Goldman, già
autore del Maratoneta e di Butch Cassidy e Billy the kid.
12 giugno
Seguite Frank Wills
Il vero eroe del Watergate. Ritratto di un ragazzo nero di 24 anni,
senza il quale non ci sarebbe mai stato lo scandalo. Era il vigilantes
che denunciò l’irruzione dei cinque spioni nell’edificio del
Watergate. Ha interpretato se stesso nel film Tutti gli uomini
del presidente. E’ morto squattrinato. Nessuno l’ha più citato.
Se ne è ricordato un editorialista del Washington Post che non
si capacita del fatto che il suo giornale non ne abbia parlato.
12 giugno
“Per comprendere”
Maurizio Molinari, sullo Specchio della Stampa, recensisce CONTRO L’ONU
(L’articolo
aveva anche la foto della copertina del libro. Di un altro libro,
però. Comunque di un libro sull’Onu. Capita)
11 giugno
15 domande a Galloway e alla sinistra che voleva lasciare Saddam al potere
Scritte dagli amici laburisti dell’Iraq
11 giugno
Sorpresa: la Albright sposa le tesi bushiane sulla democrazia in Medio Oriente
11 giugno
Come mai il più conservatore dei giudici supremi, Clarence Thomas, ha votato a favore dell’uso terapeutico della marijuana?
Charles
Krauthammer riporta il dibattito sui giudici americani sul punto
dottrinario e non sui risultati. Ci sono tre visioni: la prima, quella
liberal, crede sia giusto interpretare la Costituzione e modificarla in
base all’evolversi della società. Poi c’è Antonin Scalia
che crede, piuttosto, nei diritti degli Stati e nella forza dei
precedenti. Infine ci sono i libertari, detti “originalisti”, come
Clarence Thomas, i quali sostengono che i giudici devono applicare la
Costituzione scritta: cambiarla spetta ai parlamenti, non ai tribunali.
Qui ne avevo scritto più a lungo.
10 giugno
“Rocca ha probabilmente ragione”
Danilo Taino, sul Corriere della Sera, recensisce CONTRO L’ONU. Qui la pagina
“Siculo di Alcamo”
Salvo Fallica, intervista il siculo di Alcamo su La Sicilia.
10 giugno
Una legge contro il complotto saudita
Al Senato Usa, repubblicani e democratici, contro l’Arabia Saudita. (Più il complotto in Libano)
10 giugno
Però l’embrione non si tocca
La
Chiesa Cattolica americana ha pagato oltre un miliardo di dollari,
ripeto: oltre un miliardo di dollari, per pagare le vittime delle
violenze sessuali dei preti sui bambini. Pendenti ancora un centinaio
di casi.
10 giugno
Grande successo di Contro l’Onu al Congresso Usa
Approvata
una norma che riduce della metà il finanziamento americano alle
Nazioni Unite, fino a quando l’Onu impedirà alle dittature di
far parte della Commissione diritti umani, più altre nefandezze.
10 giugno
Come Lorenzo e Max
George e Tony cancellano il debito. Al G8, non a Sanremo.
10 giugno
E’ vero: abusi sul Corano
Ma sono stati i detenuti islamici. Max Boot sul Los Angeles Times. Qui Camillo(anche per ricordarlo al mio amico della televisione)
10 giugno
“Rocca, quanto Tomasi di Lampedusa, è figlio della Trinacria in fiore”
Stroncatura, volutamente senza aver letto CONTRO L’ONU,
di Marco Perduca su Notizie Radicali. Mark Forduke è simpatico e
mi ha fornito anche del materiale che c’è nel libro. Tra i suoi
compagni radicali è noto per non averne mai azzeccata una e per
l’esposizione di tesi così complicate da far passare Pannella
per uno che va liscio come l’olio. Io sto con lui, con Forduke,
nonostante veda complotti della Cia e di Bill Gates anche nelle
appiccicose giornate di giugno newyorchesi. Chiunque lo volesse
incontrare, vada a Times Square. Una volta scartato il Naked Cowboy,
Perduca è quello che festeggia ancora la vittoria elettorale di
John Kerry.
(Su Jim Momo, gli risponde Federico Punzi)
10 giugno
Quorum al Foglio
I foglianti si pronunciano e dicono come voteranno al referendum. Raggiunto il quorum.
9 giugno
Ecco la mia dichiarazione di voto:
“Siccome
siamo un paese di serie B, un paese che impedisce a chi si trova
all’estero di votare, domenica non mi potrò esprimere come
vorrei, cioè con 4 “Sì” contro la prima
campagna-per-la-vita-che-rende-più-difficili-le-nascite. I
devoti non si rendono conto di questa contraddizione, come non si
rendono conto di quanto sia provinciale oltre che inutile vietare la
ricerca scientifica fino a Chiasso, visto che ci penseranno gli
inglesi, i coreani, gli americani o gli italiani all’estero a
trovare le cure. Per il resto: forza e coraggio. Ancora qualche giorno
di sofferenza, poi tutto tornerà come prima”.
9 giugno
Evviva il Corriere
Vedo
che ci sono molte polemiche sul Corriere e il referendum. Credo che la
svolta del più grande giornale italiano vada salutata con
entusiasmo. Sul referendum ha fatto quello che deve fare un grande
giornale: informare e prendere posizione. Ha informato benissimo. E ha
preso posizione netta e decisa. Non importa quale (io sto con quella
che ha deciso di prendere), importa che l’abbia fatto. Bravo Paolo
Mieli. (Avrei scritto la stessa cosa anche se si fosse schierato
dall’altra parte, ma dubito che il sindacato interno l’avrebbe
consentito)
9 giugno
Proprio quella volta
Pare
che Fini, per una volta, abbia detto delle cose mica male. La mia copia
del Corriere è arrivata col bianco al posto dell’intervista.
Avevo ironizzato sull’inutilità dell’intervista e ho subito
ricevuto i rimbrotti di tre giganti del pensiero occidentale: daniele,
luca e mauro. Mi fido di loro.
9 giugno
Zero, zero, zero/5
Un
lettore segnala: su Internazionale on line pallini non ce ne sono.
C’è un asterisichino piccolo piccolo che si confonde col
pallino. Insomma, ora la versione internet dà zero pallini a
Contro l’Onu. Come la versione cartacea. Il libro è “pessimo”.
8 giugno
Fenomenale
Oggi
la mia copia del Corriere della Sera è arrivata (a New York) con
una fenomenale quarta pagina. C’è una grande foto di Gianfranco
Fini. Ci sono i titoli e i sommari e l’occhiello e le due rige di
catenaccio, ma al posto dell’intervista ci sono sei colonne di spazio
bianco, vuote. Immagino che se fossero state piene, sarebbe stato lo
stesso.
8 giugno
Il Corriere della Sera
Oggi
Ennio Caretto ha scritto che Bush è contrario alle unioni gay.
Solo che è un falso. Se solo avesse letto l’intervista che Bush
concesse una settimana prima del voto di novembre, Caretto avrebbe
saputo che Bush invece è favorevole alle unioni gay e contrario
alla posizione del suo partito. Il Corriere non lo scrisse allora, e
continua a non raccontarlo adesso.
Ecco cosa scrisse Camillo il 26 ottobre 2004
Cose che non troverete sui giornali italiani
(e solo nascoste su quelli americani)
Bush
è favorevole alle unioni civili tra gay: “I don’t think we
should deny people rights to a civil union, a legal arrangement,
if that’s what a state chooses to do so”. Il giornalista gli ha
obiettato che la Platform del suo partito si oppone alle unioni
civili. Risposta di Bush: “Well, I don’t”.
E
ha aggiunto: “I view the definition of marriage different from legal
arrangements that enable people to have rights. And I strongly believe
that marriage ought to be defined as between a union between a man and
a woman. Now, having said that, states ought to be able to have
the right to pass laws that enable people to be able to have
rights like others”.
Sta forse dicendo che i Repubblicani su questo punto sbagliano? Risposta di Bush: “Esatto”.
8 giugno
Zero? Tre? No, un pallino/4
Svolta sul mistero dei pallini che Internazionale ha assegnato a Contro l’Onu.
Non zero, come nell’edizione cartacea. Non tre come nell’edizione su
Internet fino a ieri, ma uno, uno solo. Stamane una cara lettriche mi
ha segnalato che Internazionale ha modificato la pagina web e Contro
l’Onu da “ottimo” è diventato “mediocre”. Olè.
8 giugno
Pronta la bozza di riforma Onu: non cambierà nulla
L’Assemblea Generale ha già stravolto la pur timida proposta di Annan
8 giugno
“What it achieved was a Peter Gabriel B-side”
Così il Washington Post sul nuovo disco dei Coldplay. Fin qui è la miglior recensione che ho letto.
8 giugno
Time sul mito di Gola Profonda, e sulla realtà
When
you go back to the Post’s coverage, instead of the movie myth, a more
complex picture emerges of what Deep Throat brought to the case–and
what he didn’t… But even Bernstein told the Post last week that
“Felt’s role in all this can be overstated”.
8 giugno
“Only the Free World, led by America, can bring democracy to Iran”
Hossein Khomeini, il nipote di, a Christopher Hitchens su Vanity Fair americano
8 giugno
Tre pallini o zero/3
Riepilogo. Un lettore mi annuncia che Internazionale ha stroncato Contro l’Onu,
dandogli 0 pallini su 3. Un altro lettore mi dice che non è
vero. Internazionale mi ha dato tre pallini su tre e lo dimostra il sito internet.
Io ho chiesto scusa. Il primo lettore e l’ufficio stampa della Lindau
mi dicono che no, Internazionale non mi ha dato nessun pallino. O,
perlomeno, i pallini ci sono e sono tre, ma non sono anneriti. Errore
di stampa, errore sul web o Internazionale è sempre
così chiaro?
8 giugno
And here’s to you, Mrs. RobinsonAnne Bancroft, 73 anni
8 giugno
Lo so
Lo so che non vedete l’ora di ascoltare Paul Anka che canta Smells like
teen spirit dei Nirvana, Everybody hurts dei Rem, Jump dei Van Halen,
True degli Spandau Ballet, Eye of the Tiger dei Survivor, Wonderwall
degli Oasis, Lovecats dei Cure e Eyes without a face di Billy Idol.
7 giugno
Voti-gate
Resi noti, infine, i dati con i voti universitari di John Kerry. I suoi
voti a Yale erano peggiori di quelli di Bush. (Ovviamente questo non
significa che Kerry sia meno intelligente di Bush, significa che la
stampa libera e democratica vi ha preso in giro anche su questo)
7 giugno
Tre pallini su tre (non 0 su 3)
Un lettore mi ha segnalato che Internazionale non ha stroncato del tutto Contro l’Onu come avevo scritto la settimana scorsa su suggerimento di un altro
lettore. Anzi gli ha dato tre pallini su tre (ottimo). Ora il pezzulloè online, ed è proprio così. Grazie al lettore.
Scuse a Internazionale.
7 giugno
Contrordine, Amnesty non sa nulla degli abusi a Guantanamo
“Il Pentagono ammette” o “il Pentagono nega” gli abusi sul Corano?
7 giugno
Recensione di Cinderella Man
Pensate
a un film sul pugilato e sugli anni duri della grande Depressione,
diretto da Ron Howard e con Russel Crowe nel ruolo del protagonista
irlandese.
7 giugno
I Coldplay non fighetti
Lasciate perdere il nuovo disco dei Coldplay (oggi distrutto anche dal New
Yorker) e buttatevi sui Marjorie Fair. Fenomeni californiani.
6 giugno
Esportare Socci
Il senatore del Kansas Sam Brownback (il più fondamentalista
religioso del paese) cita l’esempio italiano e propone una legge che
limita a uno o due il numero di embrioni da creare e impiantare nel
corpo della donna durante le tecniche di fecondazione artificiale
6 giugno
Opiniofranca
Questo si candida a blog italiano più interessante dell’anno
6 giugno
Contro i Coldplay
A Jon Pareles del New York Times, i Coldplay proprio non piacciono (The case against the Coldplay). Qui che cosa scrisse Camillo in occasione del loro secondo disco.
5 giugno
“Sposando le posizioni dei neoconservatori americani più radicali” – 0 pallini su 3
Fenomenale stroncatura di Contro l’Onusu Internazionale. Le recensioni non si dovrebbero commentare, specie
se stroncano il libro. Però se l’autore avesse letto anche solo
le prime pagine di Contro l’Onu si sarebbe accorto che l’idea alla base
del libro non è dei neoconservatori, tantomeno dei più
radicali (?), ma dei Democratici, di Bill Clinton, di Madeleine
Albright e dei centri studi liberal. Ma c’è un’altra cosa: il
recensore mi imputa di voler puntare sulle democrazie e di denigrare le
dittature. Avete capito, no? Un giornale di sinistra critica il libro
perché sostiene che la democrazia sia una cosa positiva e
la dittatura un modello negativo. Questa è la sinistra
italiana.
(grazie a Richard Mason)
5 giugno
“Il sapore di un approccio”
5 giugno
Il nipote di Nixon e il nipote di Mark Felt
Sono grandi amici e compagni di università
5 giugno
Gli editorialisti del NYT sono faziosi, parola del garante dei lettori
Paul Krugman non ci sta, e risponde
4 giugno
“L’americanista del Foglio”
Alberto Simoni, su Avvenire, recensisce CONTRO L’ONU
3 giugno
Dodicimila morti
Per la prima volta ecco i dati ufficiali, forniti dal governo iracheno: in
un anno e mezzo i fascisti islamici e i nostalgici del dittatore,
quelli che in Italia qualcuno considera resistenti, hanno ucciso 12mila
cittadini iracheni e 1663 soldati americani.
3 giugno
Sòla profonda, storia di uno scoop che non fu della stampa
Il ruolo dei giornalisti fu marginale. Le malefatte di Nixon furono
scoperte dall’Fbi, dai giudici, dalla politica e dal potere
3 giugno
Talking about sòle
Mr and Ms Smith. Con Brad Pitt e Angelina Jolie. L’ho visto stasera in anteprima. E’ inutile, non andate a vederlo.
3 giugno
Film italiani a Manhattan
Openroads la rassegna curata da Antonio Monda al Lincoln Center. L’altroeri
ho visto La Febbre di D’Alatri. Oggi è il giorno di Le
Conseguenze dell’amore.
3 giugno
DiCaprio vuole salvare il pianeta
2 giugno
La vera storia dello scoop di Vanity Fair
Qui, in questo articolo del Washington Post. Uno scoop preparato da due
anni. Il ruolo dell’avvocato, consigliere, scrittore. Richieste di
soldi. La beffa al Washington Post eccetera. (Bell’articolo del Wp)
1 giugno
“Io l’ho sempre saputo”
Dopolo scoop di Vanity Fair, sui giornali americani di oggi c’è la
corsa a dire “io lo sapevo” che Mark Felt era Gola Profonda. Oggi lo
dice Pat Buchanan sul New York Times. Lo dice Richard Cohen sul
Washington Post. Lo dice la regista Nora Ephron sul blog di Arianna
Huffington. Lo dicono anche altri. Di certo l’aveva scritto una decina
di anni fa James Mann, sull’Atlantic Monthly, mentre pare che a leggere
bene il libro Tutti gli uomini del Presidente ci sono più volte
gli elementi per capire tutto. Uno, in particolare. Era noto che Bob
Woodward lo chiamasse My Friend: occhio alle iniziali.
1 giugno
Casco blu non sei più tu
Paolo Ferrandi, la Gazzetta di Parma, su CONTRO L’ONU.
1 giugno
Il giorno in cui Joe DiMaggio andò a Nettuno
Vanity Fair, maggio
Caro Luca, tutto ciò che fa male ti fa bene
Renosubject
GQ, giugno 2005