Leonardo Di Caprio si è messo in testa di salvare il Pianeta, mica niente. E naturalmente prova a farlo con un film, ché questo sa fare. Non è fiction, è realtà. E peraltro non è neanche una cosa fuori dal comune tra colleghi dello star-system. Con Bono (degli U2) e Angelina Jolie (ultimamente di Brad Pitt), oggi Leo DiCaprio è la star più impegnata di Hollywood e dintorni in cause benefiche, buone e giuste. Per esempio ora gira con una Toyota Prius, la prima automobile ibrida che funziona sia a carburante sia ad elettricità. Facessero tutti come lui, non avremmo più bisogno di bruciare petrolio e vivremmo tutti felici e contenti. Leo ha le idee ben chiare su come proteggere il nostro pianeta in modo da consegnarlo in condizioni migliori alle generazioni future. I dettagli del suo delicato progetto salvifico del genere umano si trovano su www.leonardodicaprio.org. Sul sito non ci sono le cose che ci si aspetta di trovare sulla home-page di un divo del cinematografo. Non ci sono gallerie fotografiche. Non c’è la sua storia. Non c’è nemmeno un blog, cosa che ormai non si nega più nessuno. Ci sono invece due film prodotti da Leo, un saggio ecologista scritto da Leo e i piani d’azione per salvare il mondo preparati sempre da Leo con l’aiuto di Global Green Usa.
Il primo dei due film è Global Warning. Il più nuovo invece è stato appena girato: si intitola Water Planet, ma non andrà mai nelle sale. Si può vedere soltanto su Internet, anche se farà il giro dei festival cinematografici e certamente sarà trasmesso in televisione. Water Planet è un breve e veloce documentario girato come un videoclip, con la voce di Leo a raccontare la storia. La storia è questa: secondo le stime delle Nazioni Unite, nel mondo c’è più di un miliardo di persone che non ha accesso all’acqua potabile. Ogni anno un milione e ottocentomila bambini muore per malattie causate dalla cattiva qualità dell’acqua. Entro il 2025, scrive Leo nel saggio ambientalista che accompagna il film, circa tre miliardi di persone soffriranno gli effetti della mancanza di acqua pulita. Ci sono ragioni industriali e di alimentazione dietro tutto ciò, spiega Leo. Per produrre una tonnellata di acciaio ci vogliono circa 215 mila litri di acqua, mentre per produrre una tonnellata di grano facciamo fuori mille tonnellate del nostro elemento più prezioso. Ma la cosa che fa più disperare DiCaprio non è nemmeno questa. Non è la società consumistica in cui viviamo (Leo, in fondo, ha appena comprato un appartamento lussuosissimo nel nuovo posto più figo di New York: il Far West Village). La colpa non è neanche dello spreco d’acqua che facciamo nelle nostre case. Il consumo cresce più del doppio rispetto al tasso di crescita della popolazione mondiale per mille cause. Ma non è solo colpa delle multinazionali interessate a far profitti né soltanto dei governi che non fanno quello che dovrebbero fare per mettere un freno alla situazione. La causa più insopportabile di tutte, secondo Leo, è quella causata da chi preferisce mangiare una bistecca invece di un centrifugato di verdure.
Quasi il cinquanta per cento di tutta l’acqua consumata negli Stati Uniti, svela infatti Leo, è usata per gli allevamenti di bestiame. Scrive Leo che gli animali da macello producono 130 volte più escrementi dell’intera popolazione umana. Leo quando si parla di queste cose è uno preciso: le bestie fanno 38636,36 chili di cacca ogni maledetto secondo che Dio manda in Terra. Quindi fatevi tranquillamente dei gran bagni e tirate pure lo sciacquone senza sensi di colpa, perché si risparmia molta più acqua rinunciando a mezzo chilo di carne piuttosto che privarsi di una doccia per sei mesi.
I dati forniti da Leo si compongono e ricompongono sullo schermo a caratteri cubitali e si alternano a disastri ambientali, a falde acquifere in pericolo e a deserti che avanzano. Poi scorrono le immagini delle principali fonti di inquinamento, di sprechi, di sovrappopolazione, di riscaldamento del pianeta e, ovviamente, di un paio di Big Mac col bacon. Tutto ciò provoca caos e stress nel mondo, quindi la guerra. DiCaprio è serissimo nella sua battaglia che culminerà nella Giornata mondiale per l’ambiente di San Francisco, organizzata dalle Nazioni Unite dal primo al cinque giugno prossimo. L’obiettivo di Leo è quello di convincere innanzitutto l’America di George Bush e poi il resto del mondo della necessità di firmare un Trattato mondiale sul diritto all’acqua. “Oggi la crescente crisi globale dell’acqua – ha detto DiCaprio– è la più grande sfida che l’umanità sia costretta ad affrontare”. E il giovane Leo DiCaprio sta facendo la sua parte.
1 Giugno 2005