Camillo di Christian Rocca"Af-gha-ni-stan"

L’intellettuale liberal Paul Berman è stato facile profeta. Sul Foglio di ieri aveva previsto che la sinistra avrebbe letto soltanto metà del comunicato di rivendicazione della strage di Londra. E così è successo. I commentatori dei giornali hanno infatti scritto che al Qaida ha giustificato la strage londinese con la guerra in Iraq. E hanno aggiunto che ora la minaccia è rivolta a Italia e Danimarca a meno che non ritirino le truppe dall’Iraq. Ovvia la conclusione: la guerra a Saddam è stata un errore, ha creato più terrorismo, non c’era l’Onu a legittimarla al contrario dell’azione armata contro i talebani, bla-bla-bla. Solo che gli islamisti non hanno parlato solo di Iraq. Hanno aggiunto una parolina che non sarebbe dovuta sfuggire ai commentatori. La parolina era: “Af-gha-ni-stan”. Ovvero Londra sarebbe stata punita per la guerra in Iraq e in Afghanistan. E per evitare ritorsioni, l’Italia e la Danimarca dovranno ritirarsi dall’Iraq e dall’Afghanistan. Per i fondamentalisti si tratta di un’unica guerra. E non dovrebbe essere una novità, visto che nel 1998, tre anni prima dell’11 settembre e sei dalla guerra in Iraq, bin Laden lanciò il Jihad contro l’America motivandolo esplicitamente con la “continua  aggressione contro il popolo iracheno” da parte dei “crociati e dei sionisti”. Bush e Blair hanno riconosciuto il nemico e da anni spiegano che in Iraq e in Afghanistan e in Siria e in Iran e in Arabia Saudita e in Palestina e in Libano si combatte la stessa sporca guerra. Gli unici a non averlo capito, tanto da ignorare le parole scritte dagli stessi islamisti, sono i leader della sinistra italiana che a giorni in Parlamento ripeteranno la pantomima del sì alla missione in Afghanistan e del no a quella in Iraq.

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