L’ayatollah Ali al Sistani ieri ha incontrato il premier iracheno, Ibrahim Jaafari, e gli ha chiesto di adottare una Costituzione che imponga lo Stato di diritto. Sistani è stato molto chiaro nel ricordare al premier che la Costituzione dovrà rispecchiare le diverse componenti del popolo iracheno e la sua composizione tribale, etnica e politica. Il premier ha detto che Sistani “ha insistito sul rispetto della legge e sul fatto che questa debba guidare la vita politica irachena, senza nessuna diversità di trattamento”. Sistani ha detto anche che la Costituzione non dovrà contenere niente che confligga con la sharia, la legge islamica. Ma non si è espresso sulle parole da usare nella Costituzione. La voce, confermata al Foglio da fonti sciite, è quella di un geniale accordo tra le parti per cui la sharia sarebbe soltanto “una delle diverse fonti primarie di diritto”, non “la fonte primaria di diritto” né “una delle fonti di diritto”. Resta aperta la questione dell’autonomia curda, ma se gli islamisti hanno rinunciato alla pretesa sulla sharia è probabile che anche i curdi accetteranno un compromesso (Sistani ha detto di essere favorevole al federalismo). I 71 membri della Costitutente si riuniranno domenica e il 15 presenteranno il testo. Ieri anche il ribelle Moqtada al Sadr ha dato personalmente a Jaafari il suo beneplacito alla Costituzione.
6 Agosto 2005