Roma. Il regime islamico di Teheran risponde con una, forse con due, contromanifestazioni antisioniste e antiitaliane, una a Teheran e un’altra a Roma, alla fiaccolata organizzata dal Foglio per dire “no” alla proposta del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad di cancellare Israele dalla faccia della terra. L’Adnkronos ha tradotto una nota dell’agenzia iraniana Fars, uno degli organi di stampa più vicini al nuovo presidente, che annuncia per domani, nello stesso giorno della fiaccolata del Foglio davanti all’ambasciata iraniana, una contromanifestazione di fronte alla nostra ambasciata di Teheran. “Gli italiani che parteciperanno alla manifestazione contro la Repubblica islamica – si legge nel dispaccio – sono tutti sionisti”. Al Foglio risulta che la contromanifestazione di Teheran potrebbe cominciare il giorno successivo, subito dopo la preghiera del venerdì. Il regime sta mobilitando studenti e militanti e potrebbe organizzare un presidio a oltranza davanti alla nostra sede diplomatica. Tra le autorità italiane a Teheran c’è molta preoccupazione, anche perché soltanto un mese fa, il 29 settembre, in un’analoga manifestazione davanti l’ambasciata inglese sono state lanciate molotov e pietre.
L’offensiva anti italiana del regime di Teheran si ritrova anche in un altro lancio d’agenzia che tratta in modo razzista, volgare e violento il caso di Lapo Elkann, definito “il nipote ebreo di Edoardo Agnelli”. Teheran sostiene che il figlio dell’Avvocato, morto suicida a Torino nel 2000, si era convertito all’Islam sciita e che, proprio per questo, sia stato ucciso da un “complotto sionista” ordito dalla “lobby ebraica” per favorire “l’ebreo Elkann”.
Mentre in Italia alcuni avventati commentatori sostenevano che le parole di Ahmadinejad fossero state smentite, i pasdaran, ovvero le Guardie della rivoluzione islamica, proprio ieri hanno preso carta e penna e firmato un comunicato stampa di sostegno alle parole del presidente: “L’intifada continuerà fino a quando Israele non sarà cancellato per sempre”. Per essere più chiari, le avanguardie del regime di Teheran hanno scritto, leggete bene e con attenzione, che “tutti quelli che difendono i diritti dell’uomo, paesi e organizzazioni, fanno parte dello stesso disegno colonialista che ha come obiettivo dominare i paesi islamici e i musulmani”. La colpa dell’occidente, dunque, non è soltanto quella di difendere Israele o l’intervento armato in medio oriente, ma quella di difendere i diritti umani.
E l’Italia incontra un ministro di Hezbollah
I deliri iraniani, però, fanno proseliti anche in Italia. Ieri pomeriggio c’è stato un gran giro di e-mail fra le organizzazioni sciite d’Italia e finanche un comunicato ufficiale di Hussein Morelli, portavoce dell’associazione sciita italiana Imam al-Mahdi: “Sosteniamo completamente le dichiarazioni del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Esse si pongono sulla stessa linea di quanto già affermato in passato dall’imam Ruhollah Khomeini”. Gli sciiti italiani, o almeno i loro sedicenti rappresentanti, sostengono inoltre che sia “illegale e illegittima l’esistenza stessa dello Stato di Israele, il problema non è il confine o l’occupazione dei territori del ’67. Noi la questione palestinese non la limitiamo a una mera disputa di territorio e di confini. La radice del problema è l’esistenza dello Stato ebraico”. Morelli ha detto di aver ricevuto “richieste di organizzare una contromanifestazione”, non solo da parte dei musulmani. Al Foglio risulta che i non musulmani potrebbero essere esponenti di forze estremiste di destra. “Per il momento – ha detto Morelli – abbiamo deciso di non prenderle in considerazione”. In realtà tutte queste richieste sono state girate all’ambasciata iraniana a Roma con un appello che comincia con l’invocazione nel “nome di Dio Clemente e Misericordioso” e continua così: “Vista l’aggressione mediatica e politica contro la Repubblica Islamica dell’Iran ed il suo presidente da parte del sionismo e dei suoi lacchè in Italia, vi invitiamo a far pervenire messaggi di solidarietà e amicizia alle autorità iraniane presenti nel nostro paese”.
Il governo israeliano, intanto, ha criticato l’Italia per l’incontro tra l’ambasciatore in Libano, Franco Mistretta, e il ministro dell’Energia appartenente a Hezbollah. Gianfranco Fini, in visita a Gerusalemme, ha replicato: “Hezbollah è un’organizzazione terroristica che purtroppo ha ministri nel governo di Beirut”. E sull’Iran ha detto che è una minaccia non solo per Israele, “di qui la necessità che il Consiglio di sicurezza si occupi presto” del suo dossier nucleare.