Naomi Wolf ha visto Gesù. Naomi Wolf è la più influente pensatrice femminista degli ultimi anni, la dissacratrice del mito della bellezza femminile, la polemista in guerra con l’industria dei cosmetici e della natalità, la teorica della masturbazione reciproca e dell’iniziazione scolastica al sesso orale, la consulente elettorale di Al Gore al quale consigliò di smettere i panni di maschio beta, debole e perdente, per trasformarsi in maschio alfa, forte e vincente. Naomi Wolf eccita entusiasmi o critiche ogni volta che parla o scrive, come quando l’anno scorso ha denunciato di essere stata molestata sessualmente dal grande critico letterario Harold Bloom, negli anni dell’università. Ora però questa splendida quarantatreenne liberal di San Francisco ha incontrato “oleograficamente” Gesù. “E’ davvero imbarazzante, siamo intellettuali, siamo di sinistra, non dovremmo parlare così” ha detto di sé, parlando in terza persona, in un’intervista al Sunday Herald di Glasgow. “Ma non voglio tenerlo ancora segreto. Sto seguendo un cammino, rispondo a una autorità superiore”. L’autorità superiore è Dio, naturalmente. Il cammino spirituale è cominciato qualche anno fa mentre seguiva una terapia per superare il blocco dello scrittore. A un certo punto, indotta “in un leggero stato meditativo” dal terapeuta, Naomi ha aperto una porta ed “eccolo”, ha visto l’immagine di Gesù: “Sono sicura che fosse Gesù. Era questa figura di essere umano perfetto, pieno di luce e pieno d’amore, completamente accessibile. Ciascuno di noi può essere così. Emanava oleograficamente luce. A livello mistico è stata una gioia e una felicità completa e ho cominciato a piangere”. La Wolf ha vissuto l’esperienza mistica nei panni di un ragazzo di tredici anni seduto accanto a Gesù. Appena la visione è svanita, Naomi è rimasta senza parole, sconvolta, scossa. Specie quando s’è ricordata di essere ebrea.
16 Febbraio 2006