Un paese povero
“Italia regina dei dividendi”
(Apertura del Sole 24 Ore del 31 marzo)
“Borsa di Milano la più generosa in Europa per dividendi”
(Milano Finanza)
31 marzo
Regime matto
Che cosa sarebbe successo se Berlusconi avesse dato a un ascoltatore di “matto”? Prime pagine, sdegni di Curzio Maltese e di tutti gli editorialisti democratici, amache di Michele Serra, interrogazioni parlamentari, speciali del Tg3, accuse di Giulietti a Mimun perché ha provato a nascondere la notizia, ventidue dichiarazioni del mio amico Capezzone, noiose puntate dell’Infedele, battute a Zelig, Cornacchione da Fazio, Benigni da Fazio, prossimi film di Enrico Deaglio, 1 miliardo e 600 milioni di matti incazzati, inchieste sulla legge 180 e cose di questo tipo. L’ha detto, invece, Prodi. Repubblica non ne fa cenno. Il Corriere un piccolo sommario in una pagina interna. La Stampa un boxino. Deve essere il regime.
31 marzo
Che cosa voterei oggi (-8)
…
31 marzo
“Falsi miti sulla povertà in Italia”
Dall’editoriale di prima pagina del Sole-24 Ore di oggi a firma Roberto Perotti (professore alla Bocconi):
30 marzo
Spero si sia capito
Che la geniale proposta del centrosinistra per risolvere il problema del cosidetto “precariato” è quella di tassare i precari e salvaguardare i già garantiti. Sono dei geni.
30 marzo
Nota per Fassino, il conflitto di interessi in America è libero
Presidente, vicepresidente e parlamentari non devono nemmeno esibire la dichiarazione dei redditi completa, come da noi in Italia
30 marzo
Che cosa voterei oggi (-9)
Oggi facile. Ho visto Gad Lerner. Omaigad! Non mi riferisco agli ospiti della sua trasmissione, dico proprio di lui. Voterò all’esatto opposto di Gad Lerner.
30 marzo
Riepilogo
Solo nell’ultimo mese, su diversi blog italiani, sono stato accusato di essere radicale, di criticare i radicali, di essere un impenitente anticlericale, di essere un ateo devoto succube di Ruini, di tradire la linea del Foglio, di essermici sdraiato vergognosamente, di voler uccidere esseri viventi, di volerli salvare a ogni costo, di essere contro Giovanardi, di essere a favore di Giovanardi, di essere una specie di fascista, di essere un compagno di strada della sinistra, di essere di destra, di essere di sinistra, di voler bombardare gli arabi, di essere così scemo da pensare possano vivere normalmente come noi, di criticare i poteri forti, di vantarmi di avere un sacco di soldi.
Credo di aver fatto un ottimo lavoro.
29 marzo
Non aumenteranno le tasse, ehm, retroattivamente
Prodi: “Tasse al 19-20% solo su prossimi bot”
Nessun aumento di imposta per i titoli di Stato che costituiscono l’attuale stock di debito pubblico, mentre i titoli di nuova emissione saranno tassati al 19-20 per cento. Il chiarimento definitivo viene in una conferenza stampa che Romano Prodi ha convocato per rispondere alle critiche della destra.
(da Repubblica.it)
29 marzo
Quando D’Alema mi piace
D’Alema ai giornalisti: “Censurate boiate per un giorno”
“Voi giornalisti, soprattutto delle agenzie, per un giorno fate un’opera di depurazione: non trasmettete le battutacce e le boiate dei politici. Almeno fatelo per un giorno, sarebbe un’opera meritoria”. Lo ha detto il presidente dei Ds Massimo D’Alema rispondendo, a margine dell’assemblea della Ancpl, ai cronisti che gli chiedevano di commentare la puntata trasmessa ieri sera di Ballarò.
(da Repubblica.it)
29 marzo
Scoop, Berlusconi non ha peggiorato la vita di Luca Sofri
Però lui non lo vota lo stesso. Come volevasi dimostrare, quell’argomento di propaganda usato del centrosinistra è risibile. Luca replica al post qui sotto, dicendo in parecchie righe che non bisogna guardare alle proprie prvilegiate tasche, piuttosto a quelle degli altri. (come, di grazia?). Comunque d’accordo: ogni volta che un politico di centrosinistra premetterà questo tuo lungo e sensato ragionamento alla solita dose di propaganda, ne riparliamo.
29 marzo
Che cosa voterei oggi (-10)
La principale tesi dell’opposizione, ribadita ieri sera a Ballarò, è: la gente guarda le proprie tasche e sa che oggi sta peggio, molto peggio, di cinque anni fa. A me pare una stupidaggine. Comunque sono andato a guardare le mie dichiarazioni dei redditi e vi assicuro che sto meglio, molto meglio, rispetto al 2001. Seguendo questa logica, dovrei votare Berlusconi. Provate anche voi a controllare i vostri redditi, poi o votate di conseguenza o dite ai leader di sinistra di cambiare argomento.
29 marzo
Il Protocollo (e le furbate) dela Rosa nel Pugno
Una breve risposta a Capezzone e Oscar Ps
Oggi Il Foglio, a pagina 2 pubblica un articolo di Wesley J. Smith, sul Protocollo di Groeningen e sulla questione Giovanardi. Leggetelo, cari rosapugnisti. E sappiate che questo Smith non è uno stipendiato da Ruini o un infiltrato della Margherita, è amico, collaboratore e coautore di quattro libri con Ralph Nader
Il Foglio, 29 marzo
Bush e Gerusalemme
La relazione speciale Usa-Israele
Il Foglio, 29 marzo
Quando non c’erano ancora i sushi bar
L’ironia sulla frase di Berlusconi sulla Cina delle carestie maoiste è… ridicola. A parte il Corriere, nessuno dei “grandi” giornali ricorda che cioò che ha detto il Cav. è vero.
29 marzo
Bolliti da un bambino
Questo Fabregas, classe 1987, è mostruosi
29 marzo
Che cosa voterei oggi (-11)
Ci ho pensato e finalmente ho trovato la motivazione più seria per votare Rosa nel Pugno, quella che cercavo da tempo. Sapete come la penso su questo centrosinistra, sui due partiti comunisti, sui correntonisti, sui verdi, sui democristiani, su Fisichella e sui post comunisti. Sapete che non li vorrei al governo, che preferirei la scarlattina. Però c’è una cosa più importante, decisiva, addirittura favolosa. Immaginatevi: l’Ulivo al governo, Berlusconi a Tahiti. D’accordo, ci aumenteranno le tasse e ci rappresenterà Prodi, ma volete mettere queste quisquilie con la fine della spinta propulsiva dell’Unità?
28 marzo
Complimenti
Era difficile, ma a Porta a Porta, ieri sera, quel grigio brav’uomo di Boselli (sapete che ho pensato per due minuti al primo nome di Boselli, ma non mi è venuto?) è riuscito nella quasi impossibile impresa di far fare bella figura a Marcello Occidente-Express Pera.
28 marzo
Siamo solo noi
Rientrato il presunto diktat di Berlusconi contro la Bonino a Ballarò. A oggi l’unico ad aver scelto gli ospiti di Ballarò, ed esserci riuscito, risulta essere Max D’Alema.
28 marzo
Sex & the Mountain
Il figlioletto treenne di Sarah Jessica Parker vuole vedere il film coi cowboy gay. Lei acconsente. Dei geni, questi lai-chic.
(grazie a JPOD)
27 marzo
Madonna, che candidato
John Kerry odia il sedano. L’incredibile lista (4 pagine) di cose da fargli trovare in albergo (Dick Cheney, al confronto. sembra un frate trappista).
27 marzo
Vinci un viaggio con Nick Kristof
L’editorialista “africano” del NYT
27 marzo
Perché?!? Perché fa schifo
27 marzo
‘O Superficiale arancione
Il Corriere della Sera (grazie) dedica un lungo articolo alla mia intemerata contro il mio amico Daniele Capezzone sulla vicenda dell’eutanasia neonatale, il quale replica citando… il Riformista (un articolo che parla di numeri, da me mai contestati, non di quelle casistiche che Capezzone in televisione aveva negato)
NB
Dal titolo della versione online del Corriere.it non si vede il titolo comparso sul Corriere cartaceo che è: “Rocca: L’eutanasia? Da radicale io dicono di no. Capezzone: superficiale”
26 marzo
Il garante del New York Times ancora su “the wrong man”
Era l’uomo sbagliato, non la foto. Ripete il garante che svela: già nel 2004 il Times aveva scritto chi fosse, realmente, l’uomo incapucciato di Abu Ghraib
26 marzo
Che cosa voterei oggi (-13)
Due giorni di riflessioni. Polemica con gli amici radicali. Capezzone in comizio ad Alcamo (gli ho suggerito dove mangiare i cannoli). Scambio di mail con Taradash, sulla cui linea sono d’accordo e che voterei, se solo lo avessero candidato. (Ma a Taradash ricordo che alcuni anni fa, alla fine della prima repubblica, lui ed Elio Vito facevano i portatori sani del radicalismo di sinistra contro chi aveva visto giusto e guardava lontano. Do you remember Marco?). Voglia di astensione molto forte. La sconfitta dell’Inter, con le solite incredibili proteste arbitrali, mi ha rimesso di buon umore. I resoconti di Moretti all’Anteo mi hanno fatto venire il latte alle ginocchia. Pranzo con un astensionista. Ho anche indossato un paio di Tod’s (abbastanza scomode, in verità), senza farmele inquadrare. Oggi mi asterrei. Sapete, sono superficiale.
26 marzo
Neo no more, sì ma cosa?
Il mio amico Paul Berman recensisce sul NYT il libro di Fukuyama e trova alcune cose che non lo convincono, simili a queste.
26 marzo
RedAmerica era un falsario
Il nuovo blogger di destra del Washington Post era un copione. Si è dimesso. Qui si scusa
25 marzo
Da radicale dico: la linea radicale sull’eutanasia olandese è cialtrona
25 marzo
Why Mr. Micklethwait is fit to lead the Economist
Ritratto del nuovo direttore tocquevilliano che ha spiegato i successi della Right Nation americana
25 marzo
Rainuccibufale24
Una risposta all’ennesima bufala
25 marzo
Max ti voglio bene
Un libro sull’inadeguatezza di Berlinguer spiega anche le giravolte dalemiane di politica estera
24 marzo
Che cosa voterei oggi (-15)
I giornali di oggi aiutano la scelta, su tre dei temi a me più cari. In un colpo solo viene fuori che c’è uno schieramento che fin dal suo leader usa toni antiamericani, aumenterà le tasse sui Bot (come spiega Visco) ed è giustizialista (come da dichiarazioni di Violante).
24 marzo
Iraq, tre anni dopo
Con la notizia che la fonte governativa del caso Plame pare sia stata… Richard Armitage, un powelliano anti neocon e anti Bush (crolla, quindi, la teoria del complotto)
23 marzo
Che cosa voterei oggi (-16)
Oggi mi sono alzato con l’intenzione di trovare argomenti per votare la Rosa nel Pugno, che sta nel centrosinistra, poi ho sentito Bordin fare l’elogio di Curzio Maltese, poi ho letto che una giornalista comunista ha detto che è una vergogna aver dato una medaglia a un ragazzo ucciso in Iraq, poi ho letto che Visco spiega che è vero che l’Unione alzerà le tasse sui Bot, poi ho sentito Franco Battiato dire che è una vergogna il fatto che Berlusconi abbia la scorta, poi Travaglio ha spiegato che Berlusconi è mafioso con un articolo che comincia così: “Non occorrono sewntenze né giudici, per dimostrare i rapporti tra Silvio Berlusconi & C. da una parte e Cosa Nostra dall’altra”, poi c’è questa vicenda dell’omicidio Fortugno che se fosse capitato a qualcuno del Polo avremmo scioperi generali e belle ciao in televisione, poi c’è Cofferati che vieta i cortei, poi ho scoperto che il numero 2 della Margherita in Sicilia 1 è Antonino Papania (che voi non conoscete, ma io sì), poi continuano a voler abolire la flessibilità del lavoro, poi mi sono ricordato che in una delle più imbarazzanti scene televisive degli ultimi tempi ieri sera Gad Lerner si è fatto inquadrare le Tod’s e quindi, mi dispiace, non ce la faccio.
23 marzo
Che cosa voterei oggi (-17)
Mi fanno notare che negli ultimi giorni non ho mostrato grandi dubbi. In effetti, anche oggi, non ne ho: Forza Italia.
22 marzo
Suicidio per la vittoria?
Anna Proclemer, grande attrice, oggi dice al Corriere che se Berlusconi vincesse, lei morirebbe. E, all’Ulivo, dice che se perderà avrà una morte sulla coscienza.
22 marzo
Canada, l’altra America
Numero di Emporion dedicato al Canada. Con intervista a me medesimo su Mordecai Richler.
22 marzo
Redamerica
Un blog interessante sul WP
(grazie ad Andrea)
22 marzo
Che cosa voterei oggi (-18)
Sappiamo tutti che vincerà l’Unione o come diavolo si chiama. Per fortuna ci saranno i radicali a far da guastafeste in questo caravanserraglio di poteri forti e di conservatori d’ogni tipo. Oggi la Paola Binetti, candidata illustre della lista unitaria Ds-Margherita-Ulivo, dice che Giovanardi ha ragione sul neonazismo olandese. Vedo anche che i vertici dell’Unione sorridono soddisfatti perché il card. Ruini non ha schierato i vescovi col Polo, “perché qualcosa sta cambiando”, cioè la Chiesa s’è spostata verso l’Ulivo. Vedo, infine, che la proposta pannelliana di nominare finalmente un garantista, Giuliano Pisapia, al ministero della Giustizia (tra le ultimissime, mi pare l’unica proposta sensata di Pannella), bocciata sonoramente da Diliberto, Di Pietro e dai giustizialisti dei Ds. E io, di sinistra, dovrei votare per questi reazionari?
21 marzo
Non ero io, dice l’uomo che solo Rainews24 continua a spacciare per l’icona di Abu Ghraib
21 marzo
Che cosa voterei oggi (-19)
Luca ha usato un argomento mica male. Il Polo va cacciato perché ha un personale politico inenarrabile. Concordo. La sinistra è altrettanto imbarazzante (non concordo, secondo me lo è di più) e, soprattutto, può contare su un personale politico che, nella media, è certamente superiore, più preparato, più competente. Concordo. Ma per me è un’aggravante. Se sono davvero capaci, c’è il rischio concreto che riescano ad attuare ciò che dicono di voler fare. Meglio il Cav, anche oggi.
20 marzo
Ho fatto il giochino anch’io
Dal test “voisetequi” sono risultato un elettore indeciso tra Forza Italia e Rosa nel Pugno (Ma va? Luca Sofri, invece, sarebbe elettore di Di Pietro, infatti lì voterà…). La cosa che dovrebbe far riflettere gli amici radicali è questa: dopo la Rosa e Forza Italia, i partiti a NOI più vicini sono Lega e An, quelli più lontani sono i partiti con cui il mio amico Capezzone va a braccetto.
19 marzo
Non era lui quello della famosa fotografia. Lo ammette lui stesso.
Oggi. In prima pagina. Sul New York Times, che si scusa coi lettori (“Mr. Qaissi was not that man”). L’Associated Press spiega la bufala. Resta solo Raibufale24 a sostenere il contrario. Qui gli articoli del Foglio che avevano raccontato la storia, comprese le arrampicate sugli specchi di Rainews24 e la nostra replica.
18 marzo
La Strategia di Bush è sempre più pro democrazia, wilsoniana, clintoniana e neocon
Come i giornali hanno interpretato (confusamente) la Strategia di Sicurezza Nazionale raccontata qui
18 marzo
Redazionalmente Caretto
Oggi Ennio Caretto ha definito Paul Weyrich non solo un neocon, ma addirittura un “ideologo neocon”. Peccato che non sia vero. E’ un analista tra i fondatori della Heritage e, soprattutto, della Moral Majority, la lobby cristiana. Qui lui stesso, Weyrich, critica la dottrina neocon.
Da notare che, ieri, il Corriere ha titolato che la nuova Strategia sulla Sicurezza Nazionale segna un “ritorno al realismo”. Oggi, sempre sul Corriere c’è scritto che “i leader della scuola realista di politica estera”, cioè “Kissingere” e “Scowcroft” “denunciano le dottrine della guerra preventiva e la esportazione della democrazia ribadite nella Strategia della sicurezza nazionale”. In questo caso ha ragione Caretto, anche se in fondo allo stesso articolo sostiene che “i falchi” sono “in ritirata e “le colombe avanzano”. Boh
18 marzo
Ne facesse un’altra ventina come questa a Confindustrua vincerebbe le elezioni
E io lo voterei
18 marzo
Berlusconi è il DIAVOLO
Titolo di un editoriale del Guardian.
Svolgimento:
“Berlusconi is the most dangerous political phenomenon in Europe. He represents the most serious threat to democracy in western Europe since 1945”
“The connection between Berlusconi and Italian fascism is not difficult to decipher. There has always been a predictable tendency to expect fascism to recur in its old forms; but that has never been the main danger”
“He lies in direct line of descent from Mussolini”
“His party, Forza Italia, worked tirelessly to ensure that it inherited the mafia vote from the corpse of the Christian Democrats”.
“Berlusconi is the devil”
“The toxic threat he poses to Italian or European democracy.
Ci sarà bisogno, domani (-22), di dirvi che cosa voterei se si votasse sabato?
17 marzo
Affettuosità
Molto carinamente, Denise Pardo sull’Espresso di oggi racconta che su Camillo ho parlato, parlato bene, di Grazia. Grazie. Però era un’affettuosità manifesta, come credevo si intuisse dalla premessa: “Silvia Grilli (una che conosco bene)”, una specie di versione italiana del “(full disclosure: she is my wife)” che al mio posto avrebbe scritto un americano. Però giuro giuro giuro che quel “chi l’ha visto dice che è molto bello” non ero io, come scrive la Pardo (visto che ci siamo: una che non conosco). Non l’avevo ancora visto quando ne ho scritto (il 7, infatti, non l’8), il giornale non era ancora uscito in edicola né entrato a casa mia. Me l’aveva detto una redattrice blogger.
17 marzo
Contro il totalitarismo
Bush presenta il nuovo documento strategico sulla sicurezza americana, in realtà è un manifesto per la democrazia che sembra scritto da un intellettuale liberal. Confermato il diritto al first strike (anche verso l’Iran)
17 marzo
About Rainews24
Morrione scrive due lettere al Foglio, che risponde
17 marzo
Scoop del Manifesto
Il quotidiano comunista ha già scoperto i brogli americani alle prossime elezioni americane, non quelle di novembre 2006 – troppo facile – quelle ancora successive del 2008. E annuncia che “vincerà Bush, con un broglio già pronto” per instaurare una “teocrazia totalitaria”.
(grazie a Elia)
17 marzo
Che cosa voterei oggi (-23)
Oggi ho sentito Benedetto della Vedova a Radio Radicale. E’ candidato con Forza Italia alla Camera in Lombardia. Il mio voto a Forza Italia contribuirebbe alla sua comunque certa elezione. Ma oggi sono molto indeciso, sono più astensionista.
16 marzo
A futura memoria
Quando, a giugno, l’Onu eleggerà i soliti stati torturatori (e in proporzione maggiore rispetto a oggi) nel ridicolo nuovo Consiglio dei diritti umani, sugli stessi giornali che oggi hanno salutato la (contro)riforma come “un passo avanti”, leggerete la preoccupazione degli editorialisti i soliti noiosi commenti sulla necessità di una nuova riforma. Ecco, spernacchiateli.
16 marzo
Diritti disumani
La controriforma dell’Onu, giudicata vergognosa dal New York Times ma non dall’Unione europea e dalle dittature
(nella versione cartacea c’erano tre refusi, qui corretti)
PS
Titolo di prima pagina del Maniesto:
“Onu, Usa contro i diritti umani”
16 marzo
Redazionalmente Caretto
Oggi Ennio Caretto intervista Benjamin Barber sul no americano al nuovo Consiglio sui diritti umani. Barber gli avrebbe detto che “c’era chi, come il vicepresidente Cheney e l’ambasciatore Bolton, voleva mettere il veto. Suppongo che il segretario di Stato Condoleezza Rice sia riuscita a bloccarli, ma abbia dovuto concedere loro di votare no e di riservarsi misure per la modifica del nuovo consiglio”
Chi, tra Caretto e Barber, non sa che il diritto di veto esiste soltanto nel Consiglio di Sicurezza e non nell’Assemblea Generale (dove si è votato ieri)?
16 marzo
Che cosa voterei oggi (-24)
Il democristo Casini e il destrorso Fini prendono le distanze da Berlusconi? Ottimo motivo, oggi, per votare Berlusconi
16 marzo
Poteri Forti
Credo di non essermi spiegato bene, caro Luca. Non ho segnalato l’incredibile concentrazione di potere nello schieramento Prodi per sostenere, di conseguenza, che Berlusconi sia dalla parte del giusto. L’ho fatto per ribadire la risibilità della ragione sociale del centrosinistra odierno, quella in base alla quale chiede i voti ogni giorno, quella secondo cui il potere forte è Berlusconi, non io. E’ la sinistra che fa la campagna elettorale sul regime e sulla concentrazione di potere. Segnalo che quell’analisi dovrebbe convincere a votare Berlusconi, non Prodi.
16 marzo
Qui si è d’accordo con Zucconi
Su Rai international
16 marzo
Di Grazia
Sarà perché chi ha progettato i contenuti del nuovo Grazia è una che conosco, ma il secondo numero in edicola da mercoledì a me pare uno spasso.
16 marzo
Raibufale24(dopo i fasti del fosforo bianco)
Avete presente l’ultima intervista-scoop all’incappucciato fotografato ad Abu Ghraib? Be’, non era lui.
PS
Cari Camilli, mi segnalate qualche ricostruzione completa sul caso del fosforo a Falluja?
15 marzo
C’è da spostare una macchina
Mattia Feltri, sulla Stampa, ha scritto che Bonaiuti è uscito dal dibattito prendendo a calci le macchine parcheggiate intorno alla Rai, urlando “Non mi ascolta mai”
15 marzo
Con ogni evidenza
Prodi è stato più efficace, anche se sui sindacati e sulla concertazione ha detto cose aberranti, specie sull’immigrazione. L’avete sentito? La sua ricetta era più a destra di Calderoli, mi aspettavo che da un momento all’altro facesse vedere una maglietta.
14 marzo
Non-ci-si-può-credere
Un giornalista del Corriere, Dino Messina, ha gentilmente bacchettato i colleghi del sindacato critici con Mieli perché ha promesso che continuerà a pubblicare editoriali con posizioni diverse dalla sua. Bravo. Gli hanno risposto altri corrieristi, un paio a favore (Roberto Perrone e Sergio Rizzo), uno che non si capisce e due o tre più massimalisti dei massimalisti. Leggete che cosa scrive, probabilmente dall’Upper East Side di Manhattan, la partigiana antifascista che risponde al nome di Alessandra Farkas:
“Al di là del fatto specifico, mi sembra sbagliato dare addosso in questo modo al nostro sindacato, che ha bisogno di tutto l’aiuto e la solidarietà della redazione in un momento così difficile per la stampa e la politica italiane.
Credo che tutto il mondo ci rida dietro, piuttosto, per avere avuto un premier come Berlusconi, ineleggibile in una vera democrazia
Alessandra Farkas”. (dal Barbiere della Sera)
E la mia dichiarazione di voto per domani è fatta.
14 marzo
Boxer e slip
Con il mega-grafico di pagina 2 e 3 del Corriere di oggi sul tipo di mutande che usano indossare i due candidati credo che si sia toccato il punto più basso (notare doppiosenso non voluto) del giornalismo italiano degli ultimi anni.
14 marzo
Mark Warner
L’anti Hillary è un miliardario che somiglia a Schwarzy
14 marzo
Che cosa voterei oggi (-26)
E’ dai tempi di Breznev che non c’è un così alto concentrato di potere schierato con una sola parte politica: poteri forti, banche, finanza, Confindustria, Fiat, sindacati, magistratura, Craxi, stampa, radicali, ruiniani, presidenza della Repubblica, comici, attori, registi, no global, stanno tutti lì. Oggi voterei per chi si oppone ai poteri forti: Forza Italia.
14 marzo
Che cosa voterei oggi (-28)
Non me ne vorranno il cdr del Corriere e i boicottatori del Corriere, ma oggi leggendo lo splendido editoriale di Angelo Panebianco pubblicato… ehm… dal Corriere, voterei Forza Italia.
12 marzo
Fascisti e comunisti
Dei fascisti che ieri hanno messo a soqquadro Milano c’è poco da dire: sono fascisti (o comunisti, è la stessa cosa). Mi stupisce però il tentativo di Repubblica, e in particolare di Miriam Mafai, di legare le azioni di questi teppisti politici a una pacifica manifestazione di neofascisti svoltasi nel pomeriggio, cioè ore dopo la devastazione mattutina di Corso Buenos Aires. In prima pagina la Mafai scrive: “Sono tornati sulla scena da una parte gli esponenti di Fiamma Tricolore, la frangia più eversiva della destra, i nostalgici dell´ Msi, gli skin heads che hanno sfilato innalzando i vessili con le svastiche e le croci celtiche (ma non esiste una legge che ne vieta l´esibizione?). Dall´altra i giovani dei Centri sociali, cui si erano aggiunti gruppi di redskin, armati di molotov e rudimentali bombe a mano”. Cioè, leggendo Repubblica sembra che una manifestazione pacifica (per quanto orribilmente fascista) avvenuta ore dopo la guerriglia urbana degli autonomi, sia avvenuta prima di questa, sia stata dello stesso tenore di quella violenta e sia stata la provocazione, la giustificazione della reazione degli autonomi.
12 marzo
La Guantanamo europea e dell’Onu/2
Sono 4, non 2, i morti in cella nel carcere del Tribunale internazionale dell’Aja. Due suicidi, due per causa naturale. La notizia è sul Giornale e, in breve, su Repubblica (ma solo sulla versione cartacea a pagina 8, sulla medesima pagina archiviata su Internet non c’è)
PS
Spero che non sia vero, ma temo di sì, ciò che Carla Del Ponte ha detto a Repubblica: «Potrebbe averci lanciato la sua ultima sfida. E se si fosse suicidato?». Che vergogna.
12 marzo
Stati Uniti o Unione Sovietica?
Sento molto parlare di regole televisive (immagini fisse, nessun controcampo, eccetera) che sarebbero state attuate durante i dibattiti presidenziali Bush-Kerry (sì, quelli che Kerry ha vinto 3 a 0). Io c’ero e non è vero. I due candidati si erano effettivamente messi d’accordo anche su questo, ma le reti televisive (notare il plurale) hanno rifiutato categoricamente e hanno fatto come gli pareva, mandando in onda le immagini che ritenevano migliori, non accettando il diktat dei due candidati. Sicché chi ha visto il dibattito su Fox l’ha visto in modo diverso da chi l’ha seguito su Cnn e così via. Gli Stati Uniti sono un paese libero: liberi i candidati di mettersi d’accordo sulle inquadrature, liberi i network di non accettare e fare altrimenti. In Italia, più che modello americano, pare un modello sovietico: televisione di Stato, regole decise non dal mercato, ma dai partiti.
11 marzo
La Guantanamo europea e dell’Onu
Nel carcere del Tribunale penale internazionale dell’Aja è morto Slobodan Milosevic (il sedicente “Khomeini della Serbia”). Era malato e da tempo chiedeva di essere trasferito in un ospedale per essere curato. La settimana scorsa, nello stesso carcere, si è suicidato l’ex leader dei serbi-croati, Milan Bladic.
Non risulta che l’Aja sia una baia sull’isola di Cuba.
11 marzo
Io non ci credevo
Ma oggi ho chiesto alle mie edicole di riferimento l’andamento delle vendite del Corriere a tre giorni dall’editoriale di Mieli: parecchie copie in meno e gente incazzata, questa la risposta dei due edicolanti. Pile di Corriere sul bancone, quasi esaurito il Giornale.
11 marzo
… che ci facciamo del bene
Luca ri-replica, allarga la questione e dice che 1) io nel discutere con lui gli attribuisco spesso posizioni non sue per voglia di menar le mani; 2) Sullivan non è stato affatto chiarissimo sull’Iraq.
Punto 1: è vero il contrario. E’ Luca che attribuisce ai “the others” con i quali io vorrei menar le mani le sue (di Luca) equilibrate e sensate posizioni su questo o quell’argomento, quando invece sono soltanto ed esclusivamente le sue. Luca, insomma, crede che la sinistra-che-abbiamo tutto sommato la pensi come lui e discute di conseguenza. Poi però si lamenta se gli faccio notare che così non è. Luca pensa, non so se per micheleserrismo o cosa, che di default la sua parte sia necessariamente moderata, ragionevole, liberale, anche quando non lo è. E crede che gli “altri” con i quali io vorrei menar le mani siano in fondo un’estrema minoranza non degna di considerazione. Luca invece non si rende conto che nella sinistra-che-abbiamo l’estrema minoranza non degna di considerazione (non da me, ovviamente) è la sua, non quella di “the others”. Da qui gli equivoci. Da qui il motivo per cui ogni volta che discutiamo di varie cose finisce che io per ribattere ai suoi argomenti gli segnalo ciò che dice D’Alema (D’Alema, non Di Liberto) o che scrive Repubblica (non il Manifesto).
Punto 2: Sullivan è stato chiarissimo.
11 marzo
Che cosa voterei oggi (-29)
Berlusconi-Di Liberto è stato di una noia mortale, a un certo punto ho rinunciato. Ma ci sono state altre due trasmissioni, ieri sera, che mi hanno colpito: Otto e Mezzo con Buttiglione e Pannella, poi Le Invasioni Barbariche con Della Valle da solo (per non parlare di Michele Serra). Risultato: la performance di Pannella, i poteri forti di Della Valle e lo snobismo di Serra, questa mattina mi farebbero votare di corsa Forza Italia.
11 marzo
Scaricati il tuo Pera quotidiano sull’iPod
Imperdibile sito del presidente del Senato, attraverso il quale – per esempio – si può scaricare l’imperdibile file audio con il suo intervento alla presentazione del libro di Andrea Pamparana dal titolo “Benedetto padre di molti popoli”, “avvenuta all’Università Lateranense alla presenza del Cardinale vicario Camillo Ruini e di Monsignor Rino Fisichella”.
(grazie a Zigurrat)
10 marzo
Gli articoli si leggono per intero
Luca Sofri torna sull’articolo di Andrew Sullivan a proposito della guerra in Iraq. Nel primo post, Luca ha scritto che Sullivan ha cambiato idea sulla guerra, visti i disastri creati e al netto delle cose buone accadute. In questo secondo post Luca scrive che il ragionamento di Sullivan in fondo non dà ragione né ai convinti dell’ineluttabilità della destituzione di Saddam né ai contrarissimi all’intervento. Ovviamente chissenefrega a chi dà ragione l’articolo di Sullivan, ma in verità le sue critiche alla gestione del dopoguerra e a una certa disinvoltura e ingenuità nell’averla invocata non solo sono ricorrenti fin dall’estate 2003 nel circolo di chi ha sostenuto “ideologicamente” l’intervento (sul Foglio le avete lette per tempo, ben prima dei dubbi di Sullivan e per voce di chi, più di Sullivan, ha avuto un ruolo nel convincere Bush a destituire Saddam), ma queste critiche di Sullivan non hanno affatto mutato la sua convinzione interventista nonostante gli errori e malgrado l’incompentenza del “chirurgo” (per usare la metafora di Luca). Basta leggere fino in fondo l’articolo di Sullivan, che finisce così, chiarissimo: “Rimpianti? Sì. Ma sull’attuale certezza di aver fallito vi sono dubbi così come sul prematuro trionfalismo di ieri. La guerra è sempre, in fin dei conti, una questione di flessibilità e volontà. E talvolta i giorni più bui sono inevitabili – anche necessari – prima che il cielo, alla fine, schiarisca”.
Poi c’è un’altra cosa, essenziale: il dibattito sull’Iraq, specie italiano, non è mai stato centrato sull’incompetenza o sugli errori di Bush nell’esecuzione di un progetto e di una “speranza” democratica che, secondo Luca, “condividiamo tutti”. Magari. E’ vero invece il contrario. I contrari all’intervento, tranne Luca, non condividevano proprio quella che lui chiama la “speranza”. E non è un caso che nel dibattito non siano mai entrate, perché non utili alle argomentazioni pregiudizialmente antiamericane, le critiche all’esecuzione del progetto iracheno avanzate dai principali sostenitori della destituzione di Saddam.
10 marzo
Italia, la rivolta degli editorialisti, Rep. costretta alla resa
(Presa in giro del titolo di oggi “Usa, la rivolta dei deputati, Bush costretto alla resa”). Leggetevi l’editoriale di Timothy Garton Ash di oggi in prima pagina.
10 marzo
Che cosa voterei oggi (-30)
Storace, Mussolini e stamattina l’intervista di Marcello Pera sulla Stampa definita dal direttore di Radio Radicale degna di un “colonnello greco”, anche se a me pare più da comico di Zelig. (Fermate quest’uomo). Risultato? Oggi mi asterrei.
10 marzo
Non c’era e non c’è alternativa
(Con nota per
Luca Sofri: Andrew Sullivan fa autocritica e ricorda l”elenco di errori ma non rinnega le ragioni dell’intervento. Qui Rolli traduce l’articolo di Sullivan)
10 marzo
Il cdr del Foglio in solidarietà coi colleghi del Corsera
Il Foglio, 10 marzo
Che cosa vuole fare la Casa Bianca sull’Iran
Il Foglio, 10 marzo
Altro che editoriale di Mieli
Oggi l’editoriale di Venturini sulla prima pagina del Corriere conteneva questa frase: “Ahmadinejad è stato democraticamente eletto”. (Ma Gianni Riotta dov’è, in ritiro per il ritorno di Champions di mercoledì? Torna, Gianni, torna, tanto poi – al solito – si esce in semifinale col Milan)
(grazie a Jim Momo)
9 marzo
Dario Franceschini
Ho visto Dario Franceschini da Alice (programma inenarrabile di Anna La Rosa durante il quale, a un certo punto, è andata via la luce). Franceschini non aveva idea di niente di ciò di cui parlava. Ma proprio niente. Ma com’è possibile che vada in televisione uno così? Io, che contro la droga credo che la soluzione migliore sia la legalizzazione, non potevo che dare ragione a Fini nel dibattito. (Poi, per fortuna, è intervenuto il capo dell’Agnezia antidroga dell’Onu, oltre alla La Rosa, è tutto è tornato a posto). Sono convinto che anche Capezzone avrebbe parteggiato per Fini.
9 marzo
Le due sinistre (stataliste e conservatrici)
Oggi l’editoriale migliore è di Luca Ricolfi sulla Stampa. Ricolfi è uno dei pochi, a sinistra, che non fa propaganda.
9 marzo
Comunisti in redazione
Ma avete letto l’inenarrabile comunicato del cdr del Corriere di oggi? Non-ci-si-può-credere. Critica Mieli perché nonostante abbia schierato il Corriere a favore di Prodi, ha annunciato che continuerà a pubblicare editoriali e pareri diversi. Leggete voi stessi: “Durante l’incontro, il CdR ha manifestato al direttore un problema di metodo. Appare infatti piuttosto suggestiva l’impostazione proposta ai lettori: mentre il giornale viene schierato, legittimamente, su una precisa posizione, viene poi annunciato che non solo nei commenti ma anche nei fondi e negli editoriali, i quali rappresentano la linea di ogni giornale autonomo e indipendente, questa scelta di campo potrà essere contraddetta e criticata formulando anche opzioni opposte. È invece tradizione acclarata di tutti gli importanti organi di informazione delle grandi democrazie occidentali, da Le Monde al New York Times al Washington Post , che la linea del direttore si esprima e venga portata avanti con coerenza e continuità negli editoriali, ferma restando la massima apertura di opinioni e interventi”.
9 marzo
La fronda di Feltri
Il suo rapporto cn Berlusconi, i consigli e i regali per vincere le elezioni e la scommessa con Mieli
9 marzo
Tutti al Congresso
Michael Ledeen parla al Congresso americano della strategia per la rivoluzione democratica in Iran
9 marzo
Teri Hatcher
Ennio Caretto racconta lo scoop di Vanity Fair americano sugli abusi sessuali subiti dalla protagonista di Casalinghe disperate da parte dello zio neocon. (E’ una battuta)
9 marzo
Che cosa voterei oggi (-31)
Una cosa è certa: Camillo “auspica un esito sfavorevole ad una delle due parti in competizione: il centrosinistra”.
9 marzo
Un paio di cose su Guantanamo
Il capo dell’antiterrorismo belga, dicasi belga, ha visitato Guantanamo con una delegazione Osce e ha detto che qui i detenuti sono trattati meglio che nelle carceri belghe: “E’ una prigione modello” e varie altre cose di questo tipo. Naturalmente, come scrivo da tre anni, dice anche che l’unico problema è quello della detenzione senza futuro, essa stessa “una tortura mentale”. Torture fisiche non ce ne sono, al contrario di quanto si è detto in tutti questi anni. Secondo: decine di detenuti di Guantanamo chiedono di non essere rilasciati.
9 marzo
Una risposta a Manconi
E’ stato il Pentagono a scoprire le torture di Abu Ghraib
9 marzo
Il Cdr della Sera
W Paolo Mieli che schiera apertamente il suo giornale (anche se non c’erano dubbi), esattamente come fanno tutti i giornali anglosassoni (ma solo nella parte degli editoriali). Trovo imbarazzanti le reazioni stizzite dalle parti del centrodestra, ma abbiamo questo imbarazzante centrodestra. Bene. Però segnalo un’altra cosa che secondo me è il vero punto: un membro del sindacato interno del Corrierone ha dichiarato: “Quella di Paolo Mieli è una scelta coraggiosa all’insegna della trasparenza e dell’onestà intellettuale, soprattutto nei confronti dei lettori”. Ora immaginatevi se Paolo Mieli avesse scritto che, forse, una volta, in un sogno, gli è venuta in mente una remota idea di votare Berlusconi. Ecco, il medesimo sindacato interno quanti mesi di sciopero avrebbe dichiarato?
8 marzo
Il Barolo nel Pugno
Il 9 aprile Camillo vota Giovanni Negri
8 marzo
Che cosa voterei oggi (-32)
Paolo Mieli ha schierato il Corriere a favore di Prodi (e tra i leader della coalizione non ha citato D’Alema). Sul sito dei rosapugnoni circola uno spot bizzarro che mette insieme Zapatero e Churchill, Nelson Mandela e Boselli. Mah. Io oggi mi asterrei.
8 marzo
Grazia
Domani, mercoledì, esce un nuovo settimanale, Grazia. In realtà è il più antico femminile d’Italia, ma è stato completamente rivisitato da Silvia Grilli (una che conosco bene). Chi l’ha visto dice che è molto bello, nonostante la copertina vecchio stile. Ma al di là dei contenuti, che vedremo, il punto interessante mi pare questo: tra nuovi assunti, rubrichisti e collaboratori sono non so se otto o dieci le bloggers che ci scrivono non in quanto bloggers, ma come giornaliste di punta e a pieno titolo pur non avendo il tesserino. E’, a mia conoscenza, il primo caso di giornale mainstream che non si limita a provare a intercettare il codiddetto pubblico di Internet, ma che addirittura viene creato con forze, idee e, come direbbe Panariello, “eccellenze” nate e cresciute sulla rete. Esce domani, qui il nuovo blog.
7 marzo
Non ci posso credere
Con un comico appello di Libertà e Giustizia, il club dei miliardari debenedettiani qui più volte definito “Liberté, Egalitè, jet privè”, oggi Umberto Eco ha presentato il milionesimo monito degli ultimi 15 anni sul pericolo imminente per la nostra democrazia. Ma questo è niente. Il punto è che nell’appello c’è scritta la frase “ogni sincero democratico”. Era dall’ottobre del 1977 che non si sentiva.
7 marzo
Il potere morbido della democrazia
Il Foglio, 7 marzo
Redazionalmente Caretto
Oggi Ennio Caretto intervista Richard Perle, finalmente ha individuato un neocon vero. Solo che lo definisce in mille modi, tranne che neoconservatore. Si sarà preso paura di sbagliare o in redazione ora scatta la cancellazione automatica della parola “neocon” dai suoi pezzi?
7 marzo
Tom & Jerry
Dunque, il primo marzo Camillo riprende da Memri la storia di Tom & Jerry frutto del complotto ebraico, l’indomai il Corriere riprende la notizia da Camillo. Oggi, 7 giorni dopo, Repubblica (a a pagina 13) dà la notizia come fosse di ieri sotto il titolo “il caso”.
7 marzo
Che cosa voterei oggi (-33)
Forza Italia ha fatto fuori i riformatori liberali, insomma i radicali del Polo, garantendo un seggio a Benedetto Della Vedova, candidando (ma non sarà eletto) Peppino Calderisi, e lasciando a casa Marco Taradash. Era chiaro che sarebbe finito così, mi dispiace per i miei tre amici. Complimentoni ai quei fior di liberali di Forza Italia. Votassi oggi, non voterei.
7 marzo
Modelli americani/5
Hillary Clinton per Romano Prodi
Style-Il Corriere della Sera, marzo
Caro Luca
Re: no subject
GQ, marzo 2006
Che cosa voterei oggi (-34)
Ho ricevuto parecchie mail di lettori che mi chiedono come mai non contemplo l’ipotesi di votare per i riformatori liberali, cioè per i radicali nel Polo. Me lo chiedo anch’io. Forse, in effetti, potrei anche farlo (ammesso che si presentino), ma mi parrebbe una soluzione simile al non voto.
6 marzo
La pazza è un genio
Le previsioni di Ann Coulter sugli Oscar
Update:
Divertente, ma praticamente non ne ha azzecata una
5 marzo
Nota per Mastella, Travaglio e Gramellini
I tre storici de noantri hanno scritto o dichiarato che il Cav. si deve essere inventato la storiella di suo papà e della promessa fatta al cimitero americano raccontata al Congresso di Washington, giacché al nord non ci sarebbero cimiteri angloamericani. Bene. Ce n’è uno a Padova, uno a Udine, una decina in Emilia, ma soprattutto uno a Milano, a SAN SIRO, 414 caduti. Per raggiungerlo: prendere la tangenziale ovest, evitando il centro di Milano, dalla A1, A4 o A7. Uscire seguendo i cartelli stradali blu per Milano, SS11. Continuare verso Milano passando il Grand Hotel Brun. Svoltare bruscamente a sinistra seguendo i cartelli stradali della CWGC. Il cimitero si trova in un grande parco a una distanza di circa 0,5 Km sulla destra. Dal centro città indirizzarsi verso ovest seguendo i cartelli stradali per lo stadio di calcio di san Siro.
5 marzo
Fiuuu
OCCHETTO, MAI DETTO DI VOTARE PRC O ROSA NEL PUGNO. (ANSA) – ROMA, 5 mar – Achille Occhetto smentisce di aver invitato a votare per la Rosa nel pugno e per Rifondazione Comunista.
5 marzo
Che cosa voterei oggi (-35)
I fatti: Occhetto annuncia che voterà o Rifondazione o Rosa nel Pugno. Non so se mi spiego: Rifondazione o Rosa nel Pugno agli occhi di Occhetto sono fungibili. Eco, invece, annuncia che se vincesse Berlusconi lascerebbe l’Italia.
Oggi Camillo si allontana dalla Rosa, scarterebbe l’astensione e voterebbe Forza Italia, anche per il gusto, il 10 aprile, di andare all’aeroporto e fare ciao ciao con la manina a Eco.
5 marzo
Dopo i successi di Alien contro Predator
Titolo sulla prima pagina di Repubblica di oggi:
“Zawahiri contro Calderoli”
5 marzo
Con l’Occidente, contro i Nomadi
L’Italia resta un paese democratico.
5 marzo
Nuova rubrica: Che cosa voterei oggi (-36 giorni)
Camillo è di sinistra, ovviamente di sinistra liberale. Alle politiche, nel maggioritario uninominale, non ha mai votato per il Polo né per l’Ulivo, ha sempre annullato la scheda. Ora che farà? Considera soltanto tre possibilità: non votare (maggioritaria), votare Forza Italia (possibile), votare Rosa nel Pugno (possibile). I motivi li conoscete. Da domani, ogni giorno, il mood quotidiano intorno alle tre possibilità.
5 marzo
Happy Days
Esce in Italia l’ultimo libro di David Brooks (edito da Lindau, sul Foglio un divertente paragrafo sulle supermamme)
4 marzo
Corrado Augias vota il Cav?
Clamoroso a Largo Fochetti. Messaggio ben più che subliminale nella rubrica della posta di Repubblica a cura di Corrado Augias:
“Parecchi anni fa (1976) lo storico dell’economia Carlo M. Cipolla pubblicò, in inglese, uno scherzoso studio, ironico fin dal titolo ‘The basic laws oh human Stupidity’… La quinta di queste leggi diceva: ‘Uno stupido è il tipo di persona più pericoloso’. Il suo corollario precisava: ‘Uno stupido è più pericoloso di un bandito’. Una complessa formula nascondeva poi questo principio: ‘La percentuale di stupidi è una costante che non risente dei fattori tempo, spazio, razza, classe o alcun altra variante socio-culturale’. La legge fondamentale veniva quindi condensata nei seguenti termini: ‘Lo stupido causa danni ad altri senza alcuna contropartita vantaggiosa per sé o per la propria parte’. Basta guardarsi intorno per constatare facilmente quanto vera sia rimasta la regola. Casi anche molto recenti la confermano in pieno. Una decina di anni più tardi la Longanesi pubblicò un saggio del filosofo André Glucksmann dal titolo ‘La stupidità’. Era molto meno ironico ma molto più provocatorio. Dopo aver notato che la stupidità è ugualmente ripartita a destra come a sinistra, scriveva l’autore: “Temo che la destra approfitti della stupidità della sinistra per bearsi della propria”. La sua idea di fondo era che la lotta alla stupidità, ai fini del benessere generale, sarebbe ancora più decisiva della lotta di classe o dei conflitti generazionali. La stupidità è assenza di giudizio, ma assenza attiva, rumorosa, preponderante. Lo stupido è pieno di sé, compie gesti irresponsabili con la certezza di essere efficace, forse perfino spiritoso. Si guarda intorno, ride delle proprie bravate è contento, se qualcuno gli fa notare l’inopportunità di ciò che dice, reagisce pensando che siano stupidi gli altri.
Aveva ragione Cipolla: meglio un bandito”.
Un chiaro endorsement del Cav.
3 marzo
In attesa di comunicati ironici di Capezzone
Da Repubblica.it
Prodi al congresso della Cgil
“D’accordo su analisi e ricette”.
Qualora non si fosse capito: Prodi è d’accordo con la Cgil non solo sulle analisi, ma anche sulle ricette.
3 marzo
C’era una volta l’America. Ma c’è ancora?
Vanity Fair ha chiesto a me e ai due compari di Dalla Parte dell’Angeli di rispondere alla domanda. In edicola c’è il servizio con tante ma piccole fotografie del backstage di Dalla Parte degli Angeli. Qui la mia squinternata risposta.
Vanity Fair, in edicola
Christian Science Monitor
Vanity Fair, della settimana scorsa
A bordo dell’Intrepid
Il Foglio, 3 marzo
La Padania rossa
Continua la più scema delle polemiche politiche degli ultimi tempi: la scarsa presenza di deputati e senatori al discorso di Berlusconi al Congresso. Non ci sono dati certi, tranne uno: erano presenti il vicepresidente degli Stati Uniti, che è il presidente del Senato. Lo speaker della Camera, il leader repubblicano al Senato e il capogruppo repubblicano alla Camera. Uno dirà: certo, la destra orribile bushiana. Bene, però o l’uno o l’altro: se c’era il vertice completo della destra repubblicana, che by the way è la maggioranza del paese, non si può dire che il discorso sia stato snobbato, o no? Senonché la stessa identica cosa si può dire dell’opposizione democratica. C’era la iper liberal capogruppo alla Camera, eletta a San Francisco, Nancy Pelosi. E c’era il leader al Senato Henry Reid (anzi Reid ha scortato l’ingresso del Cavaliere in aula). C’era, inoltre, la principale candidata democratica alle prossime presidenziali, la commossa Hillary Clinton. E c’era anche uno dei senatori più di sinistra del Congresso, Patrick Leahy, uno dei dieci che l’altro giorno non ha rinnovato il Patriot Act. Anche lui commosso. C’era addirittura la speranza democratica del futuro, il senatore nero Barak Obama. E l’invito a parlare al Congresso riunito in joint meeting, un evento raro, è partito da una petizione di deputato repubblicano firmata dalla Clinton e dai vertici del partito democratico.
3 marzo
Diliberto o gli altri?
Oggi il mio leader Capezzone ha aggiustato un po’ il tiro sul discorso del Cav. al Congresso (meno male) e ha detto che il centrosinistra non può rispondere alla politica estera di Berlusconi con Diliberto. Il punto, caro Daniele, non è Diliberto: è D’Alema, è Prodi, è anche il compagno rosapugnista Intini. Insomma, con l’eccezione dell’odiato Rutelli, è tutta la coalizione in cui vi siete cacciati a essere di stretta osservanza dilibertiana.
2 marzo
Mr. B. al Congresso
2 marzo
Un pugno
Ho firmato per la Rosa nel Pugno e versato 100 euro a parziale risarcimento del mio senso di colpa per cui non la voterò (non voterò nemmeno gli altri). Ma il mio amico Capezzone la battuta sull’inglese di Berlusconi se la poteva risparmiare e magari concentrarsi sul fluente arabo dei suoi compagni di coalizione che non cito sennò mi querelano per un miliardo di lire. By the way, il discorso del Cav al Congresso sembrava scritto da Matteo Mecacci, il factotum radicale alle Nazioni Unite. I radicali avrebbero fatto meglio a commentare l’evento di Washington senza propaganda e magari ricordare che quando anche er mejo della loro coalizione arriverà a dire la metà delle cose dette da Berlusconi sarà già troppo tardi.
1 marzo
Un po’ meglio di Pera
Manifesto contro il fascismo islamico di Rushdie, Bernard Henry Levy eccetera
1 marzo
Qui si firma per la Rosa nel Pugno
PS
Il
1 marzo
Politik
Il nuovo manifesto dei conservatori inglesi di David Cameron sembra scritto dai Coldplay, ha commentato oggi il Times di Londra (che chiaramente copia Capezzone e il suo “il programma dell’Unione sembra una canzone di Anna Oxa”). Sul Foglio, un articolo.
1 marzo
Joseph Nye spiega il vero significato di soft power, sorprese
1 marzo
“Dal blog Camillo”
Il Corriere oggi pubblica a pagina 15 un box con foto dal titolo “Iran: Tom&Jerry, una cospirazione ebraica”. L’occhiello dice: “Dal blog Camillo”. Intanto grazie mille. Ma a parte la citazione, mi pare una grande novità questa di un grande giornale che tratta i blog come una fonte di informazione autonoma, a se stante. Fantastico.
1 marzo
Qui si sta con il formidabile articolo di Baricco
1 marzo
Le solite gaffe del Cav
“All’America che ha sconfitto il fascismo”, come denunciato ieri dall’Unità, il Cav. non ha detto che “è alleato dei fascisti”. Ma all’America che ha sconfitto il comunismo, il Cav. ha prontamente ricordato che Prodi è alleato con due partiti comunisti, uno post comunista e spalleggiato da un quotidiano fondato dal “signor Gramsci”.
1 marzo
Stabilità
Bush e il Cav
Il Foglio, 1 marzo
Gramsci, Antonio Gramsci
L’Unità dedica la sua pagina 2 di oggi all’articolo di ieri del Foglio su Stern, Mike Stern
1 marzo