Milano. Stabilità è la parola d’ordine. Di più non poteva chiedere Silvio Berlusconi, da questa sua prima giornata di viaggio premio a Washington. Mentre il suo competitor Romano Prodi tentava di bilanciare il colpo mediatico del premier incontrando a sua volta un grande leader internazionale come Helmut Kohl, però in pensione, e poi ironizzando sul “party d’addio” organizzato a Washington per Berlusconi, è successo che George W. Bush si è speso a favore dell’amico Silvio come nessuno si aspettava. La Casa Bianca è sempre molto attenta a non interferire con le elezioni democratiche dei paesi alleati, ma ieri Bush è andato oltre gli scontati attestati di stima a Berlusconi. Non ha ribadito soltanto che “con quest’uomo”, intendendo Berlusconi, “ho un rapporto strategico”, ha detto che il premier italiano “è una persona positiva e ottimista, un leader forte che ha portato stabilità al governo italiano”. Quando una cronista ha chiesto a Bush di specificare cosa intendesse con la parola “stabilità”, Bush ha detto che “la stabilità è importante, perché se cambia ogni anno un governo per me è più difficile, perché tutte le volte devo ricominciare un rapporto”. E, ancora, “è importante per il presidente americano lavorare con qualcuno coerente e apprezzo molto la stabilità che il mio amico ha portato al governo italiano e a un nostro stretto amico e alleato”. Bush ha aggiunto che con Berlusconi c’è “fiducia”, perché “Silvio è un uomo che rispetta la parola. Talvolta non siamo d’accordo, ma almeno so come la pensa. In politica la gente cerca sempre la strada più facile ma io giudico le persone per i loro principi” e il Cav. è uomo di principi. Uno spot per Berlusconi in regime di par condicio, e bisognava vedere come l’uno annuiva con la testa quando parlava l’altro, anche quando il Cav. annunciava il ritiro dall’Iraq. Una preferenza chiara da parte di Bush a lavorare nei prossimi tre anni ancora con l’amico Silvio, invece di ricominciare con un altro leader di cui peraltro non conosce le opinioni. Oggi, alle 17 italiane, il Cav. parlerà al Congresso.
1 Marzo 2006