“Lasciatemi essere molto chiara, il Congresso finanzierà le nostre truppe”
Nancy Pelosi, Speaker democratica della Camera, lunedì sera
28 febbraio
James Carville è convinto che Al Gore si candiderà
28 febbraio
Anche la Stampa… vede neocon dovunque, specie dove non ci sono
Al
solito il pezzo di Paolo Mastrolilli è perfetto, ma i titolisti
della Stampa in piena sudditanza corrierista hanno titolato: “I neocon
accusano: la villa di Gore consuma più energia di una centrale”.
28 febbraio
Gli ayatollah vogliono costruire il primo ghetto per sole donne
27 febbraio
Carettopoli? No, deskcorrieredellaseropoli
Sempre
ossessionato dai neocon (ripeto: non si candidano alle elezioni, non
hanno parlamentari, praticamente non esistono come forza politica),
ieri Ennio Caretto, a proposito delle scuse della Virginia per lo
schiavismo, ha scritto che “ha contribuito al pentimento dello Stato la
sconfitta dei neocon alle elezioni di midterm”. Oggi, di nuovo, questa
volta a proposito di una polemica ad Harvard, ha vaneggiato di “neocon
radicali” che avrebbero fatto non si sa cosa (infatti non cita
né nomi né fatti). Il desk del Corriere, invece che
tagliare la bufala, l’ha sottolineata nei titoli. Il problema non
è più Caretto, sono gli Esteri del Corriere della Sera
orfani di Gianni Riotta.
27 febbraio
C’è proprio profumo di elezioni
23 febbraio
Chissa che cosa ne pensa Luca Sofri/2
Oggi
sul giornale rosa che si trova sui banconi dei gelati nei bar dello
sport ci sono le istruzioni illustrate per fabbricare e far esplodere
una bomba molotov.
23 febbraio
Chissa che cosa ne pensa Luca Sofri/1
Oggi
sul giornale rosa che si trova sui banconi dei gelati nei bar dello
sport c’è Franco Arturi che risponde piccato a un lettore che
gli aveva fatto notare l’errore di grammatica contenuto nel titolo di
prima pagina della Gazzetta di qualche giorno fa: “Se c’era
Ronaldo…”. No, ha scritto il lettore, in italiano si dice “Se ci
fosse stato Ronaldo…”. Arturi, comicamente, ha spiegato la grammatica
Gazzetta-style. Intanto pare che, per misteriosi motivi, nei titoli del
giornale di Verdelli non si possa usare il congiuntivo. Poi, ribadendo
che il suo giornale si trova proprio nei bar dello sport, ha scritto:
“Sfido chiunque in qualsiasi bar o ufficio la mattina dopo a cominciare
un dialogo con un impeccabile: Se ci fosse stato Ronaldo”. Infine, il
capolavoro inarrivabile: “Le comunico che negli articoli di quel numero
della Gazzetta abbiamo usato piu di 100 volte il congiuntivo: controlli
pure”.
23 febbraio
Crisi, interviene Walter Veltroni sulla Stampa
Una
pagina intera a firma del sindaco dal titolo “Elogio del portiere che
perse in 9 minuti”, storia dell’amichevole Italia-Inghilterra del 1961
a cui “assisteva un bambino di nome Walter Veltroni che oggi rende
omaggio allo sfortunato protagonista di quel match”. Un evidente
riferimento a Max D’Alema.
23 febbraio
I grandi successi della Rosa nel Pugno
Ce semo giocati pure i Dico.
23 febbraio
NON CI SI PUO’ CREDERE
Alle 14.00 il sito della Gazzetta non ha ancora dato notizia del passo falso in Champions degli indossatori di scudetti altrui
L’informazione su Blair
Non
ci fosse stata la crisi di governo, oggi i giornali italiani avrebbero
aperto sulla notizia data nelle pagine interne e cioè che “anche
Blair lascia la guerra unilaterale di Bush”. Basta aver letto, o
ascoltato, il discorso di Blair (qui) per sapere che è successo
l’opposto. Oggi, per dire, il leftist Guardian non aveva nemmeno la
notizia in prima pagina (al contrario del commie Independent). Gli
inglesi resteranno anche per tutto il 2008 e sta addirittura per
partire il principe Harry, pronti ad aumentare le truppe se le cose
dovessero peggiorare. Ridurrano soltanto di 1.600 uomini il contingente
a Bassora, perché lì non ci sono qaidisti né
insurgents sunnit (ma ci sono le squadracce sciite). Comunque oggi
Blair ha ribadito che “we have the full combat capability that is
there, so if we are needed to go back in in any set of circumstances,
we can. The whole purpose of us being in a support role is precisely to
do that”.
22 febbraio
Uno dei tanti effetti positivi della caduta del governo
Forse salta questo logo.
22 febbraio
Bush vince su Guantanamo e mette in imbarazzo il Congresso democratico
22 febbraio
Meanwhile Ciccio Abruzzo
“Egregio Signor Rocca Christian,
OGGETTO: reiscrizione all’Albo dei Professionisti
Con riferimento alla notifica di questo Consiglio, con la quale veniva
comunicata la Sua cancellazione dall’elenco Professionisti dell’Albo
dei giornalisti, si informa che, avendo saldato il pagamento delle
quote arretrate, il Consiglio Regionale dell’Ordine della Lombardia ha
deliberato nella seduta del 12/02/2007 di reiscriverLa nell’elenco
Professionisti dell’Albo dei dei giornalisti. Cordiali saluti.
Prof. Francesco Abruzzo”
22 febbraio
Ideona
Né elezioni né ribaltoni né Prodi bis: riconteggio e non se ne parli più.
22 febbraio
E’ ovvio
…che
le soluzioni possibili siano soltanto due, entrambe serie: andare al
voto subito oppure grande alleanza partito democratico-forza italia per
fare poche cose buone, senza le estreme. La seconda ipotesi è
impossibile, la prima sarà evitata in ogni modo-. Ogni altra
soluzione pasticciata con ribaltoni o senatori acquistati all’asta,
oltre a essere ridicola, non potrà tenere. Speriamo in
Napolitano.
22 febbraio
Il migliore
Da
Paferrobyday: “A giudicare Massimo D’Alema (il più lucido
politico italiano) con il metro di Massimo D’Alema (la sua
capacità di analizzare la situazione politicamente), a volte non
si capisce come Massimo D’Alema (l’uomo che per due volte, con le
dimissioni dopo lo scacco delle Regionali e ancora ieri con
dichiarazioni che potevano essere equivocabili e che lo sono state, ha
peggiorato una situazione già terribile) sia diventato Massimo
D’Alema (ancora una volta il miglior politico italiano, davvero)”.
22 febbraio
Scoop: la colpa è di Capezzone
Il
senatore che ha messo in minoranza la maggioranza si chiama
Turigliatto. Ha fatto il bel gesto, votando No e dimettendosi da
senatore. Turigliatto è il senatore di Rifondazione che, in
seguito allo sciopero della fame di Cap., alla Giunta delle elezioni
del Senato si è appreso che dovrà lasciare il suo posto
di senatore a un legittimo titolare della Rosa nel Pugno-
21 febbraio
Tutto, ma proprio tutto, su tutti i tantissimi libri usciti in America sull’Iraq
21 febbraio
Woodcock libero
Archiviata
la gran balla di vallettopoli & politica, la vicenda della
Gregoraci e dell’avance sessuali dell’allora portavoce di Gianfranco
Fini. Non era reato e non avevano commesso il fatto imputato. Un altro
dei grandi successi del magistrato John Woodcock. Il Corriere dà
notizia dell’archiviazione in prima pagina, sebbene con peso minore
alle diciottomila pagine pubblicate a suo tempo. La Repubblica scrive
soltanto una breve di 9 righe a pagina 27, la Stampa la stesa cosa a
pagina 21. Stiamo parlando dei due giornali che per settimane hanno
pubblicato verbali, interrogatori, intercettazioni e altre vergogne in
prima pagina.
21 febbraio
Bianconero
John McCain non è il mio candidato, ma il suo nuovo sito è molto molto bello.
20 febbraio
La Pravda Rosa
Con
gli editori di riferimento un po’ in difficoltà, ieri la Pravda
Rosa ha scelto di dedicare un’intera pagina su Baggio a un’intervista
con Giovanni Bazoli.
19 febbraio
Bill for Senate
Idea:
in caso di elezione di Hillary alla Casa Bianca, il governatore di New
York potrebbe nominare Bill al posto senatoriale della moglie. Troppo
familistico? Le alternative, al momento, sarebbero il figlio di Cuomo
(e nipote in law di Bob Kennedy) o il figlio di Bob Kennedy. Insomma,
in ogni caso, ci sarebbe un senatore in più per Walter Veltroni.
19 febbraio
Bipartisan
Condannato
a New York un imprenditore che in passato aveva donato oltre 15 mila
dollari al Partito Repubblicano di Bush. Si è dichiarato
colpevole di aver tentato di mandar 152 mila dollari a un campo
d’addestramento per terroristi in Afghanistan.
19 febbraio
Consigli a Borat
In
Borat, a un certo punto, il produttore della tv kazaka rimprovera Borat
di averlo convinto a intraprendere un viaggio verso la California,
durante il quale addirittura incontrano una pericolosa coppia di ebrei.
Il produttore dice a Borat: “Dovevamo restare a New York, almeno
lì non ci sono ebrei”. Per sapere tutto sugli ebrei di New York,
correte a leggere il bel libro di Maurizio Molinari.
19 febbraio
La moviola degli onesti
Torna il supermoviolone del grande Massimo Zampini
15 febbraio
Politics-Wikia
15 febbraio
Drive in
15 febbraio
Aver rinunciato al Tar non è servito a niente
13 febbraio
Colpo di mercato: presi Cameron e Obama
Grande
scoop del giornale rosa che si trova sui banconi dei gelati nei bar
dello sport. Oggi annuncia che in Italia arriveranno un centromediano
inglese di nome David Cameron e una guizzante ala destra nigeriana, tal
Barack Obama.
13 febbraio
Ooops!
Il Washington Post corregge un suo articolo, ripreso da tutti i quotidiani italiani, che attribuiva a un rapporto del Pentagono le accuse a Douglas Feith di aver manipolato l’intelligence sull’Iraq. In realtà quelle
frasi provenivano da un rapporto partitivo scritto da un senatore
democratico. Naturalmente i giornali italiani non hanno tenuto conto
della bufala spacciata e poi riconosciuta dal Washington Post.
13 febbraio
The following takes place
Il New Yorker prende seriamente 24 e ci scrive su
quattordici milioni di battute, in cui si scopre che Bill Clinton e la
moglie di Dick Cheney sono entusiastici seguaci dello show
13 febbraio
Non ditelo a Tremonti
Arriva la moneta da un dollaro
13 febbraio
Casalingo arrapato
George Bush, quello anziano, pranza con Teri Hatcher (la Susan di DH) e le dà una doppia pacca sul sedere
13 febbraio
Obamarama
Il sito, il discorso eccetera
13 febbraio
Chiamate Jack
Pare che l’Fbi perda parecchi computer portatili (160 in 4 anni) con informazioni segrete di sicurezza nazionale
13 febbraio
Gli idioti
Criminali e assassini, ma ciò che stupisce è che
in Italia ci siano ancora simili idioti comunisti per la liberazione
del proletariato.
12 febbraio
Nota per Rep.
Ora che Repubblica ha scoperto Barack Obama, sarebbe carino che scrivesse bene il suo nome: Barack, con la “c” prima della “k”.
11 febbraio
Ipotesi su Hillary
A
meno che non si faccia male da sola e dall’altra parte non scenda in
campo Jeb Bush, oggi a Hillary basterebbe scegliersi come vice Bill
Richardson (ispanico del New Mexico) o Brian Schweitzer (libertario e
populista dell’Interior West) per vincere a mani basse le elezioni
presidenziali.
11 febbraio
Il peggior governo della Seconda Repubblica
Vi
ricordate tutti quelli che dicevano che il governo Berlusconi era
isolato nel mondo e ci faceva fare brutta figura, malgrado firmasse
lettere comuni con alleati come Usa, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo,
Australia, tutta l’Europa dell’Est, invece che ricevere rimbrotti
ufficiali a mezzo stampa dagli ambasciatori del mondo occidentale?
7 febbraio
SCOOP – Ecco il testo della lettera con cui Max D’Alema pretende le scuse pubbliche dal governo americano
“Cara
Condi, pretendo le tue scuse. Ero recalcitrante in privato,
perché sono giocoso ma anche orgoglioso. Sfidato in pubblico, la
tentazione di cederti è forte. E non le resisto. Siamo stati
insieme da una vita. Tre vertici adorabili che hai preparato con la
cura e il rigore amoroso di quella splendida persona che sei, e che sei
sempre stata per me dal giorno in cui ci siamo conosciuti e innamorati.
Abbiamo fatto insieme più cose belle di quante entrambi siamo
disposti a riconoscerne in un periodo di turbolenza e di affanno. Ma
finirà, e finirà nella dolcezza come tutte le storie
vere. Le mie giornate sono pazzesche, lo sai. Il lavoro, la politica, i
problemi, l’Ikarus, gli spostamenti e gli esami pubblici che non
finiscono mai, una vita sotto costante pressione. La
responsabilità continua verso gli altri e verso di sè,
anche verso un’amica che si ama nella comprensione e
nell’incomprensione, verso tutti i compagni, tutto questo apre lo
spazio alla piccola irresponsabilità di un carattere giocoso e
autoironico e spesso irriverente. Ma la mia dignità non c’entra,
la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla
mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la
bagattella di un momento. Ma proposte di amicizia, no, credimi, non ne
ho ricevute mai da nessuno. Scusati dunque, te ne prego, e prendi
questa testimonianza pubblica di un orgoglio privato che cede alla mia
collera come un atto d’amore. Uno tra tanti. Bye Bye Condi. Un grosso
bacio, Max”.
6 febbraio
Il Patto generazionale
C’è il sito, c’è l’appello, ci sono gli autorevoli firmatari
del patto per lasciare i posti di comando e di potere al raggiungimento
di 60 anni di età. Iniziativa nobile, anche se non l’ho firmata
per varie ragioni (una su tutte: non ho nessuna posizione di potere da
dover lasciare), ma m’è venuta un’idea formidabile: convincere
Cobolli Gigli a sottoscriverlo, poi… zac… ricordargli che ne ha
già sessantuno, quindi costringerlo a lasciare la presidenza
della Juve e infine ricorrere allìOnu per invalidare le sue
decisioni dell’anno scorso, quando aveva già compiuto
sessant’anni.
6 febbraio
Post del mese
Di Enzo Reale, 1972:
5 febbraio
Come mai Verdelli non ci ha ancora pensato?
La
soluzione è semplice: richiamare Guido Rossi, chiudere il
campionato, assegnare lo scudetto a tavolino agli indossatori di
scudetti altrui, assicurandosi di farlo prima della partita con la
Roma, ché non si sa mai che i lupetti vincano a Milano e
riducano lo svantaggio. Per essere sicuri sicuri, togliere una ventina
di punti al Catania che è oggi quarto e, di nuovo, non si sa mai.
5 febbraio
Barbarie dello Sport
Sarebbe meglio non dire
una parola su quanto è successo a Catania – atto criminale
che sarebbe potuto accadere anche in occasione di un derby di
pallanuoto femminile – senonché hanno parlato tutti i
Soloni del calcio, al solito indignati quanto basta salvo tornare tra
quattro giorni al bar dello sport. Provate
in tv a far vedere i gol e
le giocate, invece delle moviole. Provate sui giornali a scrivere di
tecnica e di tattica, invece di gridare ai complotti. Basterebbe
demoviolizzare il cervello dei giornalisti sportivi, vedrete che contro la violenza negli stadi il più sarebbe fatto.
Sono loro, quelli che raccontano il calcio con le polemiche arbitrali e con le
procure, una delle cause della barbarie dello sport.
4 febbraio
Un sabato da leone
“Michele Serra oggi è in totale stato di ubriachezza “
“Ripeto: escludo si trattasse di un momento di lucidità, magari aveva dormito poco” Luca Sofri, 3 febbraio 2007)“Mi permetto di dissentire dall’ottimo Carlo Verdelli”(Luca Sofri, 3 febbraio 2007)
4 febbraio
Michele Serra ci è o ci fa? Ipotesi sul fatto che ci sia.
Lasciando stare la sua
incredibile riflessione sul diritto all’atomica iraniana, mi chiedo
come sia possibile che su un quotidiano italiano si possa scrivere, e
rivendicare con la solita superiorità antropologica, che l’Iran
sia una democrazia con un presidente eletto come a Parigi o a
Washington? Come è possibile che l’umoralista di Repubblica non
sappia che in Iran i candidati a tutte le cariche elettive sono scelti
dagli ayatollah, i quali alle ultime elezioni hanno bocciato oltre
tremila candidati? Il modello democratico elaborato da Serra, a questo
punto, dovrebbe applicarsi anche all’Italia fascista e ai paesi
comunisti, dove si tenevano le elezioni e si votava un partito unico.
In alcuni casi questi paesi si autodefinivano democrazie e, da noi,
allora come adesso, c’era sempre qualcuno pronto a spiegare che erano
davvero democrazie. E’ probabile che il giovane comunista Serra fosse
uno di questi, cosa che spiegherebbe l’assurdità scritta oggi.
L’Iran è uno Stato teocratico, nonostante esista una
parvenza di vita democratica, con elezioni, governo, Parlamento e
stampa, ma la loro legittimità è nella mani degli
ayatollah secondo il principio costituzionale khomenisita della
velayat-e-faghih che affida l’autorità temporale e spirituale
all’uomo di religione, cioè all’ayatollah che resta in carica a
vita e controlla tutti gli organi dello Stato, compreso il Presidente
della repubblica islamica. Il ditttatore iraniano non è
Ahmadinejad, ma Khamenei. (Per un ripasso, Serra potrebbe leggersi la scheda Iran di Freedom House o, almeno, farselo spiegare a voce dalla sua collega di Repubblica Vanna Vannuccini)
3 febbraio
Il baco del Corriere
Sono troppo sfiancato
per poter segnalare a dovere il titolo del Corriere di oggi sulla
“guerra civile in Iraq” smentito dallo stesso articolo a cui il titolo
fa riferimento. Tanto più che, sempre sul Corriere, un altro
titolo dice che il sindaco di San Francisco, “Robert Newsom” ha avuto
una relazione con la moglie del suo “vice”, mentre l’articolo in
questione chiama correttamente “Gavin” il sindaco e spiega che la
relazione non l’ha avuta con la moglie del “vice”, ma con quella del
suo stratega elettorale.
Figuriamoci se ce la faccio, quindi, a scrivere un post su quale fosse
realmente
la notizia contenuta nel rapporto di intelligence Usa, quella davvero
utile al dibattico politico e strategico odierno: la (non) guerra
civile oppure il disastro ben peggiore in caso di ritiro?
3 febbraio
Sheik Yerbouti
Arriva DiscoSarko.
2 febbraio
Oltre quattromila
Ieri Camillo ha superato 4 mila visitatori, probabilmente anche grazie a questo articolo del Corriere.
2 febbraio