Camillo di Christian RoccaArchivio blog – Aprile 2007

Raccolta mensile del blog


Ancora nessun commento da Rep.

Sono passati tre giorni, ma Rep. non ha ancora trovato le parole
per commentare l’assoluzione del Cav. nel caso Sme (il più
ridicolo caso giudiziario degli ultimi vent’anni, dopo calciopoli) e la
sconfitta processuale del suo editore.

30 aprile


Sei anni riassunti in sei righe/2

Sono passati due giorni, ma ancora nessuna pagina sui giornali italiani è stata dedicata alla seguentenotizia:
“Le truppe americane in Iraq hanno catturato il leader di Al
Qaeda che aveva preparato le bombe per gli attentati del 7 luglio
a Londra. Abd al-Hadi al-Iraqi, ex maggiore dell’esercito di Saddam,
era appena entrato in Iraq dall’Iran. Ora è a Guantanamo”.

28 aprile


L’interventista

Prima David Brooks sul New York Times, poi Robert Kagan sul Washington Post, lodano l’impostazione di politica estera di Barack Obama, come in precedenza era stato raccontato qui.

29 aprile


Giornali-azienda

Nemmeno una riga delle consuete 300 domenicali di Scalfari sono
dedicate all’assoluzione del Cav. Strano, visto che la contraparte
processuale era la proprietà di Rep. Nelle 300 righe molta
Telecom, però.

29 aprile


Le primarie, quelle vere









29 aprile


Giornali nostalgici

Le
prime tre pagine di cultura di Rep. odierna sono dedicate a un
personaggio nuovo e, soprattutto, molto attuale: Che Guevara. A breve,
secondo indiscrezioni raccolte a Largo Fochetti, potrebbe uscire anche
un
bel ritratto di Mao Tse Tung, anzi del “Grande Presidente Mao”.

Se volete leggere qualcosa di diverso sul guerrafondaio comunista sudamericano, in America è appena uscito questo:


29 aprile


Formidabile editoriale, primo di una serie, del Washington Post

Elogia, come giusto, il discorso sulla politica estera pronunciato da Obama la settimana scorsa (qui il racconto sul Foglio), ma aggiunge:
“Mr. Bush has defined the era after Sept. 11 as one dominated by a
“generational” struggle against extremist Islam, both by military means
and through efforts to spread democracy. For the next president to set
aside that policy would be akin — at least within Mr. Bush’s
conception — to a rejection, by the successors to President Harry
Truman, of a U.S. foreign policy defined by the Cold War. If Mr. Obama,
or the other presidential candidates, see the world very differently,
now is the time to make that clear”.

29 aprile


Sei anni riassunti in sei righe

Le truppe americane in Iraq hanno catturato il leader di Al
Qaeda che aveva preparato le bombe per gli attentati del 7 luglio
a Londra. Abd al-Hadi al-Iraqi, ex maggiore dell’esercito di Saddam,
era appena entrato in Iraq dall’Iran. Ora è a Guantanamo.
(Non aspettatevi paginate sul New York Times, quindi nemmeno su Repubblica e il Corriere)

28 aprile


Stop making sense

David Byrne, ormai, è irrecuperabile

28 aprile


Terza notizia

Per Rep. l’assoluzione di Berlusconi nella vicenda Sme è
soltanto la terza notizia del giorno, dopo Cogne (almeno lì una
bella condanna c’è stata) e qualcos’altro. Editoriali? Nessuno.
Formidabili.

28 aprile


La regola dei vent’anni, con otto anni d’anticipo

SME: BERLUSCONI ASSOLTO DA ACCUSE IN APPELLO. E domani tutti a leggere
che scuse troveranno Marco Travaglio e gli altri dipendenti
dell’Ing. De Benedetti, ovvero della controparte processuale del Cav.
Suggerimento a Travaglio: scovi, magari su suggerimento dell’amico Guariniello, un
antico comma del codice barbaricino o dello statuto albertino o del
club di Topolino ove si spieghi che, in realtà, la formula di
assoluzione perché “non ha commesso il fatto”, sia in primo che
in secondo grado, equivalga al principio che “due negazioni affermano”,
quindi se il Cav. è stato assolto due volte, vuol dire
chiaramente che è colpevole.

27 aprile


Campagna per far iscrivere Marco Pannella al patto generazionale di Luca Josi

Basta, Marco, non se ne può più: chiudi velocemente il partito, libera tutti e vai pensione.

27 aprile


“Il neocon col passaporto francese” e sua moglie

Già bastava questa accusa di stampo carettiano, elaborata dagli
strateghi del partito socialista francese, per provare simpatia nei
confronti di Sarkozy. In realtà mi è sufficiente che le
moglie del probabile presidente della Francia abbia dichiarato che nei
prossimi anni più che all’Eliseo si vede “a far jogging a
Central Park”.

27 aprile


La regola dei vent’anni/2

Lei ha detto che non ama il giacobinismo che produce vantaggi editoriali. A chi si riferisce?
«A Marco Travaglio, per esempio».
Nel Pd c’è chi ha rispolverato la formula «i meriti
e i bisogni». Per primo la usò il socialista Claudio
Martelli a Rimini, nel 1982.
«Io non sto simpatico a Martelli e la cosa è reciproca.
Però lo considero uno dei migliori ministri della Giustizia che
abbiamo avuto. E se dovessi fare un’antologia dei discorsi
politici in Italia, quello ci starebbe».
(Luciano Violante a Vittorio Zincone sul Magazine del Corriere)

26 aprile


Halle Barry


26 aprile


Andrew Sullivan si sposa.

Ad agosto, con Eric.

25 aprile


Can’t wait for Mauro of Manatthan’s turn

Il New York Observer ha un nuovo sito e mette on line per la
prima volta la column originale di Candace Bushnell da cui è
nata la serie Sex in the City

25 aprile


Fundrasing

Thompson comincia (anche se solo per il partito, per il momento)

24 aprile


Spider Black


24 aprile


Premio Pulitzer

“Due to a fact-checking error, in some editions of
Wednesday’s Times, Maureen Dowd’s column cited the wrong
former Iraq official as critical of the U.S. invasion of Iraq. The
official was Ali Allawi, the former finance minister, not Ayad Allawi,
the former prime minister”.

24 aprile


Due meno degli indossatori

Ieri sera, nello scontro con gli Yankees, i red Sox hanno battuto
quattro fuori campo consecutivi. Nella storia era successo soltanto 4
volte, soltanto una volta con lo stesso pitcher. Stavo mangiando un
hamburger da PJ Clarke, quando è successo. Sono andati tutti
fuori di testa per 15 minuti, neanche avessero letto una trascrizione
telefonica.

23 aprile


Ogni cosa è illuminata

Jonathan Safran Foer contro la libertà di acquistare armi

23 aprile


Tu vo’ fa il partito ‘mericano, ma sei nato nel Pci

Vedo
che Luca oggi è meno entusiasta della
fusione fredda PD. Hurrà. Però, come sempre, si limita a
guardare il
dito che indica la luna e non si accorge della bella luna piena.
Luca considera “inaccettabile che un simile partito porti in parlamento
persone che continuino a vedere il carcere solo come uno strumento
punitivo e vendicativo, per fare un esempio. O, per farne un altro,
persone che sostengono pubblicamente che gli omosessuali
siano contro natura, o cattivi genitori in quanto tali”.
Ovviamente ha ragione, ragionissima, a parte la storia degli
omosessuali-genitori, visto che gli omosessuali non possono essere
genitori buoni o cattivi, non possono essere genitori punto. Ma la
credibilità di un
nuovo partito democratico non si misura sulla presenza di Furio Colombo
o della Binetti. Certo, siamo d’accordo, la loro assenza aiuta. Ma mi
pare molto più decisivo, importante e fondamentale che il nuovo
partito consideri già da adesso inaccettabile l’alleanza con i
due, forse tre, partiti comunisti residui e con tutta l’estrema
sinistra illiberale, anticapitalista e forcaiola. Sennò,
scusate, per che cosa l’hanno fatto a fare un nuovo partito? E’ tutta
qui, in questa promessa di non alleanza che non ci sarà mai, la
tragicommedia del partito democratico e anche la barzelletta sulla
futura leadership. Senza andare troppo indietro nel tempo, Blair ha
chiuso il partito marxista e sindacalizzato. Schroeder è andato
alle elezioni da solo, fregandosene della sconfitta. Giovani o anziani,
questi sono leader con una visione, un progetto, un’idea. I nostri
compagni di scuola berlingueriani, invece, costruiscono nuovi partiti
ogni due o tre anni per poi allearsi con tutti quelli da cui si sono divisi.

22 aprile


L’editoriale del Washington Post rimette un po’ a posto le cose

“It was Mr. Wolfowitz who, before taking over at
the bank, called the potential conflict of interest to the attention of
the bank’s ethics committee. He asked to be recused from any personnel
decisions involving Ms. Riza. The committee agreed that a conflict
existed, but it said that could probably be solved only by Ms. Riza
leaving the bank, either permanently or on loan to another agency. The
committee also told Mr. Wolfowitz that, if she chose to go elsewhere,
Ms. Riza should be given a raise because she already had been
short-listed for a promotion. So when Mr. Wolfowitz dictated her new
terms of employment he was responding in part to the committee’s
instructions. Further raises were intended to be equal to what she
might have earned had she stayed at the bank, responding to the
committee’s advice that she receive “compensation to offset negative
career impact” from her reassignment”.

22 aprile


Complimenti agli Indossatori

Dopo lo scudetto a tavolino, quello a tavaroli. Il totale di quelli normali resta 13.

22 aprile


L’italianità

Qualcuno provi a usare un normalissimo conto corrente di una
qualsiasi banca americana, poi provi ancora a ripetere la frase
“mantenere l’italianità delle nostre banche”.

21 aprile


La più grossa del secolo

“Il congresso dei DS ha mostrato comunque un gruppo dirigente
del partito, una decina di persone, come non ce l’ha mai avuto nessun
altro partito nella storia della politica italiana”.
(Luca Sofri sotto gli effetti di forti sostanze psicotrope).
Cioè secondo Luca, la classe dirigente della Dc degasperiana,
del Psdi saragattiano, dei repubblicani lamalfiani e spadoliniani, del
Psi autonomista craxiano e ci metto pure, perché sono buono, dei
radicali pannelliani non vale il confronto con una decina di
compagni di scuola berlingueriani che fino alla mia età di
oggi stavano ancora con l’Unione Sovietica. E senza voler dire con chi
stanno oggi. (Leggersi, prego, il libro di Andrea Romano per capire quanto sia, invece, inadeguato questo gruppo dirigente)

21 aprile


Yawn

Questo blog è abbastanza disinteressato al Congresso dei Ds
perché in fondo restano sempre comunisti. Da Pds a Ds a Pd e
prossimamente Ps, Dp, Sp, Sdp, Dsp, Spd, Sd, Psd, tanto comandano
sempre D’Alema e Veltroni e i ragazzi di Berlinguer. Nota, però,
che se una parte di loro lascia non può che essere un bene.
Pensa, inoltre, che l’unico con qualche idea, lì, sia Veltroni,
anche se non ha ascoltato il suo discorso proprio per evitare una
delusiione. In ogni caso tifa per lui, quasi come Luca Sofri.

21 aprile


Andrew Hill 1931-2007


21 aprile


I dems

Il caso dei democratici americani e la guerra in Iraq ormai
è quasi comico. La conferenza Camera e Senato sta riscrivendo il
testo sul ritiro dall’Iraq per mandarlo a Bush, il quale ha già
annunciato che porrà il veto. Così ora i Dems hanno
riscritto il testo e non impongono più di ritirarsi, ma si
limitano a “suggerire” di ritirarsi. I giornali, che sono tutti
liberal, per evitare la brutta figura preferiscono nascondere la notizia

20 aprile


Giulio Meotti Journal

20 aprile


Gente a cui i sondaggi hanno dato alla testa

John McCain, scherzando a un comizio in South Carolina,
s’è messo a cantare un verso della canzone dei Beach Boys
“Barbara Ann”, quella che fa “Bar bar bar bar Barbar Ann”, cambiando le
parole in “Bomb bomb bomb, bomb bomb Iran“.

20 aprile


Jonatha Brooke on Culture Catch

Intervistata da Dusty Wright

20 aprile


Il ciuffo di Edwards costa 400 dollari a botta

In Iowa i barbieri costano 7 dollari e 50

20 aprile


Joe Trippi con Edwards

Il manager elettorale di Howard Dean è stato assuno da John
Edwards, ufficialmente ormai il candidato de sinistra. Edwards,
però, ha perso l’apporto di Veltroni, oggi schierato con Obama

20 aprile


Obamarama

Obama con Spielberg, Geffen e gli altri miliardari di Hollywood. E con chi volevate che stesse Walter?

20 aprile


Il partito americano

Dall’Economist di oggi: “The Democrats won control of the Senate
last year by fielding a pro-gun war hero to snatch a pro-gun state from
a pro-gun Republican incumbent. That state was Virginia”.

20 aprile


In difesa degli indossatori

La squalifica di due giornate ad Adriano, dopo prova televisiva, per
aver simulato il fallo da rigore contro la Roma è ridicola,
degna di un campionato inguardabile e di serie B. Va da sé che
la squalifica di Adriano è l’ennesimo favore concesso agli
indossatori.

19 aprile


Club Il Male Assoluto

Il testo dell’appello è una cosa da matti e non merita
una riga (lo trovate sul Corriere), ma mi domando che cosa ci possa
essere di peggio nella vita che trovarsi co-firmatario con i seguenti
personaggi (ne cito solo alcuni e non capisco perché non abbia
ancora firmato Serena Dandini):
Dario Fo, Premio Nobel della Letteratura
Noam Chomsky, linguista
Samuel Ruiz Garcia, Vescovo Emerito di San Cristobal de las Casas, Chapas, Messico
Gianni Minà, scrittore, giornalista
Enrico Calamai, ex console in Argentina, scrittore
Michele Serra, scrittore, giornalista
Gherardo Colombo, Magistrato
Baltasar Garzon, Magistrato, Juez Audiencia Nacional de España
Don Luigi Ciotti, Presidente Gruppo Abele
Luis Sepulveda, scrittore
Gianni Vattimo, filosofo
Eduardo Galeano, scrittore
Lidia Ravera, scrittrice
Gino Strada, Presidente di Emergency
Giuliano Turone, Magistrato
Tullio De Mauro, Università La Sapienza
Luca Zingaretti, attore
Elena Paciotti, Presidente Fondazione Basso
Padre Alex Zanotelli
Franca Rame, attrice
Ettore Scola, regista
Francesco Maselli, regista
Claus Miller, pittore, artista per la pace
Marco Cappato, parlamentare europeo
Marco Travaglio, scrittore, giornalista

19 aprile


Il video dell’assassino

19 aprile


Amali, pazzi indossatori amali

Per la prima volta, oggi ho visto una partita del Trofeo
aziendale della famiglia Moratti. Interesse calcistico meno di zero, ma
ero parecchio curioso di capire dalle immagini della probabile festa
finale se i tifosi degli indossatori fossero consapevoli che si sarebbe trattato
comunque di una vittoria in un campionato di Serie B, dove il principale
avversario è costituito da una squadra con Tonetto e Cassetti
che ne ha prese sette appena uscita dal raccordo anulare. In tribuna pareva ci
fossero tutti: Tronchi & Moratti in primis. Aria di festa vera,
dunque. Tavaroli non ha potuto e non credo ci fosse nemmeno Guido
Rossi. Peccato, perché come ha ricordato Milly Moratti, il
magico Guido “è un uomo passionale, tutt’altro che compassato”
al punto che Lady Moratti ricorda di “un gol importante dell’Inter” e
ha “in mente la sua reazione: si alzò e baciò e
abbracciò mio marito Massimo, rimasi colpita da quella reazione
istintiva. Ma l’uomo è fatto così: un grande impasto di
razionalità e umanità che calamita simpatia”. Avrei
voluto tanto rivivere con loro, live, questo “grande impasto di razionalità e
umanità che calamita simpatia” e poi regala anche un paio di
scudetti.
In compenso c’era Afef e c’erano anche Aldo, Giovanni, Giacomo e
sicuramente Gino, Michele, Elio e tutti quei comici senza
dignità di cognome che usano affollare la tribuna d’onore degli
indossatori. Ci sarà stato anche Bertolino, caso unico in
natura,
essendo il solo esemplare di interista incapace di far ridere. Li ho
visti
tesissimi. Ci credevano davvero, non tanto nello scudetto (quello
comunque arriverà tra due settimane), ma nel fatto di vincere un
campionato vero, serio e senza asterisco. Ho visto la partita, dunque,
e ho rivisto la solita legnosa e lagnosa squadra che io adoro, capace
solo di farsela addosso (copyright Camoranesi) quando il gioco si fa
duro. Non è riuscito a salvarla nemmeno un rigore che non s’era
mai visto nella storia del calcio, regalato dall’arbitro dopo un
impatto tra due calciatori talmente ininfluente da
ricordare quello tra Iuliano e uno degli attuali centravanti del
Milan. Gli indossatori recupereranno già domenica, quando
incontreranno il favoloso Siena sfortunatamente privo di tutta la
difesa titolare, ieri diffidata e oggi ammonita (nessuna polemica: non
esistono intercettazioni al riguardo, anche se la procura di Napoli
potrebbe considerare questa assenza di trascrizioni come una prova di
colpevolezza). Li adoro, davvero. E
ora, per ripagarli, non posso che invitarvi a cantare tutti insieme il loro splendido inno (nella
versione video vado matto quando canta un’ex riserva, Fabio Cannavaro, e quando
Recoba, rivisitando il suo favoloso piano pensionistico, ricorda che
“per sempre vivrò con questi colori nella testa”.

18 aprile


Neo-Tech

Ennio Caretto, per il momento, non ha ancora scritto che Cho Seung-Hui potrebbe essere un neocon.

18 aprile


Il lamento di Pescante


Ieri sera ho visto Philip Roth, ed è drammaticamente uguale a Mario Pescante

18 aprile


A Convenient Fiction

Il film che prova a smontare la tesi di Al Gore

18 aprile


Una delle poche cose intelligenti su Virginia Tech

“The effort to shoehorn an event as devastating
as this one into a predetermined set of ideas — like the need for
gun control, or the need for the abolition of all gun controls —
is an effort to make the unthinkable thinkable. Does this massacre seem
to be utterly without cause? Well, then, we will find a cause in order
to be able to wrap our minds around it, because when we have a cause we
can determine a remedy. (I can sense a certain measure of
disappointment emanating from some quarters that the shooter, may he
reside forever in Hell, wasn’t an illegal alien.) We can pass a law, or
teach new kinds of classes to people, or produce anodyne television
specials and heartwarming television commercials that will serve to
vaccinate America against the next monstrous act of senseless evil”.
(John Podhoretz)

18 aprile


La posizione dei libertari: “More Guns Will Deter Shootings”

18 aprile


Arrestato Marc Ribot

Protestava, con altri, contro la chiusura forzosa del Tonic

18 aprile


Hitchens difende Wolfowitz

Hitch, dopo il Wall Street Journal, è l’unico ad essersi letto i
documenti che la burocrazia interna della Banca Mondiale ha tenuto nel
cassetto per tre giorni e che provano che non è stato fatto
niente di male. Sempre che non ci sia stato il trappolone.

18 aprile


Le elezioni francesi (e il poco che c’è da aspettarsi) in due parole

“I don’t think it is sufficiently appreciated
that France has now become the most conservative major country in
Europe, where different defenses of the status quo are at war only with
different forms of nostalgia and even outright reaction”.
(Christopher Hitchens)

18 aprile


Altro che i punti millemiglia di cui si preoccupa Luca Sofri

Il 21 aprile scadono i Punti Fragola dell’Esselunga.

17 aprile


L’America è un po’ matta/2

L’omicida aveva 23 anni, era di origini sudcoreane, residente in
America dal 1992 (millenovecentonovantadue), genitori gestori di una lavanderia, la sorella si
è laureata a Princeton, lui ha ucciso 32 persone e pare abbia
lasciato una nota:
“A note believed to have been written by Cho was found in his dorm room
that railed against “rich kids,” “debauchery” and “deceitful
charlatans” on campus.”

17 aprile


Titolo del New York Times nella home page: “Il Wall Street Journal vince 2 premi Pulitzer”

Eppure ne ha vinto uno anche il Times. Complimenti per lo stile.

17 aprile


More than this

Brian Ferry loda alcuni aspetti iconografici del nazismo, poi si pente e chiede scusa

17 aprile


Oggi le comiche

16 aprile


Portfolio, il nuovo mensile della Conde Nast

Il primo numero, con articolo sterminato di Tom Wolfe. Qui il benvenuto della direttrice, la tizia che s’è inventata il Personal Journal al Wall Street Journal

16 aprile


The Wolfowitz Files The anatomy of a World Bank smear.

Il Wall Street Journal pubblica le mail interne che scagionano Wolfowitz e suggeriscono l’ipotesi del trappolone:
The World Bank released its files in the case of President Paul
Wolfowitz’s ethics on Friday, and what a revealing download it is. On
the evidence in these 109 pages, it is clearer than ever that this flap
is a political hit based on highly selective leaks to a willfully
gullible press corps.
Mr. Wolfowitz asked the World Bank board to release the documents,
after it became possible the 24 executive directors would adjourn early
Friday morning without taking any action in the case. This would have
allowed Mr. Wolfowitz’s anonymous bank enemies to further spin their
narrative that he had taken it upon himself to work out a sweetheart
deal for his girlfriend and hide it from everyone.
The documents tell a very different story–one that makes us wonder if
some bank officials weren’t trying to ambush Mr. Wolfowitz from the
start. Bear with us as we report the details, because this is a case
study in the lack of accountability at these international satrapies.
The paper trail shows that Mr. Wolfowitz had asked to recuse himself
from matters related to his girlfriend, a longtime World Bank employee,
before he signed his own employment contract. The bank’s general
counsel at the time, Roberto Danino, wrote in a May 27, 2005 letter to
Mr. Wolfowitz’s lawyers:
“First, I would like to acknowledge that Mr. Wolfowitz has disclosed to
the Board, through you, that he has a pre-existing relationship with a
Bank staff member, and that he proposes to resolve the conflict of
interest in relation to Staff Rule 3.01, Paragraph 4.02 by recusing
himself from all personnel matters and professional contact related to
the staff member.” (Our emphasis here and elsewhere.)
That would have settled the matter at any rational institution, given
that his girlfriend, Shaha Riza, worked four reporting layers below the
president in the bank hierarchy. But the bank board–composed of
representatives from donor nations–decided to set up an ethics
committee to investigate. And it was the ethics committee that
concluded that Ms. Riza’s job entailed a “de facto conflict of
interest” that could only be resolved by her leaving the bank.
Ms. Riza was on a promotion list at the time, and so the bank’s
ethicists also proposed that she be compensated for this blow to her
career. In a July 22, 2005, ethics committee discussion memo, Mr.
Danino noted that “there would be two avenues here for promotion–an
‘in situ’ promotion to Grade GH for the staff member” and promotion
through competitive selection to another position.” Or, as an
alternative, “The Bank can also decide, as part of settlement of
claims, to offer an ad hoc salary increase.”
Five days later, on July 27, ethics committee chairman Ad Melkert
formally advised Mr. Wolfowitz in a memo that “the potential disruption
of the staff member’s career prospect will be recognized by an in situ
promotion on the basis of her qualifying record . . .” In the same
memo, Mr. Melkert recommends “that the President, with the General
Counsel, communicates this advice” to the vice president for human
resources “so as to implement” it immediately.
And in an August 8 letter, Mr. Melkert advised that the president get
this done pronto: “The EC [ethics committee] cannot interact directly
with staff member situations, hence Xavier [Coll, the human resources
vice president] should act upon your instruction.” Only then did Mr.
Wolfowitz instruct Mr. Coll on the details of Ms. Riza’s new job and
pay raise.
Needless to say, none of this context has appeared in the media smears
suggesting that Mr. Wolfowitz pulled a fast one to pad the pay of Ms.
Riza. Yet the record clearly shows he acted only after he had tried to
recuse himself but then wasn’t allowed to do so by the ethics
committee. And he acted only after that same committee advised him to
compensate Ms. Riza for the damage to her career from a “conflict of
interest” that was no fault of her own.
Based on this paper trail, Mr. Wolfowitz’s only real mistake was in
assuming that everyone else was acting in good faith. Yet when some of
these details leaked to the media, nearly everyone else at the bank
dodged responsibility and let Mr. Wolfowitz twist in the wind. Mr.
Melkert, a Dutch politician now at the U.N., seems to have played an
especially cowardly role.
In an October 24, 2005 letter to Mr. Wolfowitz, he averred that
“because the outcome is consistent with the Committee’s findings and
advice above, the Committee concurs with your view that this matter can
be treated as closed.” A month later, on November 25, Mr. Melkert even
sent Mr. Wolfowitz a personal, hand-written note saying, “I would like
to thank you for the very open and constructive spirit of our
discussions, knowing in particular the sensitivity to Shaha, who I hope
will be happy in her new assignment.”
And when anonymous World Bank staffers began to circulate emails making
nasty allegations about Ms. Shaha’s job transfer and pay in early 2006,
Mr. Melkert dismissed them in a letter to Mr. Wolfowitz on February 28,
2006, because they “did not contain new information warranting any
further review by the Committee.” Yet amid the recent media smears, Mr.
Melkert has minimized his own crucial role.
All of this is so unfair that Mr. Wolfowitz could be forgiven for
concluding that bank officials insisted he play a role in raising Ms.
Riza’s pay precisely so they could use it against him later. Even if
that isn’t true, it’s clear that his enemies–especially Europeans who
want the bank presidency to go to one of their own–are now using this
to force him out of the bank. They especially dislike his
anticorruption campaign, as do his opponents in the staff union and
such elites of the global poverty industry as Nancy Birdsall of the
Center for Global Development. They prefer the status quo that holds
them accountable only for how much money they lend, not how much they
actually help the poor.
Equally cynical has been the press corps, which slurred Mr. Wolfowitz
with selective reporting and now says, in straight-faced solemnity,
that the president must leave the bank because his “credibility” has
been damaged. Paul Wolfowitz, meet the Duke lacrosse team.
The only way this fiasco could get any worse would be for Mr. Wolfowitz
to resign in the teeth of so much dishonesty and cravenness. We’re glad
the Bush Administration isn’t falling for this Euro-bureaucracy-media
putsch. Mr. Wolfowitz has apologized for any mistakes he’s made, though
we’re not sure why. He’s the one who deserves an apology.

15 aprile


Oggi la sento così

Giuliani/Thompson contro Gore/Obama (oppure contro Hillary/Richardson).

15 aprile


Thompson presidente!

Nella prossima serie Hbo “Bury My Heart at Wounded Knee” su
Toro Seduto interpreterà il Generale e presidente Ulysses
S. Grant
When aproached by executive producer Dick Wolf and asked if he wanted
to play him, Thompson replied: “Not if I have to grow the damn beard”
(Thanks to ML)

15 aprile


Rosapugnoni

La Rosa nel Pugno è morta, ammesso che sia mai nata,
Pannella però è contento e dice che più viva che
mai. Io non ho capito perché, qualcuno me lo spieghi, magari il
grande Cap. (al quale avevo detto per tempo che la baracca non stava in
piedi)

15 aprile


Il Gino Strada americano

Michael Moore porta i lavoratori ammalatisi a Ground
Zero per dimostrare che il sistema sanitario cubano è migliore
di quello americano. Ci farà un film, Sicko, pronto per il
prossimo premio a Cannes.

15 aprile


New York, today


15 aprile


Bob Novak: “Thompson annuncia a giugno”

15 aprile


Hillary o Giuliani

Penso da tempo che Hillary possa vincere le elezioni 2008 (le
basta ripetere il fiasco di Kerry e vincere l’Ohio per entrare alla
Casa Bianca). La campagna Giuliani non mi convince, ma oggi l’ex
sindaco mi sembra quello con più chance di battere Hillary visto
che renderà competitivi New York, New Jersey, Pennsylvania,
California e qualche stato del Nord Est. Le sue posizioni liberal sulle
questioni etiche gli faranno perdere voti al sud, ma la paura della
vittoria di Hillary dovrebbe costringere gli evangelici a turarsi il
naso.

14 aprile


Altra svista dei magistrati napoletani: dicono che la

Juve fu aiutata a vincere una partita contro la Sampdoria per 1 a 0. Ma la Juve perse quella partita 0-1

A pagina 16 del documento di chiusura delle indagini,
scrivono che il calciatore della Samp è stato ammonito nella
giornata precedente per evitare che giocasse nella “partita
Juventus-Sampdoria 1-0 del 2 febbraio 2005. Peccato che la partita sia
finita 0-1, per la Samp.

14 aprile


Fred Thompson vicino alla candidatura

Sennò perché avrebbe dovuto scrivere un editoriale sul Wall Street Journal a favore del taglio delle tasse?

14 aprile


The New Republic

Se volete sapere che cos’è la New Republic e
conoscere la sua storia, ecco il video della trasmissione di Charlie
Rose con Martin Peretz, Franklin Foer e Leon Wieseltier.

14 aprile


Rischiatutto

Oggi i professorini di diritto delle cronache
sportive sostengono che la Juventus ora rischia la C o ancora la B o
una penalizzazione nella prossima A. Lasciamo stare che non si curano
di premettere “se saranno confermate le accuse”, ma non è questo
il punto. Il punto è che non hanno letto le sentenze di condanna
dell’estate scorsa: i giudici non avevano trovato nessuna partita
falsata in quel campionato, ma siccome dovevano condannare lo stesso
perché lo chiedeva il bar dello sport, hanno condannato la
Juventus considerando l’intero campionato corrotto (sebbene non si
capisce come sia possibile alterare un campionato, senza taroccare
nessuna partita). Se i giornalisti travestiti da giureconsulti avessero
letto la sentenza dell’estate scorsa, saprebbero che anche se ora si
trovassero le prove della corruzione di tutte e 34 le partite di quel
campionato, la Juve è stata già condannata esattamente
per aver corrotto tutto il campionato (anche se senza prove, anzi
con le prove del contrario, ma questa è un’altra storia).

14 aprile


“Cambiare Regime” è alla Libreria del Congresso di Washington

Però ci sono anche Playlist di Luca Sofri e credo tutti i libri italiani.

13 aprile


All’Unità rimpiangono Ceausescu

Un inviato dell’Unità, Andrea Bajani, è andato in
Romania. Un articolo di Dario Fertilio sul Corriere di oggi fa una
sconcertante sintesi del reportage pubblicato sul giornale diessino.
Questo Bajani pare abbia orrore del fatto che in Romania la gente ora
voglia le scarpe Nike, il simbolo della corruzione consumista, invece
del comunismo internazioale. “Quelle infilate di capannoni messi uno
accanto all’altro, come Lego di colori diversi!”, scrive. E poi i
centri commerciali gli ricordano “la megalomania del palazzo eretto da
Ceausescu nel centro di Bucarest”. Si stava meglio quando si stava
meglio, spiega fascisticamente l’Unità: “Quando c’era Ceausescu
si pativa di gran lunga di meno la fame”.
Questa è la nostra sinistra, quella moderata. Ceausescu, Gino Strada & manette travagliesche. Auguri.

13 aprile


Procura di Napoli/2

Ribadisco che non vedo l’ora che cominci il processo: in un modo
nell’altro si saprà se la Juve ha corrotto oppure no.
Nell’attesa mi sono letto la dichiarazione di chiusura delle indagini,
che presto si trasformerà in rinvio a giudizio. Leggetela anche
voi: non c’è niente. E’ ovvio che le prove, ammesso che ci
siano, arriveranno al momento del processo, ma qui si nota soltanto la
moltiplicazione delle chiacchiere da bar e una certa incompetenza
calcistica dei magistrati, neanche fossero giornalisti del giornale
rosa.

13 aprile


Corruzione senza soldi

Giro di soldi non ce n’è, nemmeno alla lontana, resta quindi
ignota la motivazione degli arbitri: si facevano corrompere per che
cosa? Per farsi dare di cornuti negli stadi e al Processo del
Lunedì? Finora l’unico movimento sospetto in questo senso, a
parte i rolex d’oro della Roma e i mega regali degli indossatori,
riguarda il dossier dell’azienda di Paparesta finito, tramite Milan,
sulla scrivania del presidente del Consiglio. Però di questo non
si parla.

13 aprile


La prova è nelle intercettazioni che non ci sono

La cosa più pesante contro gli associati a delinquere è
la stessa alla base della condanna sportiva: i magistrati dicono che
Moggi aveva dato schede estere a Pairetto e Bergamo e con queste
evidentemente comunicavano. Bene. I magistrati hanno le
intercettazioni? No. Non le hanno. Quindi, sentite bene, la prova della
colpevolezza della Juve e degli altri non è nelle migliaia di
telefonate che conosciamo da un anno. No, in quelle telefonate
nonc’è niente di penalmente rilevante. La prova è nelle
telefonate che non
conosciamo, né noi né i magistrati. Geniale, no?

13 aprile


Non hanno idea di che parlano

La parte che preferisco è l’accusa di associazione a delinquere
finalizzata all’ammonizione preventiva (ipotesi, oltre che assurda,
già smentita dalle sentenze sportive, quelle in cui non c’era
bisogno della prova per condannare, ma bastava il sospetto bla-bla, vi
ricordate?). Ebbene una di queste partite è
Udinese-Brescia. I magistrati scrivono che l’arbitro nelle mani di
Moggi ha ammonito dolosamente Pinzi, Muntari e Di Michele per non farli
giocare la settimana successiva contro la Juventus. Il problema
è che Pinzi, Muntari e Di Michele non erano affatto diffidati e
la settimana successiva hanno giocato regolarmente contro la Juventus.
Mica male, no? Sempre nella stessa partita è stato espulso
Jankulovski. Ah ah, ecco la prova della combine dolosa. Eppure qualcuno
si ricorderà di quella partita. Il Brescia aveva segnato con
Mannini un gol mentre il portiere dell’Udinese De Sanctis era per terra infortunato.
Ricordate il casino? Bene, quello che subito dopo il gol antisportivo
del Brescia è andato a colpire con un pugno in faccia un
giocatore del Brescia è proprio Jankulovski. Espulso. Di
più. Leggo su j1897.com che il comunicato ufficiale della Lega
dopo quella partita dice che l’infrazione di Jankulovski è stata
“rilevata dall’assistente”, non dall’arbitro co-imputato di Moggi.

13 aprile


Petruzzi squalificato, campionato truccato

Vi sembra credibile, infine, che Moggi abbia messo su questa articolata
e potente mafia russa per far squalificare preventivamente Viali (con
una elle), Obodo, Petruzzi e Nastase? Nastase, poi, non era un
tennista?

13 aprile


Verdelli, questo è rigore


Continua
la ridicola campagna di macchiettizzazione del diritto ad opera del
giornale rosa che si trova sui banconi dei gelati nei bar dello sport.
Sono fatti così al giornale rosa, usano la moviola invece della
prova, le gazzette al posto delle pandette. Peccato, però, che
si siano dimenticati di questo rigore netto negato alla Juve nella
stessa partita incriminata. (Ehi, Verdelli, siamo capaci tutti di
giocare al piccolo Biscardi). Peccato, inoltre, che si siano
dimenticati della squalifica ex post comminata a Ibrahimovic di un
numero di giornate pari a quelle necessarie a non affrontare il Milan
nella partita decisiva, poi vinta dalla Juve (ma non controllavano il campionato?). Peccato si siano
dimenticati che il fallo da prova televisiva di Ibra (che
peraltro non era niente di speciale) sia avvenuto in un Juve-Inter di tre giornate
prima, vinto dagli indossatori e con arbitro De Santis (ma De Santis non era il
pilastro dell’associazione a delinquere?). Peccato che se De Santis avesse voluto aiutare i compari della Juve
avrebbe dovuto scrivere nel referto di aver visto lo scontro
Ibra-Cordoba e di averlo valutato involontario o regolare. Se avesse
fatto così, Ibra non sarebbe stato squalificato, invece è
stato squalificato, al punto da non giocare la partita decisiva dello
scudetto a San Siro col Milan. Niente, al giornale rosa non ne sanno
niente. Loro si occupano di Cogne, ora.

13 aprile


Meanwhile

Thompson è salito al secondo posto nei sondaggi, superando super John McCain

12 aprile


Procura di Napoli

Non vedo l’ora che cominci il processo a Moggi &
co, malgrado la Procura e il tribunale di Napoli non siano esattamente
un esempio specchiato di diritto e giurisprudenza. Finalmente vedremo
l’esibizione delle prove e sarà concessa agli imputati la
possibilità di difendersi. Non vedo l’ora perché
finalmente si vedrà se c’è stata corruzione oppure se non
c’era niente, come è venuto fuori dai giudizi sportivi. A meno
che non salti fuori un colpo clamoroso, mi pare difficile che emerga
alcunché visto che la giustizia sportiva, che per
condannare non aveva bisogno di provare nulla, ha sentenziato sulla
regolarità delle partite, dei sorteggi, delle ammonizioni e di
tutto il resto che oggi torna in ballo a Napoli. Facciamo così:
se viene fuori la prova che la Juve corrompeva gli arbitri e comprava
le partite, io ovviamente ritiro ogni parola in difesa di quella
strepitosa squadra. Se non viene provato l’illecito, come nei giudizi
sportivi, gli altri faranno lo stesso?

12 aprile


Superpippo e le pippe 

Secondo voi è un caso che l’unica squadra ad essere
andata avanti in coppa sia una di quelle che si voleva distruggere
questa estate (ma anche l’unica che s’è salvata), mentre le due
regine del trofeo aziendale di quest’anno finite terza e quinta
nell’ultimo campionato di Serie A le abbiano buscate sonoramente appena
messo il naso in una zona non coperta da Telecom?

11 aprile


Correzione ovocita

Nell’articolo Miliardi & Bioetica
ho scritto una stupidaggine: “I pericoli che corrono le donne nel cui
utero viene impiantato un ovocita”. Ovviamente avrei dovuto
scrivere:

“I pericoli che corrono le donne dal cui utero viene estratto un ovocita”. Ora è corretto.

11 aprile


Veltronismo for dummies

Che cos’è il veltronismo? Questo: il progetto del
comune di Roma sulle ragazze costrette a prostituirsi. Si chiama
“Roxanne”. Sì, come la canzone dei Police. (In effetti sarebbe
più efficace un programma intitolato più volgarmente
“Police”).

11 aprile


Una volta superato il Grande Raccordo Anulare

10 aprile


Parole, parole, parole

Titolo del Corriere di oggi:
“Mina contro veicolo Nato”

10 aprile


Appello a Karzai: aridacce Schifani

Un anno fa il paese ci ha regalato questo governo ridicolo

10 aprile


“Gli ebrei sono geneticamente superiori”

Bizzarra, e un po’ razzista, tesi scientifica di un gentile scozzese-irlandese dell’Iowa. Charles Murray su Commentary (qui quando voleva abolire del tutto il welfare state)

10 aprile


No, non è West Wing

Sembrano i
nuovi tre protagonisti della serie West Wing, invece sono i veri vice
capo ufficio stampa, assistente personale del presidente e direttore
della comunicazione della reale West Wing bushiana.

9 aprile


Vogliono chiudere Radio Wittgenstein

David Byrne prova a organizzare una campagna in difesa

9 aprile


Repubblica & Strada

Leggete questo titolo, è l’apertura di Rep.it che
dà la notizia della decapitazione del povero interprete di
Daniele Mastrogiacomo:
<Afghanistan, decapitato Adjmal
Gli 007 di Kabul contro Rahmatullah
Strada: “Una cricca di assassini”>
Si capisce una cosa: finalmente Strada ne ha detta una buona,
cioè ha dato di assassini ai talebani. E, invece, no. E’ un
piccolo imbroglietto di Rep., imbarazzata perché il mediatore di
Emergency scelto per liberare Mastrogiacomo, secondo il governo Karzai,
è implicato egli stesso nel seguestro. Se andate a leggere la dichiarazione
di Strada, scoprirete che dà di assassini agli uomini di Karzai,
cioè agli afghani che si battono contro i talebani.

9 aprile


Neanche a Pasqua si può stare tranquilli

Meraviglioso Caretto. Finalmente si trova faccia a faccia con un neoconservatore, uno vero: Michael Novak. Lo
vede, gli parla, lo intervista ma… lo so che non ci crederete… non
lo riconosce come tale e, addirittura, lo definisce “un maestro”.
Sempre viva Il Corriere.

8 aprile


Pelosi goes to Syria, qualcuno è contento

Khaled Al-Batch, portavoce del Jihad islamico:
“Nancy Pelosi understands the area (Middle East) well, more than Bush
and Dr. (Condoleezza) Rice. If the Democrats want to make
negotiations with Syria, Hamas, and Hizbullah, this means the
Democratic Party understands well what happens in this area and I think
Pelosi will succeed. … I hope she wins the next elections.”
Abu Abdullah, leader dell’ala militare di Hamas a Gaza, ha detto
che la visita di Pelosi “is proof of the importance of the resistance
against the US. The Americans know and understand they are losing in
Iraq and the Middle East and that their only chance to survive is to
reduce hostilities with Arab countries and with Islam. Islam is the new
giant of the world”

8 aprile


Save Studio 60

E’ una battaglia senza speranza, ma c’è ancora chi ci
crede. La serie più bella dell’anno (nonostante il suo
insopportabile fighettismo liberal) chiude anticipatamente.

7 aprile


Ideona

Perché non chiamiamo il nascituro partito democratico col
nome che lo descrive al meglio? Eccolo: il Pentapartito Democratico.

7 aprile


Oggi è il 7 aprile

Oggi è l’anniversario della nascita del
giustizialismo italiano moderno, con il processo a quegli sbandati di
Autonomia Operaia di Padova. L’ideologia alla base del giustizialismo,
il teorema Calogero, è stata ideata dal partito comunista. Il
teorema Calogero si è poi trasferito in Sicilia, creando una
delle cose più orrende create in Italia: l’orlandismo, grazie
sempre al partito comunista. Poi è tornato in Italia ed è
esploso con Tangentopoli, grazie sempre a quelli che dicono di essere
seri. L’odierna degenerazione, il travaglismo, è il suo aspetto
satirico, per fortuna confinato soltanto sul giornale dei Ds. In
realtà, però, il giustizialismo ha vinto.

7 aprile


Ultima settimana del Tonic, poi chiude

7 aprile


Stefania Craxi sul Corriere di oggi

“Caro direttore, Luciano Violante è ammalato, mi spiace.
È una malattia che Miriam Mafai chiama «bulimia da
ripensamenti». È la malattia dei post comunisti. È
un virus che ha una a lunghissima incubazione , si manifesta dopo 15-20
anni. Il riformismo era considerato una bestemmia? Ci hanno ripensato!
Anche la socialdemocrazia non era poi così male e così il
mercato e le imprese private (meglio, però, se
«illuminate», amiche). La linea della fermezza sul caso
Moro? Fassino e Ingrao ci hanno ripensato! I missili Pershing e Cruise?
Ci hanno ripensato! L’Unione Sovietica? In questo caso, addirittura,
Veltroni non ci aveva mai pensato perché lui aderì al
Partito comunista per combattere l’Unione Sovietica, pazienza se i
soldi per il suo stipendio da funzionario e per le sue campagne
elettorali arrivavano da Mosca. Il referendum sulla Scala Mobile? Ci
hanno ripensato! Il Craxi riformista e innovatore? Ci stanno
ripensando! Il patrimonio storico ideale del socialismo italiano? Ci
hanno ripensato, molto, così tanto che oggi hanno deciso di
partecipare alla nascita del Partito democratico, di un partito
a-socialista, figlio legittimo del compromesso storico anni ’70
anti-socialista. Però questa è solo una tappa,
l’ennesima, magari, chissà, fra 15 anni ci ripensano. Sono
ripensamenti onesti? Sentiti? Onerosi e quindi generosi? I comunisti
diventati post- comunisti sono cambiati? Per chi li conosce, i
«ripensamenti bulimici» sono la dimostrazione pratica che
sono cambiati, molto e in peggio. Sono cambiati, sono passati dalla
doppia verità di Togliatti alle mezze verità dei Fassino
e dei Violante, dalla tragedia alla farsa.
(…)
Cari compagni post comunisti, è questo il punto politico, voi
non avete alcuna autorità per rivalutare Craxi, voi non avete
alcun diritto a dirvi eredi del socialismo riformista italiano,
perché non dite la verità su Craxi e, soprattutto, su voi
stessi. Non dite la verità perché non potete farlo,
perché vi costerebbe non un semplice ripensamento ma la
negazione di voi stessi, non solo di ciò che avete fatto, ma di
ciò che siete. Per questo siete destinati a non guarire mai e ad
annegare nel Partito democratico”.

6 aprile


Domanda

Ma non è che ‘sto genio di Guido Rossi alla
fine non è altro che il Max D’Alema dell’economia? Cioè
uno che pare il migliore e crede di essere più bravo di tutti e
poi alla fine fallisce in tutto?

6 aprile


Obama raggiunge Hillary


5 aprile


Mission Accomplished

I democratici impongono di non usare più nei documenti ufficiali la frase Global War on Terror

5 aprile


La Abc: il piano Bush sta riuscendo

L’inviato della Abc a Baghdad ha girato cinque
quartieri della citta e ha fatto il punto sull’inizio della nuova
strategia, scoprendo segnali più che positivi. Guardate questi due servizi andati in onda sul tg della Abc: sono incoraggianti e fanno sperare molto bene.

5 aprile


The Stiletto

Il nuovo coso del Pentagono

5 aprile


La regola dei vent’anni

Un (ex) altro comunista, vent’anni dopo, ci spiega che aveva sbagliato. Stavolta tocca a Luciano Violante:
«L’autocompiacimento per la propria diversità che a volte
era arrogante pretesa di superiorità intellettuale e morale, la
tradizionale disattenzione per i diritti civili in nome di un primato
dei diritti sociali, la scarsa laicità nei rapporti con la
società e la Chiesa, il lungo ostracismo alle riforme
istituzionali sono difetti che noi Ds dobbiamo riconoscere».
«Non basta una semplice parentesi in un discorso congressuale, ma
occorre un’esplicita ammissione di errori politici gravi, che hanno
pesato sulla storia d’Italia».

«Questo silenzio fece di Craxi una sorta di capro espiatorio sull’altare del codice penale».
(dal Corriere di oggi)

5 aprile


Let’s go to the think-tank game

Un importante centro studi del partito democratico (quello vero, senza Binetti) fa un’analisi dell’opening day di baseball.

5 aprile


Attenti a Guido Rossi ora

La Juventus Primavera batte come al solito gli indossatori
di scudetti altrui e vince la Coppa Italia (qui la fredda cronaca del
giornale rosa, in attesa che invochi l’Onu per tutelare Moratti). Tutto
ciò mentre quel comico di Massimo Moratti dice che “ormai agli
scudetti siamo abituati”.

4 aprile


Una sedia Knoll per i giornalisti del New York Times nel nuovo palazzo di Renzo Piano

Mica male, leggetevi anche l’incredibile e-mail interna che
spiega ai giornalisti le virtù della storica poltrona Knoll. Poi
pensate ai giornali italiani.

4 aprile


Gli onesti estero su estero

«Tavaroli mi chiese un’investigazione approfondita con
pedinamenti, rilevamenti su tutte le persone frequentate, sulle loro
società, appostamenti sotto casa, informazioni Sdi (banca dati
della polizia), anagrafe tributaria… Il compenso mi è stato
corrisposto dall’Internazionale F.C.».
Domanda dei pm: perché ha fatturato con la sua società
estera Wcs e non con l’italiana Polis d’Istinto? «Perché
nelle intenzioni dell’Inter, così come segnalatomi da Tavaroli,
era opportuno che l’investigazione non risultasse o fosse difficilmente
individuabile ». Il presidente Moratti ha confermato
l’investigazione, ma ha negato che l’Inter abbia mai saputo che fu
eseguita con mezzi illeciti.
(dal Corriere della Sera)

4 aprile


Il brutto sogno di Verdelli

Gli indossatori di scudetti altrui tenevavo sotto controllo
anche Mutu e Jugovic, oltre a Vieri, De Santis e Ronaldo. E pagavano
fatture alla società di Cipriani, quella implicata nello
scandalo intercettazioni illegali della Telecom di Tronchetti Provera
(azionista degli indossatori), di Carlo Buora (vicepresidente degli
indossatori), di Guido Rossi (ex cda indossatori, ex consulente
indossatori, assegnatore dello scudetto a tavolino agli indossatori) e
dello stesso Moratti (indossatore). Così dice Cipriani ai
magistrati. Il giornale rosa domani pubblicherà un utile
editoriale sul surriscaldamento terrestre.

3 aprile


Il baco del Corriere

Oggi il fenomenale Ennio Caretto ha scritto che Mitt Romney
è “il candidato neocon dei mormoni e degli evangelici”. Se nel
consiglio d’amministrazione della Rcs ci fossero già gli americani di
At&T partirebbe già la lettera di licenziamento. Primo:
Romney non è il candidato dei neocon, i quali semmai sono indecisi tra
Giuliani e McCain (più Giuliani, però). Secondo: il candidato dei mormoni non vuol dire
nulla, men che meno “dei mormoni e degli evangelici”. Se al Corriere
avessero mai letto un giornale americano per soli 5 minuti saprebbero che il
problema di Romney è che agli evangelici non piace il fatto che
Romney sia di religione mormone.
Infine, nello stesso articolo, Caretto accusa Bush di aver “trasformato
le primarie 2004 in una feroce caccia ai finanziamenti”. Peccato che
Bush non abbia fatto le primarie del 2004.

3 aprile


Cobolli Gigli ha vinto il Premio Peppino Prisco

3 aprile


Ray of Light

Madonna cerca casa dove il broker Luca Sofri vorrebbe farmi comprare un appartamento

3 aprile


“Vorrei avere Moggi”

(grazie a Gianni)

3 aprile


Vorrei avere Davids

3 aprile


Risposta breve all’incredibile editoriale di Carlo Verdelli

Risposta breve all’incredibile editoriale di
Carlo Verdelli sul giornale che si trova sui banconi dei gelati nei bar
dello sport. A poco a poco si scopre che era, appunto, tutta una bufala
e, ora, i propalatori della bufala si stupiscono e si stracciano le
vesti. Verdelli cita le 19 partite sotto inchiesta alla procura di
Napoli, come se fossero parte di una sentenza. No, caro direttore di
Micromega dello sport, quella era l’accusa, il processo non è
ancora cominciato. In ogni caso le sentenze sportive hanno
stabilito che non c’è stata alcuna partita truccata, nemmeno
 una. Certo, il  giornale di Verdelli ha evitato di scriverlo
e ora pensa di vivere in un brutto sogno.

2 aprile


Ufficiale, Thompson si candida

Ma è un altro, Tommy, ex governatore repubblicano del Wisconsin.

2 aprile


L’Onu c’è ancora e continua a fare danni

Due giorni fa il ridicolo Consiglio dei diritti
umani (quello riformato soltanto un anno fa che tutti spiegavano essere
meraviglioso) ha votato una risoluzione che proibisce la pubblicazione
di vignette satiriche anti-islamiche. L’Onu va chiuso, non è
inutile, è dannoso.

1 aprile


Fred Thompson parla di Ayaan Hirsi Ali e Theo Van Gogh

(Mentre Nancy Pelosi fa la sua prima mossa di
politica estera andando a trovare il dittatore siriano e facendo
sprofondare in basso la sinistra americana)

1 aprile

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