New York. L’attore ed ex senatore Fred Dalton Thompson si candida alla Casa Bianca 2008 per il partito repubblicano, rivoluzionando il quadro dei contendenti nel campo conservatore. L’annuncio è previsto il 4 luglio, giorno dell’indipendenza americana, con una manifestazione a Nashville, Tennessee. Un mese prima, il 4 giugno, con lo studiato intento di imbarazzare i dieci candidati repubblicani che terranno il giorno dopo il loro terzo dibattito in New Hampshire, Thompson farà partire il Comitato esplorativo, grazie al quale potrà cominciare a raccogliere soldi e assumere persone per le primarie del prossimo anno. Un paio di mesi fa, Thompson aveva detto che stava seriamente pensando di scendere in campo. Improvvisamente il suo nome è diventato il talk of the town nel circolo politico e giornalistico di Washington ed è balzato al terzo posto nei sondaggi, dietro Rudy Giuliani e John McCain, davanti a Mitt Romney e agli altri sette contendenti repubblicani. Da quel momento, l’ex senatore ha condotto una moderna campagna da non candidato dal suo studio di McLean, in Virginia, dove ha registrato il filmato con cui ha preso in giro Michael Moore e il suo sentimento amorevole per “l’amichetto Castro”. Thompson ha partecipato ad alcune cene di partito, ha incontrato i gruppi parlamentari repubblicani, parla ogni settimana a un popolare show radiofonico e tiene un blog su un sito conservatore. Martedì ha condotto una conference call con un centinaio di potenziali donatori, i quali si sono impegnati a raccogliere in pochi giorni 50 mila dollari ciascuno. Esistono siti a favore della sua candidatura (quello ufficiale sarà lanciato a giorni), dove si vendono già spillette, adesivi, poster, magliette, cappellini e tazze da caffè con il suo nome. Tra i suoi collaboratori ci saranno dirigenti di tutte e tre le ultime amministrazioni repubblicane. In questa fase un ruolo importante ce l’avrà la potente lobby repubblicana del Tennessee, con i due ex leader del Congresso, Howard Baker e Bill Frist. In un paio di sondaggi condotti in stati decisivi come la Florida e la California, Thompson è secondo dopo Giuliani, ma non sarà facile colmare il distacco. Il campo dei candidati repubblicani non convince in pieno il mondo conservatore, tanto che gli analisti liberal considerano questa attesa di un salvatore della patria (un altro potrebbe essere Newt Gingrich) come un segno di disperazione del partito di George W. Bush. Giuliani è troppo liberal sulle questioni etiche e ha una biografia personale e politica che non piace alle donne, alle minoranze e della destra religiosa. John McCain è anziano, condizionato dal suo sostegno alla politica bushiana in Iraq e non amato dentro il partito. Mitt Romney è accusato di cambiare posizioni a seconda di chi si trova di fronte, gli altri candidati sono pesi leggeri. Thompson, invece, piace a tutti. E’ un conservatore liberale di stampo reaganiano, crede che il governo debba fare il minimo possibile, vuole poche tasse e promuove un’idea di politica estera morale e muscolare. Sull’immigrazione sta a destra di Bush, McCain e Giuliani. Sulle questioni etiche è più conservatore di Giuliani, ma in un modo così moderato e senza toni da crociata culturale da risultare digeribile anche a chi la pensa diversamente. Poi c’è l’appeal dell’attore dotato di una voce seducente, pari soltanto a quella di Barack Obama: John McCain ha detto che se avesse avuto la voce di Thompson, nel 2000 sarebbe stato eletto lui presidente. Al cinema, Thompson interpreta ruoli di autorevole esponente del governo – presidente degli Stati Uniti, capo dello staff della Casa Bianca, direttore della Cia, ammiraglio, alto magistrato – ma è popolare soprattutto per il ruolo del procuratore distrettuale Arthur Branch nella serie televisiva Law & Order. “Legge e ordine” è anche la prima cosa che viene in mente pensando a Rudy Giuliani. Fosse questo il ticket presidenziale repubblicano, lo slogan della campagna elettorale ci sarebbe già.
18 Maggio 2007