New York. Una delle più ricorrenti chiacchiere da bar americane è che nel 2000 George W. Bush abbia rubato la presidenza al legittimo vincitore Al Gore. Ora c’è una novità, più sostanziosa. La campagna presidenziale successiva, quella del 2004 tra Bush e John Kerry, è stata falsata da una serie di finanziamenti elettorali arrivati in modo irregolare e in violazione delle leggi federali a uno dei due candidati. Il candidato avvantaggiato, però, non è stato Bush (immaginatevi le reazioni se, invece, fosse stato lui). La Commissione elettorale federale (Fec) di Washington ieri ha condannato all’unanimità America Coming Together, il comitato politico finanziato dal finanziere George Soros. Il gruppo dovrà pagare quasi un milione di dollari, per la precisione 775 mila, per aver aiutato irregolarmente la candidatura di Kerry durante le elezioni del 2004. E’ la terza più grande penalità mai inflitta dalla Commissione federale elettorale. Il gruppo di Soros aveva raccolto 137 milioni di dollari per aumentare l’affluenza alle urne degli elettori del partito democratico nei diciassette stati dell’Unione dove la differenza tra i due candidati, secondo i sondaggi, era minima. La Commissione federale ha scoperto che la maggior parte di quei 137 milioni di cui ha usufruito la campagna di John Kerry è stata raccolta con contributi in diretta violazione dei limiti federali e in ogni caso non utilizzabili secondo le regole previste dalla legge. Nel 2004, il contributo di questo comitato politico pro Kerry e anti Bush è stato unanimemente giudicato decisivo per aver fatto conquistare al candidato del Partito democratico nove milioni di voti in più rispetto al risultato ottenuto, quattro anni prima, da Al Gore. Bush ha semplicemente fatto di meglio, ottenendo 3 milioni e mezzo di voti più di Kerry. Il presidente non viene eletto dal voto popolare, ma dal numero dei collegi elettorali conquistati. Kerry ripete spesso, e a ragione, che per entrare alla Casa Bianca gli sarebbe bastato che 70 mila persone dell’Ohio avessero votato lui anziché Bush. La Fec, con la decisione anticipata ieri da The Politico, svela che ci sarebbe entrato anche grazie a un trucco di decine di milioni di dollari operato dai suoi sostenitori.
30 Agosto 2007