I compagni della Cia hanno detto che in Iran tutto va ben madama la marchesa. La gioia dei commentatori e dei cronisti è evidente, come è giusto che sia, ma a leggere bene commenti e cronache pubblicati in questi giorni dai giornali italiani sembra che il motivo di tanta contentezza non sia la sospensione del programma militare nucleare iraniano, che ops quindi c’era, ma la botta inflitta a Bush dai quei gloriosi rivoluzionari e anti imperialisti della Cia.
Stiamo parlando della Central Intelligence Agency, un tempo la quintessenza del male americano e ora l’ultima zattera a cui aggrapparsi per continuare a credere che l’islamismo jihadista sia un’invenzione di quel malefico di Dick Cheney per accaparrarsi il petrolio del mondo. Il paradosso è che i sostenitori dei compagni della Cia dimenticano che l’apparato di intelligence non è un gruppo esterno di opposizione, ma un sistema di agenzie di servizi segreti che fa capo all’Amministrazione Bush. Fanno inoltre finta di non sapere che è stata proprio la Casa Bianca a prendere la decisione di pubblicare il National Intelligence Estimate né che si tratta dello stesso documento che nel 2002 giurava che Saddam avesse grandi arsenali di armi di sterminio.
I giornali liberal americani lo sanno benissimo e ieri, sia il New York Times sia il Washington Post, hanno dedicato il loro principale editoriale per avvertire che il nuovo rapporto “non può essere usato da nessuno per abbassare la guardia sulle ambizioni nucleari iraniane” (NYT) né per cominciare a dialogare con l’Iran concedendogli di continuare ad arricchire l’uranio (WP). Tanto più che il National Intelligence Estimate alla seconda riga dice di valutare “con moderata-alta fiducia che Teheran sta, al minimo, tenendo aperta l’opzione per sviluppare armi nucleari”. La valutazione dell’intelligence americana, inoltre, è che gli ayatollah abbiano deciso di fermare i programmi segreti militari in seguito alla pressione politica (e militare) americana e internazionale, la stessa che dopo l’invasione dell’Afghanistan e la destituzione di Saddam Hussein ha convinto il leader libico Gheddafi a consegnare i suoi piani atomici alla comunità internazionale. I compagni della Cia quindi non sono così sicuri, come sembrano i loro nuovi sostenitori. Non solo perché due anni fa sostenevano il contrario, nell’indifferenza di chi oggi li esalta, ma anche perché le loro informazioni non sono notizie certe e verificate, ma soltanto valutazioni e analisi.
6 Dicembre 2007